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Sciatalgia: cause, sintomi e rimedi, ecco i consigli del Centro Fisioterapia e Medicina Rialab

MONTEGIORGIO - Dolore al nervo sciatico? Ecco come ottenere una diagnosi e come curarsi, senza ricorrere all’intervento chirurgico. Ne parliamo con la dottoressa Iolanda Di Paolantonio, fisioterapista con formazione superiore in rieducazione posturale globale e in terapia manuale pediatrica integrativa, specializzata nel trattamento di ernie espulse e nelle patologie e disfunzioni dell'età evolutiva

La dottoressa Iolanda Di Paolantonio

Nuovo appuntamento con la rubrica “Salute & Benessere” in compagnia del Centro Fisioterapia e Medicina Rialab di Montegiorgio. La clinica fisioterapica, oltre al dottor Michele Del Bello, fisioterapista specializzato in terapia manuale e riabilitazione della mano e dell’arto superiore, vanta anche specialisti della cura del mal di schiena e di tutte le patologie a livello lombare. Quest’oggi è la dottoressa Iolanda Di Paolantonio ad approfondire la sciatalgia. Prima di tutto cerchiamo di capire di che patologia si tratta e da cosa può essere causata.

«La sciatalgia è una infiammazione a carico del nervo sciatico. Questo nervo è la principale struttura del plesso lombo-sacrale. Origina dalle ultime vertebre lombari e decorre posteriormente lungo tutto l’arto  inferiore di destra e di sinistra. Il nervo sciatico innerva la porzione posteriore della coscia, la gamba, fino al piede: ha fibre sia motrici (ossia fibre che inviano segnali per effettuare movimenti) sia sensitive (trasporto di informazioni esterne dalla periferia al sistema nervoso). A livello del ginocchio, considerando che esistono variazioni anatomiche tra la popolazione mondiale, il nervo si divide in due porzioni: nervo tibiale e nervo peroniero comune, che arrivano fino al piede. A causare l’insorgenza della sciatalgia solitamente può essere una compressione o irritazione del nervo stesso. Tra le principali cause vi sono l’ernia del disco, la discopatia, la stenosi spinale, la spondilolistesi o altre patologie»

Come riconoscere i sintomi?

«La sintomatologia principale è il dolore: nelle fasi acute la sensazione dolorosa è lungo tutto il decorso del nervo. In questa situazione il paziente riferisce dolore dalla zona lombare dove fuoriesce il nervo fino al piede. Nelle fasi post acute, specie quando la problematica è in fase cronica, la sensazione di dolore è più diffusa ed il paziente ha maggiori difficoltà a discriminare un punto preciso dove si localizza il dolore. Nei  casi più gravi possono manifestarsi debolezza muscolare, con zoppia e difficoltà dell’equilibrio, e perdita di sensibilità tattile e cinestesica. La diagnosi del neurochirurgo è essenziale per escludere patologie gravi. Essa avviene con un’accurata anamnesi del paziente, valutazione della sensibilità e della forza dell’arto interessato l’infiammazione. Spesso la valutazione si avvale di strumenti diagnostici per avere il quadro più completo: utili risonanza magnetica (RMN), elettromiografia (EMG), ai quali  è possibile associare altri esami diagnostici più specifici nel caso in cui la causa l’infiammazione  non sia ben delineata».

Ci sono delle soluzioni? Che tipo di trattamento viene consigliato?

«Dopo la diagnosi del neurochirurgo, che ha escluso la necessità di un intervento chirurgico di liberazione del nervo ed ha inserito un piano terapeutico farmacologico (se necessario), è utile la fisioterapia specifica. Gli obiettivi principali del fisioterapista sono la riduzione della componente infiammatoria e quindi del dolore, il miglioramento della mobilità del  nervo, la riduzione delle contratture muscolari e recuperare la fisiologica postura del paziente. Nella prima fase si utilizzano tecniche di terapia manuale con lo scopo di ridurre la sintomatologia dolorosa: nella prima parte del trattamento il paziente assume delle posture antalgiche inibitorie associate a respirazione diaframmatica. La durata dell’esercizio è correlato alla sintomatologia del paziente. In una seconda fase si lavora sul nervo: inizialmente si libera l’uscita del nervo. In seguito si inseriscono tecniche di neurodinamica per migliorare lo scorrimento del nervo lungo il suo decorso. Infine si lavora sulla componente muscolare attraverso posture attive utilizzando la tecnica di rieducazione posturale globale (RPG) secondo Souchard. Nella fase finale, quando si è ridotta la sintomatologia dolorosa e la fase infiammatoria iniziale, si inseriscono esercizi attivi di controllo propriocettivo e di stabilizzazione lombare». 

La dottoressa Iolanda Di Paolantonio è fisioterapista con formazione superiore in rieducazione posturale globale (RPG), secondo Souchard, e in terapia manuale pediatrica integrativa (TMPI). È specializzata nel trattamento di ernie espulse in fase acuta e post-acuta e nelle patologie e disfunzioni dell’età evolutiva.

Per informazioni: www.rialab.it

 

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