CAMPOBASSO – Nei decenni scorsi nel cuore delle retroguardie, tra le altre, di Samb, Salernitana, Torino, Cagliari, Genoa, Perugia ed Ascoli, a maturare una carriera da difensore centrale nei massimi palcoscenici calcistici nazionali, per la maggiore dalla Serie A alla C transitando per la cadetteria, fino ai giorni correnti, caratterizzati dalla lesta ascesa in panchina nel ruolo di allenatore.
Mirko Cudini, classe 1973, appesi da prassi gli “scarpini al chiodo” nella stagione 2015/16 ha intrapreso la rinnovata carriera da tecnico, esordendo tra le fila della Juniores della Samb, prima di spiccare il volo verso i palcoscenici over, vincendo la stagione successiva, al primo tentativo, l’Eccellenza marchigiana alla guida della Sangiustese. L’anno seguente si è registrato l’approdo al metaforico piano superiore, la Serie D, in sella al San Nicolò Notaresco, prima di virare al Campobasso, per un ciclo giunto oggi al terzo anno consecutivo che ha ricompreso, nell’annata appena consegnata agli archivi, la vittoria della Lnd con automatico salto in Serie C.
«Sono davvero onorato del fatto di aver ricevuto questo riconoscimento – gli umori del nostro conterraneo con in mano il Premio “Vincenzo Cosco”, a consacrarlo quale miglior allenatore dell’anno sportivo molisano – anche perché intitolato alla memoria di una persona che qui in Molise ha lasciato un segno ed un ricordo importante di se. Per queste sincere emozioni ringrazio l’Aiac Molise, e rimarco quindi il mio sentito apprezzamento per essere stato tributato con un premio davvero speciale». La cerimonia di consegna è avvenuta al cospetto della famiglia del compianto tecnico Cosco, con trofeo ceduto direttamente dalle mani di Renzo Ulivieri, presidente dell’Aia nazionale nonché allenatore a vantare uno sconfinato curriculum alla guida di club in passato a militare nelle principali categorie calcistiche tricolori.
p. g.
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