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Sostegno per il cratere, Acquaroli scrive a Draghi: «Urgenti necessità di proroghe»

SISMA - Diverse le questioni, se quella della sospensione dei mutui è rientrata nel decreto Sostegni ter recentemente approvato, ne restano in ballo altre come il credito d’imposta, la continuità operativa degli Uffici Ricostruzione territoriali e l'adeguamento dei costi delle materie prime

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Il governatore Francesco Acquaroli

 

Il governatore Francesco Acquaroli chiede al premier Draghi la proroga di alcune misure a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma. Le richieste, indirizzate anche ai ministri competenti, vanno dal rimborso dell’eccedenza di Iva detraibile dagli interventi di ricostruzione degli immobili danneggiati, al differimento della corresponsione dei ratei di mutuo da parte dei Comuni del cratere sismico per almeno tre anni, al credito di imposta concernente gli investimenti delle imprese nelle aree colpite, alla continuità operativa degli Uffici Speciali per la ricostruzione e garantendo stabilità al personale che vi lavora e l’adeguamento dei prezzi delle materie prime.

Acquaroli ha scritto sia a Mario Draghi che a vari ministri: Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico), Daniele Franco (Economia e delle Finanze), Mariastella Gelmini (Affari regionali e le Autonomie) e Mara Carfagna (Coesione Territoriale), «per rappresentare urgenti necessità di proroga di alcune misure a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma del Centro Italia».

Il governatore nella lettera scrive: «Sono trascorsi ormai oltre cinque anni dalle scosse che hanno devastato una vasta porzione del nostro territorio nazionale – così il presidente Acquaroli – e danneggiato decine di migliaia di cittadini, enti locali, imprese, che con esemplare dignità affrontano le conseguenze socio-economiche del terremoto aggravate oggi dalle difficoltà legate all’emergenza pandemica. A testimoniare il perdurare delle difficoltà delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016 del Centro Italia – spiega Acquaroli nella lettera – vi è proprio la recente proroga sia dello stato di emergenza che della gestione straordinaria della ricostruzione fino al 31 dicembre 2022, inserita nella Legge di Bilancio, a cui tuttavia non sono state legate le proroghe di alcune misure economiche fondamentali per la concreta ripresa della ricostruzione e delle comunità». Tra le necessità c’è la proroga «per almeno un triennio del differimento della corresponsione dei ratei di mutuo da parte dei Comuni inseriti nel cratere sismico. Al fine inoltre di assicurare agli stessi Comuni ulteriore continuità nel garantire il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, va prevista una autorizzazione in capo al Commissario Straordinario per la ricostruzione che consenta, anche per l’anno 2022, di far fronte agli oneri di compensazione per sopperire alle minori entrate registrate a titolo di tassa sui rifiuti (Tari)».

Altra misura da prorogare per la ripresa economica del territorio colpito dagli eventi sismici «il credito di imposta concernente gli investimenti nelle aree colpite dal sisma. Il “Sostegni bis” ha prorogato al 31 dicembre 2021 il credito di imposta per le imprese che intendono investire nelle aree del Cratere sismico del Centro Italia. In coerenza con le analoghe misure previste a sostegno del Mezzogiorno la misura andrebbe prorogata quantomeno al 31 dicembre 2022». Necessario, sottolinea Acquaroli nella lettera anche l’adeguamento dei prezzi delle materie prime «il cui aumento ha inciso sul rallentamento dei lavori di ricostruzione e sulla concreta possibilità delle imprese di eseguire i lavori già affidati, ma anche di partecipare all’affidamento di ulteriori lavori. In tal senso risulta necessario garantire quanto prima l’emanazione del Decreto del Ministero delle infrastrutture prevedendo anche la modifica della disposizione estendendo la compensazione delle lavorazioni eseguite e contabilizzate quantomeno al 31 dicembre 2021 o anche oltre. Un intervento tempestivo è stato già chiesto anche al Commissario Straordinario, per l’emanazione del nuovo prezziario unico del cratere». Infine sottolinea la necessità di garantire continuità operativa agli Uffici speciali per la ricostruzione e ai Comuni garantendo stabilità al personale che vi lavora: «Con tale finalità occorre prorogare al 31 dicembre 2023 l’applicazione della stabilizzazione prevedendo l’utilizzo delle somme già stanziate e non utilizzate con il primo processo di stabilizzazione».

 


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