di Alessandro Luzi
Questa mattina al Conservatorio di Fermo sono state presentate le iniziative avviate in collaborazione con l’Università di Macerata. Sicuramente è significativa la fondazione del Centro di Ricerca musicale. Una novità in quanto appare per la prima volta in Italia con tali caratteristiche. L’accordo è stato siglato anche con il Conservatorio di Pescara “Luisa D’Annunzio”. «Il Centro unirà la natura performativa, teorico-compositiva e analitica alle indagini musicologiche condotte dal professor Vincenzo Caporaletti, musicologo e docente presso l’Università di Macerata – annuncia il direttore del Conservatorio, Nicola Verzina -. La sua figura si è rivelata decisiva per l’incontro di queste due realtà». Caporaletti è tra i più importanti musicologi italiani ed è già direttore del “Centre de Recherche International sur le Jazz et Musiques Audiotactiles” alla Sorbonne di Parigi. Tra gli aspetti più innovativi delle sue ricerche c’è la distinzione degli stilemi musicali in tre categorie differenti: la musica di tradizione scritta occidentale, basata sulla matrice cognitiva visiva (cosiddetta “musica classica); le musiche di tradizione orale; le musiche audiotattili. Quest’ultima si basa sull’identificazione del Principio Audiotattile (attitudine cognitiva) ed ingloba tutti gli stili musicali che usufruiscono dell’incisione in studio durante il processo creativo, ovvero il jazz, il rock, il pop, il rap e tutti i sottogeneri. «Questa unione tra i Conservatori e l’Università è volta a rinnovare le metodologie di ricerca. Ringrazio il rettore, Francesco Adornato, in quanto ha voluto incentivare una collaborazione avviata da circa vent’anni. Il centro studi proporrà convegni, concerti, pubblicazioni scientifiche e l’avvio di dottorati di ricerca. Già ad aprile è previsto un appuntamento dedicato alla musica di tradizione scritta del ‘900 per riflettere sul cambiamento del concetto di opera avvenuto nella seconda metà del XX secolo. Interverrà anche il professor Caporaletti». Non solo ricerca ma la collaborazione prevede anche una serie di appuntamenti concertisti con protagonisti alcuni dei migliori allievi: «Partirà il 10 marzo con Mauro De Donatis e Andrea Donzelli. Eseguiranno dei brani tratti dal repertorio jazzistico annunciati nel corso dell’esibizione. Si terranno presso l’aula A del Dipartimento di Filosofia». «La scelta di aprire e chiudere il programma con il jazz non è casuale – spiega il presidente del Conservatorio, Igor Giostra -. Il nostro plesso promuove la musica di tradizione scritta ma incentiva anche lo studio di altre culture musicali del ‘900, proprio come il jazz. È un modo per abbracciare tutte le culture senza rimanere arroccati nella sfera della musica scritta. Vogliamo promuovere i talenti dei nostri allievi e legare la modernità al territorio. Il programma è ricco di stilemi musicali, si va dal jazz, al duo per violino e pianoforte, al recital pianistico, passando per la musica da camera, arrivando al duo di chitarre. Siamo aperti anche al territorio, infatti, grazie ai finanziamenti del Pnrr, verrà avviata una collaborazione promossa dal Comune di Monterubbiano che riguarderà corsi musicali e masterclass».
Non manca una novità sul conflitto Russia-Ucraina. Tanti sono gli sfollati che continueranno a raggiungere il nostro Paese: «La Ministra, Maria Cristina Messa, ha inviato una nota chiedendo la nostra disponibilità ad ospitare allievi profughi presso le nostre istituzioni. – fa sapere Verzina -. La nostra risposta è positiva, tuttavia vi sono delle criticità legate alla logistica in quanto non abbiamo spazi a disposizione. Solleciteremo la collaborazione di altri enti pubblici per garantire vitto e alloggio. Inoltre organizzeremo un concerto dedicato al tema della guerra in Ucraina. L’intenzione è di formare un’orchestra con russi e ucraini. Sarebbe un importante segnale di pace che può essere diffuso attraverso la cultura».
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