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Sanità, Articolo Uno: «Gravi gap nel Fermano, fondi Pnrr per sanare le carenze»

FERMO - Il segretario Del Monte: «Siamo pronti ad assumerci l’onere di convocare a breve iniziative con tutte le realtà anzidette e con le quali unitamente stiamo già affrontando diverse altre tematiche che investono il territorio fermano»

Alessandro Del Monte

«Come Articolo Uno provinciale Fermo siamo convinti che occorra un determinante passo, ovvero quello di una concertazione tra tutte le forze disponibili per una cooperazione organizzata e determinata. Definire presto un programma preciso e condiviso su cui sviluppare una forte azione politica ed un confronto approfondito con le varie istituzioni locali, provinciali e regionali». E’ la netta presa di posizione di Articolo Uno sul nodo sanità.

«Oramai da tempo, della sanità fermana, salvo che per le non indette Conferenze dei Sindaci o per la irrilevante incidenza della città capoluogo sulle questioni anche di coordinamento del territorio provinciale – incalza il segretario Alessandro Del Monte – si è parlato pubblicamente soltanto quando vi sono state le dimissioni di alcuni importanti dirigenti dell’Asur e dell’Ospedale Murri. E dopo un qualche clamore la discussione si è rapidamente spenta. I problemi più volte richiamati, che hanno una origine più antica dell’oggi, sono tutti irrisolti. Il nuovo ospedale in via di costruzione è stato un risultato importante, sebbene non ancora terminato; i posti letto sono di numero inferiore rispetto a quanto prevede il Piano sanitario regionale; il Personale sanitario risulta insufficiente finanche in regime di normalità; i tempi delle visite specialistiche sono notevolmente lunghi e per alcune prestazioni intollerabili; l’unico Pronto Soccorso costantemente congestionato; le Case della salute ancora incomplete; la medicina territoriale non è mai stata organizzata e potremmo continuare con il pesante elenco. Per non parlare poi della carenza strutturale relativa alla prevenzione: sanitaria, ambientale, alimentare. Questioni nodali quindi mai risolte e che ovviamente in questa fase, a causa della pandemia che da due anni colpisce duramente anche la nostra Regione e quindi il Fermano, si sono drammaticamente aggravate. L’attuale Giunta regionale delle Marche ha inoltre assunto una scelta inconcepibile, decidendo di ospitare pazienti covid nel nostro Ospedale unico, e, vale ribadirlo quale realtà differente da tutta la Regione, con un unico Pronto Soccorso che già accoglie un bacino potenziale di più di 160.000 persone. Il carico di tale errata disposizione avrebbe di fatto comportato la ulteriore difficoltà ad erogare prestazioni e cure per altre patologie, anche le più serie. Ora, per quanto il Ministero della Salute a trazione Speranza abbia portato in pochi mesi, come mai prima, il fondo sanitario da 114 a 122 miliardi, rendendolo permanente e con l’impegno già assunto di accrescerlo di 2 miliardi nel 2022, di 4 nel 2023 e di 6 nel 2024, per giungere a 128 complessivi, anni ed anni di disincentivazione sui finanziamenti ha provocato questa grave situazione, alimentando con piglio liberistico il proliferare della sanità privata a scapito di quella pubblica. Inoltre, nella nostra realtà il personale sanitario, già insufficiente in tempi di ordinaria amministrazione, con l’aggravio dello stato pandemico è sottoposto ad un durissimo lavoro materiale e psicologico e purtroppo anche scarsamente riconosciuto. Oggi la Regione Marche, competente come tutte le regioni in materia di gestione ed organizzazione sanitaria, avrebbe a disposizione ingenti risorse del Pnrr che se investite in modo imparziale ed oculato potrebbero contribuire alla risoluzione di diversi problemi. Non è quindi un caso che in una situazione sanitaria territoriale al collasso si stiano registrando diverse e decise prese di posizione da parte di rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche della sinistra e progressiste, del Sindacato, delle Associazioni del volontariato, l’ultima nel presidio di Dipende da Noi di Fermo svoltosi domenica ed al quale come Articolo Uno abbiamo partecipato, che seppure in modo ancora non ampiamente organizzato tutti hanno chiaramente richiesto dei provvedimenti risolutori. Occorre infatti evitare che il nostro territorio sia ancora trattato come la cenerentola delle Province marchigiane. Come Articolo Uno provinciale Fermo – chiude Del Monte – oltre quindi al plauso per tutte le importanti iniziative, siamo persuasi occorra un ulteriore determinante passo, ovvero quello di una concertazione tra tutte le forze disponibili per una cooperazione organizzata e determinata. Definire presto un programma preciso e condiviso su cui sviluppare una forte azione politica ed un confronto approfondito con le varie istituzioni locali, provinciali e regionali. Come Articolo Uno, nella nostra identità e cultura e come ci siamo più volte in tal senso adoperati, siamo pronti ad assumerci l’onere di convocare a breve iniziative con tutte le realtà anzidette e con le quali unitamente stiamo già affrontando diverse altre tematiche che investono il territorio fermano».


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