facebook twitter rss

Escalation delle crisi, il monito di Tomassini (Cna) a Zoom: «Aziende autonome sull’energia, regole certe e giù le tasse» (Videointervista)

L'INTERVISTA ai microfoni di Radio FM1 al presidente della Cna di Fermo: «Comuni, Provincia, Regione sono aperti al dialogo, sono in costante movimento. I Comuni devono essere gelosi delle imprese sui loro territori. Si spera che arrivi la Zona economica speciale ma questa potrebbe comportare degli spostamenti sui territori. Quindi chiedo alle istituzioni locali, dai Comuni alla Regione di essere ancor più incisivi, già lo sono, col Governo»
Zoom di Radio FM1, l'intervista al presidente Cna Fermo, Emiliano Tomassini

Emiliano Tomassini

di Pierpaolo Pierleoni

«Con la guerra in Ucraina è arrivata la mazzata finale ma la parabola discendente è iniziata con la pandemia». Inizia così la ricostruzione delle crisi, un plurale d’obbligo per il concatenarsi di eventi, del presidente Cna Fermo, Emiliano Tomassini, ospite ieri sera ai microfoni di Zoom, su Radio FM1, intervistato dal direttore Giorgio Fedeli.

«Un esempio? Il prezzo del metano è iniziato a salire già nel settembre del 2021 poi con la guerra il boom. Le nostre imprese nei due anni di pandemia sono riuscite ad andare avanti, seppur con enormi difficoltà, anche senza alzare i prezzi, senza inflazioni. Ma oggi la situazione è drammatica: le materie prime non arrivano o se arrivano lo fanno in ritardo, e subiscono aumenti continui. Pensate che in molti casi ci si riserva anche di applicare aumenti alla consegna. Questo impedisce una vera e seria progettazione. La mia più grande preoccupazione è che le aziende, chiamiamole così ‘zoccolo duro’ dell’imprenditoria locale, decidano di mollare. Queste danno lavoro a tantissime persone: mi riferisco ad aziende medio-grandi e soprattutto quelle storiche, con un’età anagrafica considerevole. E’ in atto un danno all’economia su scala mondiale».

Ma certo la crisi economica non è certo iniziata negli ultimi mesi, negli ultimi anni. «Vero anche questo ma fino a qualche anno fa le crisi erano settoriali e questo ci può stare. Ora investe tutti i settori. Mettiamoci anche che i costi e la burocrazia, da noi, sono superiori di molto rispetto ad altri paesi. Noi siamo rimasti di nicchia in un mercato per molti versi incontrollato, passatemi il termine, avariato: si spende di meno e peggio».

Dicevamo la burocrazia, croce dell’economia italiana: «Disastroso, ma attanaglia anche la stessa politica, non solo le aziende – specifica Tomassini – questa situazione bizantina è ormai invivibile. Noi abbiamo bisogno di risposte ‘ieri’ mentre la politica, nella migliore delle ipotesi, riesce a darle ‘domani’. Serve una nuova spinta, un iter legislativo più snello e flessibile. Servono ministri di settore. Io francamente non credo che torneremo alla situazione pre-Covid ma con un nuovo sprint e con regole nuove potremmo vivere una rinascita con un’economia diversa. Le aziende di cosa hanno bisogno? Certamente non di pacche sulle spalle ma di regole certe, una tassazione adeguata, unica. Non possiamo passare parte delle nostre giornate a combattere con la burocrazia». Ritardi nella consegna delle materie prime ma anche aumenti di carburanti ed energia elettrica: «Noi come Cna abbiamo proposto al Governo incentivi per spingere le pmi a produrre energia elettrica, ad esempio con il fotovoltaico. Questo potrebbe consentire alle aziende di essere autonome. Si creerebbero delle riserve personali. Dunque una vera e propria autoproduzione di energia per le nostre imprese di cui potrebbero beneficiare anche i singoli cittadini. Certo, a monte le nostre richieste si basano su regole chiare e certe. Dobbiamo immediatamente capire come intervenire sull’energia, e con questa intendo anche gas e carburanti, snellire la burocrazia, snellimento della burocrazia con, dicevamo, regole certe e chiare anche perché se vogliamo mantenere le nostre aziende sul territorio, questo passaggio è fondamentale. Le piccole programmano a cinque anni, le medie a 10, le grandi anche a 20. E con regole e leggi che cambiano ogni giorno, diventa impensabile. Poi, ovviamente urge una detassazione adeguata, a partire dalle buste paga. Un dipendente da 1000 euro all’azienda ne costa 2000».

Incontrovertibili, nitidi i messaggi al ‘nazionale’. Ma le istituzioni locali come possono contribuire a risollevare l’economia? «Devo dire che Comuni, Provincia, Regione – conclude Tomassini – sono tutti aperti al dialogo, continuamente, sono in costante movimento. I Comuni devono essere gelosi delle imprese sui loro territori. Si spera che arrivi la Zona economica speciale ma questa potrebbe comportare degli spostamenti sui territori. Quindi chiedo alle istituzioni locali, dai Comuni alla Regione di essere ancor più incisivi, già lo sono, col Governo. Troviamo una visione unitaria per raggiungere due obiettivi: meno burocrazia e più velocità».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti