di redazione CF
«Si può essere precari anche se si svolge un lavoro dal quale può dipendere la vita delle persone? Ebbene si! Un’amara scoperta quella della modalità di gestione del servizio di elisoccorso per la nostra provincia». E’ quanto segnala il segretario generale della Cgil, Alessandro De Grazia con un comunicato stampa.
«Il servizio di elisoccorso nella Regione Marche, di competenza dell’azienda “Ospedali Riuniti” di Ancona-Torrette, dal novembre 2019, a seguito di gara d’appalto, è stato concesso – scrive De Grazie nella nota stampa della Cgil – in affidamento ad una multinazionale britannica per un periodo di sette anni, opzionabili per altri due. Dal sito serviziweb.asur.marche.it abbiamo appreso che l’impresa appaltatrice – dichiara De Grazia – ha affidato in subappalto il servizio antincendio per la elisuperficie di Fermo e la società subappaltatrice, da sempre, svolge il servizio in modalità mobile cioè con l’attivazione dell’operatore “a chiamata”. Vero è che ci è stato risposto che il dipendente addetto a tale mansione, con uno stipendio troppo basso vista la responsabilità e la delicatezza della missione affidatagli, ha sì la reperibilità h24 ma non ha obbligo di risposta alla chiamata e tuttavia ci siamo chiesti se questa modalità di conduzione del servizio che rispetta le norme poste a tutela dei lavoratori, le rispetti nella sostanza e soprattutto se sia in grado di garantire il diritto dei cittadini della provincia di Fermo ad avere un servizio di elisoccorso corrispondente a quanto stabilito dalle “Linee guida sul sistema di emergenza sanitaria” (Intesa Stato Regioni G.U. n. 114 del 17/05/1996) che qualifica l’eliambulanza quale “mezzo di norma integrativo delle altre forme di soccorso”».
«Ma qualcuno – gli interrogativi di De Grazia – si è chiesto cosa succederebbe se il lavoratore non dovesse rispondere alla chiamata visto che nel contratto non esiste un obbligo di risposta? Le conseguenze sarebbero drammatiche visto che la mancata risposta comporterebbe l’assenza dell’addetto antincendio all’atterraggio e al decollo dell’elisoccorso che pertanto non potrebbe effettuare queste manovre fondamentali e necessarie per assicurare il soccorso alle persone di questa provincia che si dovessero trovare in pericolo di vita. Con buona pace di quanto stabilito dalle linee guida. Ora, a noi questo sembra un tema piuttosto rilevante perché se come riteniamo il mancato atterraggio o il mancato decollo dell’elisoccorso reca con se evidenti conseguenze sulle chance di vita dei pazienti è chiaro che la tipologia contrattuale prescelta per la copertura di quel servizio così delicato appare quantomeno inadeguata, per usare un eufemismo.
E sì che in questi mesi abbiamo cercato di portare la questione ai tavoli dei soggetti coinvolti a vario titolo: Regione Marche, assessorato alla Sanità, Ospedali Riuniti, Asur Area Vasta 4, impresa appaltatrice e subappaltatrice ma nulla ci è stato risposto se non, per l’appunto, la precisazione della tipologia contrattuale in essere per il servizio, da parte della impresa subappaltatrice. Francamente, dalla parte politica, ci saremmo aspettati un minimo di risposta su un questione così delicata, ma evidentemente Regione Marche, assessorato alla Sanità e direzione dell’AV 4 hanno altro a cui pensare. Ci sembrava allora doveroso condividere con i cittadini e con l’opinione pubblica tutta, lo stato delle cose».
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Purtroppo come sempre la regione gli enti in questo caso la asl4 non si interessano hanno altro da fare…….