«Nei primi giorni della scorsa settimana abbiamo incontrato i civici del terzo polo che fa riferimento a Valerio Vesprini. È stato un incontro importante e ricco di spunti per il futuro della città» a darne notizia è il leader di Rinnovamento, Emanuele Morese che, dopo l’addio a FdI di cui era segretario sangiorgese, scioglie la riserva sull’esito degli incontri in vista delle amministrative di quest’anno.
«Ho potuto, insieme ad una delegazione di cinque persone, confrontarmi sui temi che potrebbero aiutare questa città a rimettersi in pari con il territorio fermano. È evidente che rimanendo fermi, abbiamo finito per andare indietro rispetto ad altre grandi realtà cittadine che hanno saputo sfruttare meglio le loro risorse. Per la prima volta siamo riusciti a parlare di città e non di poltrone. Mi sembra un buon inizio».
In ottica di alleanze Morese è chiaro: «Non siamo interessati a nient’altro che al progetto di rinnovo della città e del modo in cui questa deve essere amministrata. Chiaramente per essere in coalizione dovremo attendere di capire i tratti definitivi di cui essa di compone. Ma siamo fiduciosi nel progetto che ci è stato prospettato. Siamo piccoli perché nati da pochi mesi – spiega Morese – ma abbiamo una forte identità di gruppo che mettiamo a totale disposizione di chiunque voglia rinnovare Porto San Giorgio«.
«In questi mesi abbiamo avviato la nostra campagna di sostenitori, raggiungibile sul nostro sito internet, e abbiamo raggiunto il centinaio di iscritti. Il 60% di questi è nato nel duemila e ciò fa comprendere come i giovani vedano il nostro coraggio come un punto di riferimento. Durante la settimana ci riuniamo ogni martedì in una ventina di persone e il nostro bagaglio umano vogliamo metterlo a disposizione della città senza avere padroni«.
Sul capitolo progetti, Rinnovamento sa da dove partire: «Fondamentale sarà la partecipazione. Non si può pensare ad una città in cui i cittadini votano e poi spariscono dalla vita cittadina. Quindi massima importanza ai comitati di quartiere che dovranno essere inseriti nello statuto della città, ripartenza del consiglio comunale dei ragazzi, della consulta giovani e della consulta stranieri per ridare linfa alla partecipazione cittadina. Bisogna poi scommettere – conclude Morese – sul bilancio partecipato e sui consigli comunali aperti. Deve finire il tempo in cui per risolvere i propri problemi bisogna affidarsi “all’amico in comune”. È ora di scommettere sulla tecnologia e sulle applicazioni per far relazionare il pubblico col privato. In qualsiasi veste o forma Rinnovamento ci sarà, perché il nostro progetto non si esaurirà con la tornata elettorale che ci aspetta».
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