di Sandro Renzi
Giovedì mattina Giancarlo Fermani e Stefano Cencetti presenteranno la bozza di un programma amministrativo aperto al confronto con le altre forze politiche. Sanciranno quindi la nascita del ribattezzato quarto polo, formazione di centro che guarda tanto ai partiti quanto al mondo civico. Il percorso prende le mosse dallo strappo in seno all’Udc, che ha portato lo stesso Cencetti a lasciare la segreteria e contestualmente a rinunciare alla candidatura a sindaco, e dal desiderio dell’ex vicesindaco Fermani di tornare in pista per scuotere la politica locale. Sono spunti, quelli che i due esponenti presenteranno, su come dovrà essere la Porto San Giorgio di domani. Idee aperte al contributo anche della cittadinanza. Ma sulle alleanze in vista delle amministrative le idee sono sicuramente più nette e giovedì se ne parlerà in conferenza stampa.
Tanto più che in ballo c’è anche un contatto tra Cencetti ed il partito Noi di centro fondato da Clemente Mastella. Incontri ci sono stati e ci saranno anche a giorni per capire se e come il dialogo possa concretizzarsi prevedendo magari un incarico di rilievo per l’ex segretario Udc nel partito che ha designato il sindaco di Monte Vidon Combatte, Gaetano Massucci, coordinatore regionale. Per ora, invece, il quarto polo non pare volersi sbilanciare sui nomi di possibili candidati alla poltrona di primo cittadino. Acque agitate invece in casa Pd dove il dibattito tra le diverse anime dem è aperto da settimane. Ad ore però si arriverà ad una sintesi. Così fanno sapere fonti interne al partito. Sfumata l’ipotesi di un candidato civico, contestata la scelta di una alleanza con Vesprini, che peraltro non vuole simboli di partito nella sua compagine ed il Pd non è disposto a rinunciarvi, rigettata al mittente la proposta di ricorrere alle primarie di partito, ormai fuori tempo massimo, rischiose per la tenuta del Pd sangiorgese e francamente superflue, a questo punto, per mettere d’accordo chi potrebbe invece trovare un’intesa più semplicemente, forse, abbandonando personalismi e vecchie ruggini, restano in ballo solo esponenti di partito per il dopo Loira. Il nome del vicesindaco Francesco Gramegna è in pole rispetto a quelli di Andrea Di Virgilio e Catia Ciabattoni.
Al netto dei rumors che quasi sistematicamente accompagnano il dopo-direttivi targati Pd, in una sorta di “glasnost” in chiave sangiorgese, che rischia però di minare alla lunga percorsi e confronti avviati all’interno dei dem sangiorgesi, ed alla quale mancano alcune tessere o voci perché si possa avere il quadro completo e corretto di quanto sta avvenendo nel partito di maggioranza relativa, è un fatto che la situazione sia delicata e magmatica e che una parte del partito imputi al primo cittadino la responsabilità di non aver “coltivato” un successore. E’ un fatto acclarato che il sindaco Nicola Loira sarà candidato in lista come consigliere, come anticipato a Cronache Fermane, e non farà mancare il suo contributo. E’ un fatto che il malumore serpeggi anche tra le altre forze di centrosinistra che dovrebbero contribuire alla costituzione di una coalizione, ma che ad oggi si sentono relegate in una posizione gregaria. E’ un fatto che all’apertura dei seggi manchino due mesi e mezzo e alla presentazione delle liste un mese e mezzo. E’ un fatto, infine, che un Pd così lacerato non avrà grosse speranze di riconquistare il governo della città se prima non farà pace con sé stesso.
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