di Sandro Renzi
Finito nel mirino della maggioranza e del Pd, che gli ha chiesto di fare un passo indietro e lasciare l’incarico di presidente del Consiglio comunale dopo il voto contrario tanto al bilancio di previsione quanto al progetto di recupero dell’ex cinema Excelsior, Giuseppe Catalini non sembra tuttavia scomporsi più di tanto e respinge al mittente le critiche.
Catalini, dunque è iniziata la corsa alle amministrative?
«Stando a quello che ho letto sembra proprio di sì, l’attuale maggioranza ha iniziato la sua campagna elettorale e non ha problemi a delegittimare gli avversari. Facciano pure, personalmente non ho nulla da controbattere. Neanche alla richiesta di dimissioni» spiega Catalini.
Lei ha votato contro la variante al Prg che darà la stura al progetto di recupero dell’ex cinema Excelsior.
«Sì, ritengo che in questa operazione il privato abbia ottenuto il massimo col minimo sforzo. Complimenti al sindaco Loira che è riuscito a sbloccare la questione dopo tanti anni, ma francamente credo che la comunità sangiorgese ci perderà» prosegue Catalini.
In che termini?
«Non basta avere un piazza riqualificata, quella difronte al vecchio cinema per intenderci. Se si fosse utilizzato lo stesso metro usato per il Miramare avremmo avuto più risorse da destinare magari alla riqualificazione del lungomare che è altra cosa rispetto alla corsia ciclabile. L’Amministrazione comunale insomma poteva ottenere di più, ad esempio pretendere che la sala polifunzionale fosse ceduta in proprietà da subito al pubblico invece che in comodato per 89 anni» chiarisce il presidente del Consiglio comunale.
Ed il no al bilancio di previsione?
«E’ un bilancio di fine mandato, squisitamente tecnico. Il finale di quel Consiglio, peraltro, era già scritto. La maggioranza aveva i numeri per approvare quello che voleva, lo sapevamo tutti. Compreso il bilancio 2022. Anche se si è dato vita al nuovo gruppo consigliare».
Entrando a fare parte del nuovo gruppo “Centro civico”, che abbraccia i consiglieri vicini al candidato sindaco Valerio Vesprini, di fatto lei si chiama fuori dalla maggioranza.
«Le strade si separano -afferma Catalini- è stata un’avventura durata dieci anni. Una separazione consensuale, in passato non sono mancate le occasioni per lamentarmi di varie questioni. Alla componente civica di questa maggioranza però non hanno mai dato retta. Dire che siamo andati via non è corretto, forse sarebbe più corretto dire che ci hanno messo nella condizione di andarcene. Tante scelte non sono state condivise o ce le siamo ritrovate sulla stampa prima che nelle riunioni di maggioranza. Alla fine mi rendo conto che in questi anni è stata data sempre più importanza al Pd, il partito che ha più peso specifico, ma a discapito di noi civici»
Un esempio?
«Ce ne sono tanti -ricorda Catalini- e purtroppo il più delle volte le nostre sono state parole al vento. Si pensi alla corsia ciclabile. Un anno fa insieme ad altri consiglieri, anche del Pd, avevamo chiesto di sperimentare la nuova viabilità ed il cambio dei sensi di marcia prima di rendere il tutto operativo. Era l’estate del 2021. Sapete tutti come è andata a finire. Senza sperimentazione adesso verremmo catapultati subito nella nuova viabilità con i rischi del caso» ribadisce Catalini.
Entro fine mese ci sarà l’ultimo Consiglio comunale dell’era Loira. Si chiudono due lustri consecutivi a guida centrosinistra. Catalini sarà al suo posto per salutare la civica assise e ringraziare chi ha condiviso con lui questo percorso «anche perché sul piano umano c’è sempre il massimo rispetto e non bisogna confondere le scelte di partito con i rapporti di amicizia e stima» chiosa quest’ultimo.
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