«Stiamo vivendo una fase molto complessa, dove il livello istituzionale deve stringersi in maniera intelligente per cercare soluzioni che siano immediate e concrete. Perché più della pandemia, questa crisi internazionale rischia di riscrivere, in maniera forzata, l’equilibrio delle regole. Oggi l’Europa deve promuovere una profonda riflessione, con l’Italia tra i Paesi europei maggiormente colpiti dal conflitto russo ucraino in corso. È necessario che tutta la filiera istituzionale – locale, nazionale ed europea – comprenda i nuovi scenari e ridisegni un modello di sviluppo adeguato ai tempi che si stanno prospettando». Lo ha affermato il presidente della Regione Francesco Acquaroli nel suo intervento all’Assemblea annuale dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, nel corso del convegno conclusivo sulla Carta dei doveri dell’informazione economica.
Stimolato da una domanda del presidente Franco Elisei sulla riconferma del testimonial Roberto Mancini, Acquaroli ha anche detto: «È e resta il nostro ambasciatore. La sua scelta è stata effettuata per il suo attaccamento alle Marche, che nessun avvenimento sportivo farà venire meno. Non possiamo dimenticare il rapporto instaurato con Mancini. Ci ha dato la massima disponibilità, ritagliando per noi tempo importante della sua professione e dei suoi innumerevoli impegni. Non c’è motivo di discutere la figura del commissario tecnico della Nazionale come testimonial. Il nostro auspicio è che Roberto Mancini possa rimanere a lungo come rappresentante della nostra regione perché siamo orgogliosi di lui. Non posso dimenticare, poi, che, al termine della sfortunata partita con la Macedonia del Nord, si sia assunto tutte le responsabilità per proteggere la squadra. Ecco, io qui, in Roberto Mancini, trovo, con orgoglio, un tratto del nostro carattere marchigiano: quello di assumersi le proprie responsabilità! Credo che questa sia un atteggiamento che lo rende ancora di più testimonial della nostra regione». Tornando ai temi del convegno, Acquaroli ha evidenziato come «la geopolitica che si sta ridisegnando cambia, anche al netto della guerra e della pandemia, le regole economiche. Per la nostra regione il mercato ucraino e russo è molto importante. E neanche facilmente sostituibile. Il mercato americano, ad esempio, ha regole diverse che per le nostre aziende rappresentano un ostacolo molto spesso insormontabile». Il presidente ha ricordato che la Regione ha «messo in campo alcune prime misure per fronteggiare le situazioni più gravi, in stretta collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche».
«Camera Marche ha avuto il piacere di ospitare presso la sede di rappresentanza di Ancona, la Loggia dei Mercanti, l’Assemblea dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche presieduta da Franco Elisei. L’incontro degli iscritti e dei loro rappresentanti – fanno sapere proprio dalla Camera di Commercio – è stato occasione per una riflessione su comunicazione ed economia, questione delicata sempre, oggi in particolare alla luce della complessa e dura contingenza storica che il Paese sta attraversando. Con Elisei e il Presidente camerale Gino Sabatini, il Governatore Acquaroli e il giornalista del Sole24Ore Alessandro Galimberti, past President dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia.
Democrazia e Pace, racconto dei fatti e ricerca della verità sono state le parole ricorrenti nel confronto della prima assemblea del nuovo Consiglio dell’Ordine che, svolgendosi in casa Camera Marche, si è poi focalizzato sulle conseguenze economiche del conflitto russo ucraino. I rappresentanti di Camera e Regione hanno ricordato le misure e le proposte già messe in campo congiuntamente per supportare le imprese del territorio (l’Ente camerale contribuisce a supportare le linee di intervento già comunicate da Palazzo Raffaello con un milione e mezzo sul credito e l’aumento dei voucher per l’internazionalizzazione, per cominciare), altri interventi saranno meglio definiti anche alla luce a della strategia del governo a livello nazionale».
«Dobbiamo tenere conto” ha detto Sabatini “delle esigenze delle nostre imprese dentro un contesto geopolitico nazionale che la crisi in Ucraina sta cambiando in modo veloce e drammatico. Siamo le Marche e siamo dentro un Paese che non produce materie prime , energicamente dipendente, dovremmo trovare il modo di produrre entro i confini nazionali parte dell’energia necessaria; quello che sta accadendo ad est ci espone a difficoltà serie. Quello su cui il nostro territorio può contare è una filiera istituzionale coesa: la Camera, che dentro di se’ raccoglie le istanze del mondo associativo tutto, e la Regione allineano le strategie per ottimizzare risorse e tempi. Non è scontato, e riteniamo sia prezioso».
Con 370 milioni di euro nel 2021, pari al 2,4% del totale delle esportazioni delle Marche, la Russia rappresenta l’ottavo mercato di destinazione, in crescita del 12,3% rispetto all’anno precedente. Tra i settori più coinvolti quelli del comparto moda, calzature, abbigliamento e accessori ma anche il mobile e la meccanica. L’export di calzature rappresenta oltre un quarto (26,6%) del totale, seguito dagli elettrodomestici con il 10,3% del totale, dai mobili con l’8,6%, dagli articoli di abbigliamento con l’8%, dalle macchine per la lavorazione dei metalli con il 5,2% e da altre macchine per impieghi speciali con il 5%. La quasi totalità delle importazioni delle Marche dalla Russia è costituito da materie prime: metalli non ferrosi (44,5% del totale) e gas naturale (42,8%). In un possibile scenario di contro-sanzioni da parte della Russia, lo shock energetico e la carenza di materie prime rappresentano certamente il principale elemento di vulnerabilità per le imprese e l’economia italiana e marchigiana.
Nel 2021 le Marche hanno esportato beni per circa 85 milioni di euro verso l’Ucraina, in flessione dell’1,3% rispetto al 2020; le importazioni hanno raggiunto i 9 milioni con un incremento del 47,9% rispetto all’anno precedente. Le esportazioni marchigiane verso l’Ucraina sono costituite per il 14,9% da articoli di abbigliamento, per il 14,5% da articoli in pelle e calzature, per il 12,7% da elettrodomestici, per il 10% da prodotti in metallo, per il 6,1% da mobili. Seguono con il 5,2% i prodotti chimici di base, gli articoli in materie plastiche (5%), le macchine per la formatura dei metalli (3,6%), i prodotti della metallurgia (3,4%), altre macchine di impiego generale (3,2%) Le importazioni marchigiane verso l’Ucraina sono composte per il 35,9% da legno e prodotti in legno, per il 28,1% da prodotti della metallurgia, per il 13,9% da articoli di abbigliamento, per il 5,6% da prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie, per il 3,1% da prodotti in metallo. Tra i comparti maggiormente colpiti figura quello della pesca caratterizzato da imprese che per la loro operatività necessitano quotidianamente di un approvvigionamento energetico fisso connesso a consumo di carburante.
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