di Sandro Renzi
Il Governo riscrive in parte le regole per Dad e Green pass ma si consuma lo strappo con la Lega che non vota il decreto. Nel mirino del Carroccio finiscono le misure per la scuola che consentono ai vaccinati di restare in classe quando si attiva la didattica a distanza e a quelli senza vaccino di finire a casa per 5 giorni. «Così si crea una discriminazione» sostengono gli esponenti della Lega. Chi invece si aspettava un cambio repentino del sistema a colori è rimasto deluso. «Apriamo il Paese gradualmente» l’annuncio del Governo. Le misure entreranno in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Diverse dunque le novità. In zona rossa, ad esempio, sparisce qualsiasi limitazione per i possessori del Green pass rafforzato i quali potranno quindi circolare senza alcun problema. Questo decreto viene approvato a distanza di circa un mese dall’ultimo atto del Cdm in materia di politiche anti Covid e contribuisce a fare un po’ più di chiarezza nel bandolo delle regole per la scuola. «Siamo in una fase e in un tempo nuovo- sintetizza il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa- Prolunghiamo la vigenza del Green pass dopo il booster che ad oggi è di 6 mesi -ha aggiunto Speranza- non avendo le nostre autorità scientifiche ancora individuato un percorso per la quarta dose, che sarà oggetto di un confronto sul piano tecnico e scientifico, la valutazione del Governo è di non porre limiti alla durata del Green pass dopo il booster>. E questo mentre si registra un calo della curva dei contagi ed una spinta in avanti delle vaccinazioni. Nulla cambia invece per lo smart working.
SCUOLA
E’ in questo comparto che si concentra l’intervento più corposo. Fare chiarezza e snellire le complesse procedure burocratiche a cui devono attenersi i dirigenti scolastici. Ecco allora cosa prevede il decreto: nelle scuole per l’infanzia si resterà in classe fino a 4 casi di positività accertata al Covid, dal quinto caso scatta la sospensione delle attività per 5 giorni. Questo varrà per tutti i bambini. Ad oggi, invece, basta un solo caso per chiudere la classe. Nella scuola primaria le attività didattiche restano in presenza fino a 4 casi di positività ma sarà necessario utilizzare le mascherine Ffp2 fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso positivo. Inoltre sarà obbligatorio effettuare un test antigenico rapido o autosomministrato o anche molecolare alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto. In caso quest’ultimo desse esito negativo, per rientrare in classe basterà l’autocertificazione Altra novità: chi ha concluso il ciclo vaccinale o sia guarito da meno di 120 giorni potrà retare in classe con mascherina Ffp2 qualora si dovesse attivare la Dad. Per i non vaccinati tuttavia la quarantena sarà ridotta a 5 giorni. Nella scuola secondaria di primo e secondo grado basteranno invece due casi per attivare la Dad che però non riguarderà gli studenti vaccinati da meno di 120 giorni o che siano guariti da meno di 120 giorni o che hanno effettuato la dose di richiamo. Per loro lezioni in presenza e mascherine Ffp2 per dieci giorni. Per i non vaccinati Didattica digitale integrata per 5 giorni. Chi, invece, va in quarantena, in ogni ordine e grado d’istruzione, per tornare a scuola dovrà fare un tampone antigenico o molecolare e non avrà bisogno del certificato medico
GREEN PASS
Dopo aver ridotto la durata del certificato da 9 a 6 mesi, il governo torna sui suoi passi per risolvere un problema che si sarebbe posto a metà marzo quando migliaia di italiani si sarebbero veduti scadere il Green pass e non avrebbero potuto accedere ad attività e servizi. Il decreto prevede dunque che, per chi ha completato il ciclo vaccinale e anche per chi si è contagiato ed è guarito dopo essersi vaccinato, il pass avrà validità illimitata. Per chi, invece, si è contagiato dopo la prima dose, il certificato varrà 6 mesi.
TURISMO
A chi proviene da uno Stato estero ed è in possesso di un certificato di avvenuta guarigione o vaccinazione ma con vaccino riconosciuto anche dal nostro Paese, nel caos in cui siano trascorsi più di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale o dalla guarigione, è consentito l’accesso ai servizi per cui è previsto il Green pass rafforzato a patto di aver effettuato un tampone. Fino ad oggi, infatti, gli stranieri potevano entrare in Italia con il pass base ma non alloggiare in hotel o mangiare al ristorante. Il decreto stabilisce anche che questo varrà pure per coloro che hanno effettuato vaccinazioni con vaccini non autorizzati o riconosciuti in Italia.
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