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Jova Beach Party, la Lipu interpella il ministro Cingolani: «Annullare o spostare l’evento»

FERMO - In una lettera indirizzata nei giorni scorsi al Ministero della Transizione ecologica, la Lipu chiede un intervento per evitare, a detta, un grave danno ambientale in un’area oggetto di un lungo e faticoso recupero e ripristino dell’ambiente

Il Jova Beach Party nel 2019 a Casabianca

«Annullare o, quantomeno, spostare dal Lido di Fermo a un’altra location il concerto del Jova Beach Party in programma nel prossimo mese di agosto». In una lettera indirizzata nei giorni scorsi al Ministero della Transizione ecologica, la Lipu chiede un intervento per evitare un grave danno ambientale in un’area oggetto di un lungo e faticoso recupero e ripristino dell’ambiente. Nella missiva la Lipu ha ribadito, come già per l’evento svoltosi nel 2019, che nell’area scelta per il concerto nidifica il fratino, una specie di interesse comunitario classificata nella Lista rossa nazionale come “in pericolo”, la cui popolazione è in forte decremento proprio per l’eccesso di attività antropiche nelle spiagge. L’Associazione ambientalista ha inoltre descritto gli impatti negativi avuti dalla precedente edizione del Jova Beach Party, specialmente sulla consistenza dello strato superficiale di sabbia, che in seguito alla pressione delle strutture, dei mezzi e delle persone collegati a quell’evento, è stata oggetto di erosione ed è stata sostituita da una superficie prevalentemente sassosa, ben poco ospitale per il fratino. Nel messaggio indirizzato al ministero viene descritta l’azione di recupero e ricostruzione ambientale portata avanti non senza problemi dalla Lipu insieme alle associazioni ambientaliste della città e da alcuni tecnici, citando studi dedicati a queste operazioni, che ha visto il recupero di essenze vegetali in altre aree costiere protette della regione e del medio adriatico, con l’autorizzazione della Regione Marche.

La Lipu evidenzia come tale operazione di recupero ambientale è stata condotta anche sotto gli auspici e il patrocinio del Comune di Fermo, cioè proprio dall’ente che oggi, autorizzando il doppio concerto di Jovanotti, distruggerebbe il lavoro fin qui realizzato: «È evidente come tale faticosa opera di ripristino ecologico verrebbe totalmente cancellata e vanificata dal nuovo Jova Beach Party previsto per il prossimo agosto, a tutto danno del fragile habitat dunale e del fratino». Ed ha infine chiesto al Ministero se, alla luce di tutto ciò, non sia opportuno, secondo una giusta politica di difesa del patrimonio ambientale, impedire l’evento, per lo meno evitare che venga effettuato in quell’area. «L’ambiente delle spiagge – si scrive nella lettera – va curato e preservato e la sua fruizione turistica e ricreativa dev’essere sostenibile. In questa direzione va tutto il lavoro svolto finora a Lido di Fermo da associazioni ambientaliste, un’azione che passa anche per una corretta informazione sull’ambiente dunale e sulle specie che lo frequentano, così che i suoi fruitori imparino a curarli e rispettarli. Con questo preciso intento le associazioni fermane hanno sistemato cartelloni illustrativi nell’area in cui è previsto l’evento del prossimo agosto. Di segno contrario è scegliere di autorizzare un concerto che porterà migliaia di persone e potrebbe determinare un impatto sul sito che può essere anche devastante. Il Jova Beach Party del 2019 ha creato un precedente deleterio, ha sdoganato a livello generale la possibilità di realizzare iniziative di qualsiasi genere anche in ambienti che invece andrebbero tutelati e protetti». L’Associazione fa sapere che terrà informata la cittadinanza sugli sviluppi.


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