di Pierpaolo Pierleoni
“Non c’è un accordo su Fabiano Alessandrini candidato sindaco. O esce un altro nome che mette tutti d’accordo, o si fanno le primarie. Oppure, ma non vogliamo che vada in questo modo, ce ne andiamo e facciamo un terzo polo”. Somiglia ad un ultimatum, quello del sindaco di Sant’Elpidio a Mare Alessio Terrenzi, che sembra non aver alcuna intenzione di cedere la fascia tricolore, tra qualche mese, all’ex segretario provinciale del Pd. Smentisce, il primo cittadino, il comunicato inviato ieri dal resto della coalizione in cui si annunciava l’intesa su Alessandrini, col solo distinguo di Partecipazione democratica.
“Primo punto – attacca Terrenzi – non è solo Partecipazione democratica su questa posizione, la pensano come noi il presidente del Consiglio comunale Paolo Cognigni, della lista Persone e territorio, Italia viva e Noi di centro. Non è la nostra lista a dover fare un passaggio interno, ma il Pd a cui abbiamo chiesto di esprimere un nome diverso. Hanno tante figure, possono individuarne un’altra e vedere se trova l’ok da tutta la coalizione. Niente di personale contro Alessandrini, niente da didre su esperienza e capacità, ma è una figura ingombrante, con una connotazione partitica forte, è stato vicesindaco quasi 20 anni fa. Non lo riteniamo la persona giusta sia per aggregare, sia per esprimere un rinnovamento”.
Discorso diverso, invece, se il presidente della Steat si affermasse alle primarie di coalizione. “In questo caso cambia tutto. Se un accordo su un nome non si trova, facciamo le primarie e chi vince è il candidato di tutti. E a chi mi dice che non c’è tempo rispondo che non sappiamo ancora ufficialmente quando si voterà, quindi come si fa a dire a prescindere che è tardi?”.
Se invece il resto della coalizione terrà dritta la barra su Alessandrini sindaco, si va verso la rottura. “Noi non vogliamo nessuna spaccatura – assicura Terrenzi – lo abbiamo ribadito anche venerdì sera. Per la nostra lista va portata avanti la positiva esperienza della maggioranza uscente che mi ha sostenuto. Però questa forzatura non serviva proprio e spero in un ripensamento. Altrimenti posso anche stare a casa, non candidarmi e non portare voti al centrosinistra. Ma non sarebbe un bel segnale, per una coalizione che si presenta in continuità con quella del sindaco uscente. L’altra soluzione è che costituiamo un terzo polo, aggregando movimenti civici, forze politiche di area centrista e chi vuole starci. Non andremo a destra, questo l’ho detto e lo ribadisco”.
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