«Ho chiesto al ministro della Salute Roberto Speranza se ritenga opportuno valutare con più attenzione gli effetti negativi, soprattutto sui piccoli comuni, del numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina». E’ quanto fa sapere il senatore di Forza Italia, Andrea Cangini che in queste ore ha presentato un’interrogazione parlamentare ad hoc. Cangini cita proprio il caso fermano.
«Anaao-Assomed, l’associazione dei medici e dirigenti sanitari italiani, ha stimato che nel quadriennio 2019-2023 si potrebbe arrivare a un deficit di 10173 medici, frutto dello squilibrio fra i 32501 pensionamenti e gli appena 22328 nuovi specialisti che opteranno per il Servizio sanitario nazionale. Da anni, lamentiamo la carenza di medici di base soprattutto nei piccoli centri delle aree interne. Cito il caso della provincia di Fermo, dove si riscontrano criticità come la diminuzione consistente dei medici di famiglia per raggiunti limiti di età e ricambio generazionale insufficiente; pochi medici di medicina generale; penuria di medici nel Servizio sanitario di urgenza ed emergenza medica; sempre più cittadini costretti a curarsi fuori dai comuni di residenza. Con un’interrogazione parlamentare depositata oggi, ho perciò chiesto al ministro della Salute Roberto Speranza se ritenga opportuno valutare con più attenzione gli effetti negativi, soprattutto sui piccoli comuni, del numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina, se intenda valutare la possibilità di non richiedere la prova selettiva d’ingresso alla facoltà di Medicina per gli studenti residenti da almeno 5 anni in Comuni montani con meno di 5000 abitanti, nonché l’opportunità di finanziare adeguatamente e snellire le procedure di accesso alle scuole di specializzazione per i neo laureati. Attendo risposte».
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