di Sandro Renzi
Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 20-26 aprile, rispetto alla precedente, un aumento dei nuovi casi Covid (433.321 contro 353.193) e dei decessi (1.034 contro 861). In crescita anche i casi attualmente positivi (1.234.976), le persone in isolamento domiciliare (1.224.239 rispetto a 1.197.643) e i ricoveri con sintomi (10.328 a fronte dei 10.214 della scorsa settimana). Si confermano in leggero calo le terapie intensive (409 invece di 422). Questa, in estrema sintesi, la fotografia pubblicata oggi dalla Fondazione. Il virus continua insomma a correre da nord a sud. «Dopo il netto calo della scorsa settimana – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe– tornano a salire i nuovi casi settimanali (+22,7%), che si attestano a quota 433 mila con una media mobile a 7 giorni che sfiora i 62 mila casi, a fronte di una risalita dei tamponi totali dell’11,7%».
Nella settimana 20-26 aprile in tutte le Regioni si registra quindi un incremento percentuale dei nuovi casi: nelle Marche ci si è attestati al 28%. Rispetto alla settimana precedente, peraltro, in 101 Province si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi, in 6 una riduzione. Tra le Province che hanno fatto segnare oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti c’è anche Ascoli Piceno (1.245), seconda in classifica a livello nazionale (28,1%). La Provincia di Fermo con una percentuale leggermente più alta (28,8%) ha avuto 842 casi, a seguire Macerata, Ancona e Pesaro. Lontani dalle soglie critiche i parametri relativi alle ospedalizzazioni in area medica ed in terapia intensiva nella nostra Regione. Il dato fornito oggi segnala un tasso di occupazione in calo all’1,7% nelle terapie intensive e in diminuzione anche per i non intensivi a quota 18,2%.
C’è poi il capitolo vaccinazioni su cui si aprono diversi fronti. La Fondazione rileva che al 27 aprile l’88,1% della platea ( 50.757.410 persone) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+7.544 rispetto alla settimana precedente) e l’86,5% (49.847.195 persone) ha completato il ciclo vaccinale (+18.732 rispetto alla settimana precedente). Sono 6,89 milioni invece le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino. Le Marche sono tra quelle Regioni che, in percentuale rispetto alla popolazione vaccinabile, presenta un numero elevato di soggetti che non ha ricevuto alcuna dose (8,6% al netto dei guariti – fonte Gimbe su dati Ministero della salute). Ultima, tra le Regioni, inoltre, come numero di vaccini inoculati a soggetti di età compresa tra 5 ed 11 anni (20,1% con ciclo completo) a fronte, ad esempio della Puglia con il 48,7%. Non decollano neanche le quarte dosi in Italia. Tra le persone immunocompromesse residenti nelle Marche, infatti, solo l’8,5% si è fatto inoculare la quarta dose mentre la media nazionale è di poso superiore al 13%. Non vanno meglio le cose tra gli over 80, gli ospiti delle Rsa e i fragili (60-79 anni). Il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 2,8% con nette differenze regionali: nelle Marche per ora l’1,7% della platea. «Con il 1° maggio alle porte – conclude il Presidente della Fondazione Gimbe– i dati dimostrano che la circolazione del virus, già molto elevata, è addirittura in aumento rispetto alla scorsa settimana. La media dei nuovi casi giornalieri è risalita a quasi 62 mila, il tasso di positività dei tamponi molecolari ha superato il 18% e il numero di positivi, ampiamente sottostimato, supera quota 1,23 milioni. Con questi numeri, se è ragionevole mandare in soffitta il green pass che ha ormai esaurito definitivamente il ruolo di “spinta gentile” alla vaccinazione, sarebbe una follia abolire l’obbligo di mascherina nei locali al chiuso, in particolare se affollati o scarsamente aerati, e sui mezzi pubblici»
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