«L’Udc di Porto San Giorgio dialoga con tutti i civici». E’ il punto fermo del coordinatore provinciale Udc del Fermano, Moreno Bellesi che, però, tende a rimarcare: «Con tutti i civici, sì. Ma non abbiamo chiuso alcun accordo. E sicuramente non possiamo dialogare, per direttive nazionali, regionali e anche locali, col centrosinistra». Dunque manovre in corso anche per il Partito di Bellesi, in vista delle prossime elezioni amministrative che chiameranno i sangiorgesi alle urne. Ma di fatto ancora nessun accordo è stato ratificato.
«I Popolari Marche Udc erano, sono e restano un partito votato al dialogo ed alla condivisione. Questo è nella natura dei laici e cattolici democratici, è il sentiero preferito, la strada previlegiata. Ha radici che affondano nella discussione libera, nel confronto rispettoso, lavora incessantemente al colloquio, persegue il bene comune, l’interesse generale, la salute pubblica, lo sviluppo dell’economia locale ed altro. Fonda l’azione politica nella competenza, nella concretezza e seleziona la classe dirigente – rimarca Bellesi – nel rispetto della territorialità pretesa dai cittadini. Anche L’Udc di Porto San Giorgio si ispira a ciò, e prosegue con un confronto costruttivo con i civici di Valerio Vesprini ed anche di Fermani. Molti parlano dell’Udc in questi ultimi giorni ma l’Udc non ha parlato, anche per non dare adito ad interpretazioni “creative” che non hanno fondamento. Questo è bene chiarirlo una volta per tutte. Stiamo costruendo la nostra squadra, dialogando con la città, ma nessun accordo è stato concluso con nessun protagonista. Ciò nell’interesse della città, per la costruzione della più ampia coalizione possibile che possa concretizzare quella ulteriore evoluzione che porti la perla dell’adriatico fermano a competere alla pari con le altre città del litorale marchigiano in materia di cultura, turismo, innovazione, benessere, ambiente, sicurezza, accoglienza, intrattenimento, commercio, artigianato ed altro ancora. Le elezioni presidenziali appena trascorse ci hanno insegnato che deve prevalere la cultura dell’apertura, la cultura del sì piuttosto che quella del no, pena che l’elettorato non si sposti dall’usato sicuro, come abbiamo visto la scorsa settimana per l’appunto. I leader dovrebbero perseguire l’obiettivo del maggior ampliamento possibile di una coalizione, che sia rassicurante, moderata, preparata ed espressione della Porto San Giorgio più vera, estuario della cultura fermana, gelosa conservatrice delle tradizioni più profonde e nobili di quella Marca che ha dato vita alla regione plurale. Anche noi siamo disposti a ragionare in questo senso, a fare passi avanti consci che l’accordo si raggiunge a metà strada nel rispetto della dignità di tutti. Noi al colloquio ci stiamo sempre e comunque fin dove possibile senza rinunciare a quanto nei nostri principi, nei prossimi giorni avremo gli ultimi contatti e poi decideremo definitivamente e lo comunicheremo ufficialmente, il resto è solo gossip».
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