«Ormai da tempo leggiamo critiche al sistema di emergenza 118. Queste, seppur comprensibili, hanno carattere anacronistico e catastrofista, e potrebbero spingere la popolazione a sospettare una pericolosa instabilità del 118. Oltre a fornire informazioni fuorvianti al cittadino, si continua a sminuire e svalutare, con una tecnica “passiva-aggressiva”, antica e sgradevole, il lavoro degli infermieri. Noi ci sottraiamo rispondendo con l’arma che la scienza infermieristica conosce: la cultura delle evidenze». E la ferma presa di posizione di Paolo Armillei, referente regionale della Società italiana Infermieri Emergenza territoriale (Siiet).
«La Regione Marche non ha mai brillato per innovazione nel settore 118, lo dimostra la prima versione del documento “Libretto Giallo” del 2005, poi aggiornata nel 2010 con una versione a nostro avviso peggiorativa, nella quale vengono definite le linee di indirizzo per l’emergenza territoriale. Qui si trovano veri atti di demansionamento ai danni degli infermieri, che portano ad un outcome negativo per il malato, purtroppo passati sotto traccia. Dettami che non tengono alcun conto dell’evoluzione professionale e normativa della professione infermieristica.
Ci siamo attivati da tempo, con richieste formali e toni pacati, per l’apertura di un tavolo tecnico multi-professionale nelle quali le società scientifiche abbiano un ruolo importante e che aggiorni questo sistema. Ci duole, nonostante il tema sia stato dibattuto su palcoscenici di prestigio quali il “Congresso Nazionale di Riva del Garda 2021” che ha portato alla firma condivisa dalle maggiori società scientifiche di settore della “Carta di Riva”, oltre che attraverso la trattazione medico legale firmata Siiet, leggere la molta, troppa, confusione presente in merito al concetto di competenza trasversale. Con questa si definiscono atti, procedure e protocolli che risultano trasversali alle professioni e che, se riconosciute, permetterebbero il venire meno delle polemiche strumentali. Se è vero che la diagnosi medica è competenza insostituibile del medico, la categoria infermieristica possiede strumenti altrettanto potenti e legalmente riconosciuti: le diagnosi infermieristiche, l’applicazione delle linee guida e delle buone pratiche assistenziali. La normativa riconosce e permette la gestione completa, quindi comprensiva della parte farmacologica, nelle situazioni salvavita, di crisi e disastro. Regioni come la Toscana, solo per citarne una delle tante, hanno superato il concetto obsoleto dei protocolli inserendo le procedure operative che a gran voce invochiamo e sulle quali Siiet si sta già muovendo da tempo per fornire elevati standard operativi. In ultimo è bene ricordare come, gli strumenti decisionali in capo alle Centrali Operative regionali, risultino non più applicabili proprio perché incarnano una visione medico-centrica obsoleta e vetusta. Ci uniamo alla parte medica che chiede un riconoscimento del lavoro ed una rimodulazione del sistema. Una nuova vision che tenga conto dei bisogni del cittadino, delle competenze e dell’esperienza maturata e che permette, già oggi, agli infermieri di apportare un fondamentale contributo al sistema in un tempo così difficile».
«Nello spirito propositivo tipico della nostra società – conclude Armillei – chiediamo un’azione da definirsi in due parti: una immediata che rassereni cittadini ed operatori. L’altra di respiro più ampio che veda l’istituzione di un tavolo tecnico al fine di porre l’attenzione al superamento del “Libretto Giallo”, e per questo vediamo con estremo favore la mozione 198 del 24 gennaio 2022 (Lupini/Ruggeri) – introducendo una vigorosa revisione del triage telefonico e portando strumenti adatti all’invio dei mezzi per competenza, tenendo presente l’efficacia e la sicurezza dei cittadini ed operatori. Riteniamo inoltre indispensabile, e come Siiet lo consideriamo obiettivo strategico, uniformare e riqualificare in maniera univoca il personale afferente al 118, dal mondo del volontariato a quello dei professionisti, medici, infermieri ed autisti soccorritori. Siamo disponibili al confronto, in qualunque modalità ci sia richiesto, ed alla collaborazione al fine di garantire un servizio sempre migliore alla cittadinanza della regione Marche».
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