«Medicina torni ad Amandola, ma nel vecchio ospedale» Soluzione anche per decongestionare il “Murri” 

SANITA'  - La proposta arriverà in Consiglio comunale attraverso una dettagliata mozione del gruppo di minoranza (Vittori, Del Gobbo, Tidei e Mecozzi) nella quale si ripercorre l'iter che ha accompagnato la discussa struttura provvisoria realizzata con i fondi della Protezione Civile. Ecco il dettaglio 

L’ospedale “Vittorio Emanuele II”

di Maria Nerina Galiè

Mentre si discute della difficoltà dell’intera Sanità fermana, per motivi legati alla pandemia ed alla carenza di posti e medici, nell’area montana – che ha perso la guardia medica, mentre per ora la Potes del 118 sembra salva – torna alla ribalta la questione del reparto Medicina. E sempre per mano, o meglio per penna, del gruppo consiliare “Amandola è dei cittadini”.

Erano stati Raffaele Vittori, Danilo Del Gobbo, Adriano Mecozzi e Valerio Tidei (“Amandola è dei cittadini”) ad innescare la miccia, con un’interrogazione al sindaco Adolfo Marinangeli, sulla struttura provvisorio, terminata dal oltre un anno e realizzata con due milioni e mezzo della Protezione Civile, per non privare le zone montane dei principali servizi, dopo il terremoto che ha reso in parte inagibile il vecchio ospedale.

Da allora ben poco è cambiato, se non che, oggi per domani, sono arrivati i certificati per avviare l’iter, atto a rendere l’edificio struttura sanitaria. Ma l’iter non è partito e l’unico utilizzo del prefabbricato allestito di tutto l’unico utilizzo fatto fino ad ora è stato quello di renderlo un punto vaccini. Nel frattempo Amandola, e con essa tutti i comuni limitrofi e che abbracciano il comprensorio dei Sibillini, è ancora senza il reparto Medicina che pure politici e istituzioni caldeggiano.

La struttura provvisoria realizzata per ospitare il reparto Medicina

Il gruppo di minoranza, però, stavolta ha spostato il tiro, presentando una mozione – da discutere al prossimo Consiglio comunale – per chiedere non più lumi sul nuovo reparto Medicina, piuttosto di riportarlo da Fermo ma in un’ala del vecchio ospedale.

La mozione (qui il testo integrale) è stata anche inviata a tutti i sindaci compresi nell’area dei Sibillini, del Piceno (tra cui Comunanza, Montemonaco, Force) oltre che del Fermano (da Montefalcone a Santa Vittoria), senza escludere il Maceratese (Sarnano e Penna San Giovanni, ad esempio), e che “si sono detti favorevoli – sostengono i consiglieri – alla nostra mozione con alcuni disponibili ad appoggiarla anche portandola in giunta”.

«Non è più accettabile – affermano Vittori, Del Gobbo, Tidei e Mecozzi a commento del documento – passare sopra all’immobilismo della maggioranza e del suo sindaco che ha fatto perdere anni preziosi affinché il reparto di Medicina tornasse a servizio della zona montana.

Si mettono in luce in tale mozione i tanti errori fatti, primo tra tutti quello di snaturare l’intervento che doveva essere realizzato, spostando i servizi di radiologia, potes, ppi e punto prelievi, inizialmente lì previsti per fare da supporto al reparto di Medicina (da tempo riportati invece al vecchio “Vittorio Emanuele II”, ndr).

La nuova Radiologia al “Vittorio Emanuele II”

L’Amministrazione comunale ha fatto solo propaganda politica ricordandosi del problema solo dopo che la minoranza, come questa volta, lo riportava in evidenza.
Se invece ci avesse ascoltato, a quest’ora non saremmo qui a chiedere ancora di riattivare il reparto ad Amandola, che poteva già state al “Vittorio Emanuele II”, dove ci sono già tutti i servizi connessi. Come era evidente sarebbe stato, anche in ragione di una in una relazione di fuoco citata nella mozione, dell’allora direttore dell’Area Vasta 4 Licio Livini.
Saremmo stati anche ben felici della soluzione provvisoria di località Pian di Contro, se solo la stessa fosse stata realizzata secondo il progetto iniziale, avvallato dalla Protezione Civile e dalla maggioranza regionale nel 2018. 
Cosi purtroppo non è stato, la struttura realizzata risulta non adeguata, come dichiarato nella risposta dell’assessore regionale alla sanità Saltamartini all’interrogazione della consigliera Marcozzi (pure nella mozione, ndr)”.

LA PROPOSTA NEL DETTAGLIOLa zona montana grida al ripristino dei servizi sanitari e, nello stesso tempo, liberando i letti da quello che fin dal sisma è identificato come “Medicina Amandola” all’ospedale “Murri”, quest’ultimo potrebbe avere una boccata d’ossigeno, Pronto soccorso compreso con un punto di primo intervento. Sì, ma il personale disposto ad andare a lavorare in Amandola, dove si trova? Anche qui, la soluzione è dietro l’angolo per i consiglieri di minoranza: le infermiere che hanno seguito il reparto dal “Vittorio Emanuele II” al “Murri” sono tornate in montagna e lavorano nella Rsa, collocata nella ex scuola elementare.

«Ora, considerate anche le tante voci sulla sanità fermana, con questa mozione – sono ancora le parole degli esponenti di “Amandola è dei cittadini” – si cerca di dare una risposta al territorio che è stato già pesantemente penalizzato, una risposta a costo minimo che contribuirebbe a riequilibrare i servizi sanitari della provincia di Fermo e non solo.

Ripristinare un servizio di degenza ospedaliera ad Amandola potrebbe contribuire a decongestionare il Pronto soccorso del “Murri” di Fermo in quanto la degenza di medicina potrebbe essere anche a supporto del ppi per l’osservazione dei pazienti che altrimenti dovrebbero essere trasferiti a Fermo. Tale primo sforzo porterebbe la politica sanitaria regionale a considerare il nuovo ospedale dei Sibillini, in corso di costruzione, un vero ospedale a servizio del territorio».

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