di Giorgio Fedeli
Dopo la giornata da incubo vissuta ieri al Pronto soccorso, la situazione nel reparto ‘porta d’ingresso’ dell’ospedale Murri di Fermo, oggi resta complessa. E il primario Alessandro Valentino continua a lavorare senza sosta per trovare, insieme alla direzione dell’Area vasta 4, guidata dal direttore Roberto Grinta, e a quella ospedaliera attualmente in mano al dottor Polci, una soluzione che consenta di arrivare a un decongestionamento del reparto. Il ‘blocco’ ieri, infatti, si è verificato a causa di due fattori che si sono concatenati: l’arrivo al Pronto soccorso, nell’arco della giornata, di ben 20 pazienti Covid, e la ‘saturazione’ dei posti letto riservati proprio ai Covid, negli altri reparti, a partire da quello di Malattie infettive.
Un mix a cui si sono aggiunte, ovviamente, tutte le altre urgenze con la costante, bene ricordarlo, di un preoccupante sottodimensionamento nel personale. Ed ecco che la giornata di ieri, per il reparto guidato da Valentino, è stata una di quelle da dimenticare. Anzi no, tutto il contrario, per molti versi. Sì perché è stata una di quelle giornate da tenere bene a mente, soprattutto da parte di chi ha l’onere di trovare soluzioni strutturali alla sanità fermana.
«Attualmente al Pronto soccorso – l’aggiornamento fornito dal primario Valentino – siamo a 17 Covid e un caso sospetto, in attesa di esito tampone. Di questi, 15 per un ricovero. In cinque andranno a Sant’Elpidio a Mare, altri nella struttura sanitaria Anni Azzurri di Campofilone, qualcuno a Malattie infettive. Qualcuno resterà al Pronto soccorso». Dunque una situazione che resta complicata? «Sì ma speriamo di risolverla in due o tre giorni» conclude il primario, rinnovando il suo ‘grazie’ a medici, infermieri e Oss che stanno lavorando senza sosta per tamponare l’emergenza.
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