di Martina Marinangeli
È un fuoco di fila che mira ad alzo zero sul Pnrr sanità quello sparato oggi dal gruppo consiliare del Partito democratico, che ha accusato la giunta Acquaroli di aver chiuso le porte ad ogni tipo di confronto sul documento che andrà a ridisegnare il perimetro dell’assistenza territoriale.
«Ad appena due settimane dalla consegna al ministero dei piani operativi riguardanti i 182 milioni di fondi europei assegnati alla Regione Marche, la giunta appare in confusione e senza una visione strategica», attaccano i dem. Il documento sarà oggetto di una seduta straordinaria del Consiglio regionale calendarizzata per il 24 febbraio, ma considerando che la deadline fissata dal ministero della Salute è il 28 febbraio, «di fatto, impedirà all’opposizione di dare il proprio contributo – osserva il capogruppo Maurizio Mangialardi – La giunta regionale, con grande imbarazzo da parte di tutti, ha perso intere settimane a tergiversare, tenendo i sindaci, il consiglio regionale, i sindacati e quasi l’intero mondo della sanità all’oscuro della sua strategia. Molto probabilmente perché una strategia non ce l’hanno». A rincarare la dose ci pensa poi il consigliere Romano Carancini puntando il dito contro il fatto che «non hanno dato né a noi né ai sindaci l’opportunità di confrontarsi sui loro progetti e sulle reali esigenze dei territori».
Secondo la vice capogruppo Anna Casini, «hanno costruito delle proposte senza neppure conoscere i contenuti del Pnrr. Basti pensare che intendevano utilizzare le risorse europee per fare le manutenzioni ordinarie, invece di programmare il potenziamento della medicina del territorio. Vorrebbero creare degli ospedali di comunità a San Benedetto del Tronto, quando c’è già un ospedale. Insomma, sono completamente scollegati dai bisogni delle nostre comunità». «La confusione regna sovrana» per il consigliere Andrea Biancani, «e a farne le spese sarà la salute dei cittadini». Un pensiero in linea con quello del collega Antonio Mastrovincenzo, che parla di «un quadro complessivo fumoso dettato dall’assenza di programmazione da parte dell’assessore alla Sanità Saltamartini e dalla mancanza di criteri per decidere quali progetti e strutture finanziare e quali no».
«L’unica certezza che abbiamo – puntualizza la consigliera Micaela Vitri – è che la riapertura dei piccoli ospedali, cavallo di battaglia della destra alle elezioni, è stata completamente smentita e smontata». Riavvolge il nastro la consigliera Manuela Bora: «Oggi scaricano la loro incapacità di programmare le risorse del Pnrr sulla precedente amministrazione – colpisce l’ex assessora –. Ma dimenticano che Acquaroli ha ereditato un sistema sanitario qualificato, che non noi, ma il ministero, ha riconosciuto per i livelli di assistenza tra i migliori in Italia dopo quelli delle regioni Veneto, Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna». A chiudere il giro di interventi ci pensa il consigliere Fabrizio Cesetti, per il quale «la giunta è completamente assente. Le risorse dovrebbero essere indirizzate a superare le disparità territoriali nei livelli di assistenza e prevenzione, come previsto dalle linee guida dello stesso Pnrr. Invece il centrodestra preferisce inseguire logiche di campanile».
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