Nuovo appuntamento con la rubrica “Salute & Benessere” in compagnia del Centro Fisioterapia e Medicina Rialab di Montegiorgio che, oltre al dottor Michele Del Bello (fisioterapista specializzato in terapia manuale e riabilitazione della mano e dell’arto superiore), vanta anche professionisti specializzati nel trattamento della tendinopatia della cuffia dei rotatori. Quest’oggi, infatti, è proprio il dottor Riccardo Ercoli, assistente fisioterapista della M&G scuola Pallavolo Videx Grottazzolina specializzato nella riabilitazione della spalla, ad approfondire la tematica. Prima di tutto cerchiamo di capire di che patologia si tratti, chi può colpire e da cosa possa essere causata.
«Quando si parla di cuffia dei rotatori intendiamo un complesso muscolo-tendineo con la funzione di tenere nella sua sede anatomica la testa dell’omero, impedendone la lussazione. I muscoli che la compongono sono: sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare. Quando si parla di tendinopatia di cuffia abbiamo una sofferenza della componente tendinea di uno o più muscoli sopracitati. Colpisce soprattutto la popolazione tra i 45 e i 70 anni con tendinosi croniche conseguenti a degenerazione tendinea o a calcificazioni. Pazienti di giovane età sono frequentemente colpiti da tendiniti acute conseguenti a traumi sull’arto o sovraccarichi dovuti allo sport o al lavoro».
Come è possibile riconoscerla e quali sono i sintomi ad essa associati?
«La sintomatologia è caratterizzata dal dolore a riposo, tendenzialmente notturno, e alla movimentazione, soprattutto in elevazione e rotazione. Il dolore si manifesta solitamente nella parte anteriore della spalla e può irradiarsi fino al gomito. Un altro importante sintomo è la limitazione funzionale della spalla, con ripercussioni sulla vita quotidiana della persona. Molto comuni sono anche i crepitii articolari o gli scrosci che il paziente sente e avverte durante la movimentazione dell’arto. Un attento esame clinico, eventualmente accompagnato da esami strumentali come ecografia e risonanza magnetica, permette una diagnosi precisa».
Ci sono delle soluzioni? Che tipo di trattamento viene consigliato?
«Al sopraggiungere della sintomatologia è importante innanzitutto che il paziente si rechi tempestivamente da uno specialista della spalla che con una valutazione clinica giudicherà la gravità e l’avanzamento della patologia. Verranno effettuati test muscolo-specifici per escludere la presenza di lesioni a carico della cuffia come il test di Jobe o il Drop Sign e si valuterà la presenza di una sofferenza tendinea. La terapia è di tipo conservativo, con sospensione o riduzione delle attività di carico, eventuale terapia antinfiammatoria non steroidea con Fans o Cox-2 e ciclo di fisioterapia. Da Rialab nella prima fase andiamo a trattare la patologia con sedute di terapia manuale allo scopo di ridurre dolore e stato infiammatorio e migliorare l’articolarità. Superata la fase acuta ci concentriamo sull’esercizio terapeutico svolto in palestra riabilitativa. Concluso l’iter riabilitativo mettiamo a disposizione dei pazienti un percorso MedicalFitness dedicato al ritorno all’attività sportiva o al miglioramento generale dello stato di salute. La tempistica per la risoluzione della patologia va dai 60 ai 180 giorni in base allo stato iniziale della patologia e la prognosi è positiva in oltre il 70% dei casi trattati».
Il dottor Riccardo Ercoli visita al Centro Fisioterapico Rialab di Montegiorgio in via Faleriense Est 33 ed, inoltre, è assistente fisioterapista della Montegiorgio & Grottazzolina scuola Pallavolo Videx con la specializzazione nella riabilitazione della spalla.
Per info: www.rialab.it
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