di Sandro Renzi
Rompe il silenzio Valerio Vesprini, candidato sindaco in pectore del terzo polo fino a qualche ora fa. Lo fa ai microfoni di Rf1, ospite del direttore Giorgio Fedeli e del programma Zoom. Lo fa a distanza di sei mesi dalla conferenza stampa che ha sancito la nascita del progetto civico guidato dall’ex assessore della giunta Loira ed a poco più di due dalle elezioni che incombono. E’ lo stesso Vesprini a fare il punto. «Il programma sarà il collante, a giorni definiremo la squadra con cui partiremo» annuncia Vesprini ricordando che all’interno del gruppo ci sono diverse figure valide. «Siamo arrivati al dunque ed in maniera unanime il gruppo ha indicato ufficialmente il mio come nome del candidato sindaco». Vesprini scioglie la riserva quindi ed annuncia formalmente la sua discesa in campo. Peraltro senza simboli di partito ma con l’appoggio chiaro di Lega e FI. «I partiti hanno dato la disponibilità a collaborare ed a rinunciare al simbolo. E’ stato un atto di amore verso la città» prosegue Vesprini. Il suo gruppo ha dialogato nelle settimane scorse con tutte le formazioni partitiche e con altri gruppi civici, da destra a sinistra. Il programma, come detto, sarà la “Bibbia” come la definisce il candidato sindaco che vuole dinamicità per il suo paese. Ancora da comporre come peraltro la formazione che potrebbe ospitare altre forze. Insomma, pare di capire, la coalizione si sta ancora delineando.
C’è poi il tema, sempre ricorrente, del rapporto con Fermo. Vesprini è chiaro. «Porto San Giorgio deve tornare a dialogare con Fermo, non è una questione di fusione o unione, si tratta di collaborare a partire dai servizi, ma in questi anni è mancato il coraggio di fare scelte precise e partire». Alcune idee in cantiere il terzo polo ce l’ha già, dalla riqualificazione del lungomare per il quale arriveranno risorse all’individuazione di nuove aree pedonali. «Porto San Giorgio ha tutte le carte in regola per tornare ad essere una città di riferimento per il territorio». In attesa di conoscere chi lo sfiderà tanto a destra, dove FdI andrà insieme all’Udc molto probabilmente, quanto a sinistra, Vesprini, che è stato al fianco di Nicola Loira per quasi due lustri, torna anche sullo strappo e sulle dimissioni da assessore. «La fiducia con Loira è reciproca. I problemi sono sorti nel secondo mandato quando sono venute a galla frizioni che hanno rallentato l’attività amministrativa. Ci sono state anche scelte, come quella del cambio dell’assessore Silvestrini, che non hanno previsto un allargamento dell’esecutivo ai civici. Fino ad arrivare ala corsia ciclabile, di cui contesto il metodo con cui è stata portata avanti l’iniziativa». Il civico Vesprini lamenta nuovamente la mancata condivisione in maggioranza della proposta e ricorda che una parte della stessa aveva espresso dubbi. Ad alimentare i dissapori la nomina di un quarto dirigente a supporto della macchina comunale e che Vesprini non voleva. Nel mirino finisce il Pd o meglio una parte del partito che Vesprini ritiene responsabile della decisione di lasciare l’esecutivo.
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