«La Polizia locale è stata esclusa dai contributi economici del Ministero dell’Interno per i familiari degli appartenenti delle forze dell’ordine deceduti per Covid». Da mercoledì 23 febbraio parte la raccolta firme Cisl in tutti i comuni delle Marche per chiedere una nuova legge quadro sulla Polizia locale, «che elimini le attuali differenziazioni tra forze dell’ordine».
Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nei giorni scorsi, ha escluso i familiari degli operatori della Polizia Locale dai contributi economici riconosciuti agli appartenenti alle forze dell’ordine (Polizia statale e vigili del fuoco) deceduti per aver contratto il virus in conseguenza della propria attività lavorativa.
«Un atto grave ed incomprensibile per una intera categoria di lavoratori impegnati in questi ultimi due anni in continui controlli anticovid nei Comuni della nostra regione a tutela delle persone e delle comunità – si legge nella nota del sindacato -. Per la Cisl è fondamentale inserire nel decreto gli appartenenti alle polizie locali, poiché parliamo di lavoratori della sicurezza che, a parità di funzioni ed attività svolte rispetto alle altre forze dell’ordine, continuano a sopportare palesi differenziazioni in tema di previdenza, assistenza e fiscalità. Per questo parte in ogni comune della nostra regione una raccolta firme in tutti comandi per chiedere una nuova legge quadro che elimini le evidenti discriminazioni che stanno addirittura aumentando. Oltre ai trenta deceduti a livello nazionale per Covid nell’espletamento del loro servizio, sono state decine i lavoratori marchigiani che hanno contratto il virus con varia intensità e gravità operando al servizio dei cittadini. Correggere i contenuti del decreto, rappresenta un gesto minimo per riconoscere l’impegno ed il sacrificio di chi quotidianamente garantisce fondamentali controlli nelle piazze, nei mezzi pubblici, fuori dalle scuole, nelle attività commerciali e nei luoghi di assembramento – conclude il sindacato -. Se le istanze a favore della Polizia locale non troveranno adeguato recepimento legislativo, la Cisl attiverà iniziative di mobilitazione a supporto delle legittime istanze. Le firme raccolte verranno consegnate ai prefetti, ai parlamentari della regione Marche, all’Anci ed al Ministero dell’Interno».
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