di Pierpaolo Pierleoni
«Parlerò per l’ultima volta del sindaco Alessio Terrenzi. Poi non mi farò più trascinare in questo pantano. La città e le persone che si candidano per amministrarla meritano un confronto più alto». Il candidato sindaco del centrosinistra, Fabiano Alessandrini, interviene sui volantini circolati ieri in giro per il paese, con due documenti: uno in cui Partecipazione democratica chiedeva le primarie di coalizione, l’altro in cui il sindaco Terrenzi e i coordinatori provinciali dei partiti di centrodestra discutevano un accordo per le elezioni amministrative e accettavano la figura di Alessio Pignotti come candidato sindaco. Una trattativa che Terrenzi sostiene di aver portato avanti su mandato di tutta la sua maggioranza, Pd compreso.
«Non è stato il Pd a far circolare quel volantino – puntualizza Alessandrini, rispondendo alle accuse del primo cittadino – Poteva farlo girare solo chi lo aveva e lo ha sottoscritto, noi non lo abbiamo mai visto. Terrenzi può raccontare quello che vuole, i fatti sono evidenti. Lui e la sua lista Partecipazione democratica chiedevano le primarie e l’allargamento della maggioranza ad altre forze di sinistra e di centro. Nell’altro documento sottoscrive un accordo con tutto il centrodestra. Se lo ha firmato a febbraio su mandato di tutta la coalizione, perché non firma come rappresentante della maggioranza, ma solo di Partecipazione democratica? Se invece l’accordo risale addirittura a fine 2021, allora vuol dire che da un lato cercava i voti del Pd per entrare in Consiglio provinciale mentre stringeva accordi dall’altra parte».
Per il candidato del centrosinistra, «nessuno ha mai incaricato Terrenzi di trattare col centrodestra. Con il coordinatore dell’Udc Bellesi, che gli ha chiesto un incontro, l’unico aspetto di cui parlare riguardava Livia Paccapelo, coordinatrice della lista Sant’Elpidio al Centro, per capire se fosse o no rappresentante locale dell’Udc».
Le prove che non ci fosse alcun mandato a trattare col centrodestra, secondo Alessandrini, sono evidenti. «Terrenzi sostiene di aver fatto anche il mio nome tra i possibili candidati sindaci espressione del centrosinistra, ma nel documento firmato da tutti i coordinatori del centrodestra si parla solo di Pignotti e Verdecchia. Se lo avesse incaricato tutta la coalizione, doveva firmare come rappresentante della maggioranza, non solo della sua lista. Ma soprattutto, se ti siedi a un tavolo su mandato dell’intero centrosinistra, sarebbe logico riferire a tutti l’esito dell’incontro e gli accordi sottoscritti. Invece di questo famoso documento non ha fatto parola con nessuno».
Per il candidato sindaco del centrosinistra, la strategia è chiara. «Dietro il paravento degli schieramenti in campo, tra civici e centrodestra c’è un accordo per andare insieme al ballottaggio – commenta Alessandrini – Partono separatamente per massimizzare i voti, sapendo che presentarsi insieme dal primo turno sarebbe indigeribile, sia per molti loro candidati che per l’elettorato. Questo non è corretto nei confronti di chi, in buona fede, ha deciso di mettere la faccia per partecipare ad un progetto politico. Amareggia anche l’aspetto personale, dopo 8 anni di appoggio leale al sindaco, che senza di noi sarebbe andato a casa già nel 2014. Poteva decidere legittimamente di non appoggiarmi, ma tutti questi sotterfugi non gli fanno onore».
Infine, Alessandrini si chiede: «Sia Terrenzi che il dottor Verdecchia, nella sua autointervista, sostengono che gran parte della maggioranza attuale stia con il candidato sindaco Pignotti. Con noi ci sono 4 assessori su 5, il Pd che ha il 60% dei consiglieri di maggioranza, c’è Sant’Elpidio a mare al centro, c’è mezza Partecipazione democratica e mezza lista di Persone e territorio, c’è anche Marisa Bracalente, coordinatrice della quinta lista alle scorse elezioni comunali. Con loro invece c’è Forza Italia, l’unica ad aver fatto opposizione in 5 anni. Dove sta, allora, la gran parte della maggioranza?».
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