di Sandro Renzi
FdI si appresta a dialogare con tutte le forze politiche in campo e con i due candidati sindaci formalmente individuati dai civici e dal Pd. Lo farà già dalla prossima settimana. «Ovviamente chi vorrà incontrarci sarà ben accolto ma non costringiamo nessuno. È vero, può sembrare una iperbole confrontarci con Gramegna ed il Pd, ma se non ci facciamo un’idea dei programmi elettorali, compreso quello che fa capo a Vesprini, non avremo mai la percezione di quanto sia netto il distacco con l’attuale Amministrazione». Cosi il segretario di FdI, Andrea Agostini, a qualche giorno di distanza dall’ultimo direttivo di Fratelli d’Italia che si è tenuto mercoledì.
«Quando sei un circolo di ben 132 iscritti del primo partito in Italia, che esprime in regione il Governatore e che in Provincia e in comune ha 2 consiglieri, hai potere e responsabilità. Quando poi si avvicinano le elezioni amministrative e gli unici due candidati sindaci attualmente in scena vengono entrambi da un rapporto personale strettissimo con il sindaco uscente e da 10 anni di governo Pd che ha annichilito la città, quel circolo ha ancora più potere e responsabilità. Occorre quindi prudenza.
Infatti al netto dell’Udc e della coppia civica Cencetti Fermani, la scena registra il fallimento non solo amministrativo, ma anche politico del decennio» tuona l’ex sindaco civico aprendo il tavolo pure all’Udc ed al quarto polo di Fermani e Cencetti. «Loira ha fallito pure sul piano politico perché non è stato in grado di creare la propria successione, così da scindersi in due uomini, i più rappresentativi della medesima esperienza politica, chiamati a confrontarsi ammiccando entrambi all’elettore di centrodestra, l’uno laicamente “raccogliendo figurine” – così apostrofò ingenerosamente il Pd la condotta di chi veniva trattando con i singoli a disgregare, in verità con successo, partiti e coalizioni – l’altro per naturale vocazione ecclesiale» prosegue l’ex sindaco Agostini ricordando che se FdI andrà da solo alle elezioni sarà l’unico partito a rappresentare il centrodestra.
«Stando così le cose, Fratelli d’Italia si trova oggi nella condizione di essere decisiva, senza se e senza ma, dell’esito delle urne. Due le strade allora:
la prima è una corsa in autonomia, il che significherebbe avere la sinistra divisa e il centrodestra rappresentato da un’unica bandiera non più semplice espressione di un partito, ma federativa di ogni elettore distinto e distante dal decennio trascorso; la seconda è di sostegno, critico propositivo, a percorsi già avviati, ma di cui oggi sfuggono le coordinate. Si dice spesso che il programma politico sarà la “bibbia” della coalizione, ma non conosciamo contenuti e scrittori e quali differenze vi siano tra le sacre scritture dell’uno e dell’altro, vista la comune provenienza del cofanetto raccoglitore, l’amministrazione uscente». Agostini nega infine che vi siano pressioni dai vertici regionali per confluire nel progetto civico di Vesprini. «La decisione resta in mano alle segreterie provinciale e cittadina. E comunque se anche dovessimo decidere di andare da soli non avremo problemi ad individuare il nostro candidato di bandiera».
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