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Sclerodermia: come riconoscerla. Al via Reuma On Air la nuova rubrica di Radio FM1 (Video)

FERMO - Questa mattina sulle frequenze di Radio FM1 è andata in onda la prima puntata di Reuma On Air. Insieme alla reumatologa Antonella Farina, la presidente di Amar Marche, Stella Rosi, e la paziente Monia, si è parlato di sclerodermia. I prossimi appuntamenti saranno giovedì 26 maggio, 30 giugno, 29 settembre, 27 ottobre, 24 novembre, tutti alle ore 11. Ognuno sarà dedicato ad una patologia reumatica
Reuma On Air

Pronti, via con la prima puntata di Reuma On Air, la nuova rubrica di Radio FM1 con cadenza mensile, dedicata alle patologie reumatiche e  offerta da Novartis. L’intento consiste nel promuovere la conoscenza scientifica a riguardo ed educare i soggetti a cogliere l’eventuale insorgenza dei primissimi sintomi in vista di una maggiore efficacia del percorso terapeutico. Gli appuntamenti hanno cadenza mensile e sono condotti da Jessica Tidei e dalla dott.ssa Antonella Farina, reumatologa all’Ospedale “Murri” di Fermo. Ogni puntata prevede la testimonianza diretta di un paziente affetto da patologie reumatiche. Questa mattina è stata la volta di Monia, affetta da sclerodermia. È intervenuta anche Stella Rosi, presidente dell’Associazione Marchigiana Malati Reumatici.

«Parliamo di una malattia cronica rara che interessa il tessuto connettivo – ha spiegato la dottoressa Farina– i vasi sanguigni vengono sostituiti da un tessuto fibroso e questo comporta una diminuzione della loro elasticità. I primi sintomi sono riconducibili al fenomeno di Raynaud, ovvero la differente pigmentazione di mani o piedi durante uno sbalzo termico. Di fatto il vaso, perdendo elasticità, si contrae e questo impedisce il regolare flusso sanguigno nell’arto interessato. Questo può interessare anche altre estremità del corpo come il naso e le orecchie. Invece altri sintomi, a seconda dello stato della sclerodermia, possono riguardare il tessuto polmonare, il cuore, i reni e l’apparato gastro-intestinale».

Ma come comportarsi in questi casi? «Innanzitutto è necessario rivolgersi al medico di base per effettuare gli esami del sangue di primo livello. Poi si procede con degli ulteriori approfondimenti attraverso la capillaroscopia, una lente di ingrandimento per visionare se i capillari nella parte dell’unghia assumono caratteristiche patologiche, oppure, a seconda degli organi interessati, vengono effettuate Tac del torace o ecografie al cuore». Spesso i primi sintomi si avvertono tra i 45 ed i 65 anni, quindi è tendenzialmente precoce, a riferirlo è stata proprio la dottoressa: «L’insorgenza avviene in età giovanile, a volte anche infantile e si manifesta quasi esclusivamente nel periodo invernale. Per via di una predisposizione genetica colpisce maggiormente le donne, addirittura il rapporto stimato è di 3-15:1. Ovviamente una diagnosi celere ne impedisce l’avanzamento e l’intaccamento degli organi, per questo è necessario riconoscerla e mobilitarsi adeguatamente». Si passa poi al percorso terapeutico: «L’obiettivo consiste nel rallentare il processo di fibrosi. Attualmente ci sono due tipi di terapie, a volte anche complementari. Una prevede l’assunzione orale di un farmaco volto alla stimolazione della vasodilatazione, l’altra viene effettuata in day hospital ed ha una durata di circa 6 ore. Quest’ultima ha cadenza mensile».

Per migliorare l’efficacia del percorso di cura è importante anche il rapporto che si instaura tra pazienti. Questo consente la diffusione di informazioni utili a far fronte alla patologia, inoltre incide anche sulla qualità della vita. A riferirlo è stata Stella Rosi, presidente dell’Associazione Marchigiana Malati Reumatici: «I pazienti spesso contattano la nostra associazione dopo la prima diagnosi. Il confronto è fondamentale in quanto è un punto di riferimento anche per altri. È un momento di accrescimento personale e di conforto. Inoltre, tra gli iscritti contiamo anche numerosi medici per offrire un supporto tecnico. La collaborazione tra pazienti e medici è imprescindibile in quanto influisce sull’efficacia e l’incidenza del percorso terapeutico. Ricordo che 1-2 ottobre saremo in Piazza del Popolo a Fermo per sensibilizzare la popolazione su questo tema e ci sarà l’opportunità di effettuare lo screening di massa attraverso capillografia ed ecografie. Il tutto sarà arricchito con un convegno incentrato sullo stato dell’arte riguardo le malattie reumatiche».

A Radio FM1, la paziente Monia, assistita dalla dott.ssa Farina, ha raccontato la sua testimonianza: «Per me è stato più semplice riconoscere la sclerodermia in quanto mia madre ne è affetta. Avvertivo una sensazione di freddo alle mani e nel frattempo assumevano una colorazione giallognola. Il medico mi ha assegnato le analisi di primo livello ed in seguito mi sono rivolta al Centro Universitario grazie al quale ho conosciuto la dottoressa Farina. Abbiamo stabilito un percorso e attualmente seguo entrambe le terapie descritte in precedenza. Posso confermare che l’accettazione della malattia non è immediata ma poi l’ho metabolizzata. Comporta un peggioramento della funzionalità delle mani, infatti non scrivo più velocemente come prima, però non è assolutamente invalidante. Oggi sono tranquilla in quanto ogni 6 mesi devo effettuare dei controlli e una volta all’anno necessito di una Tac. Il monitoraggio costante incide anche sullo stato di salute generale».

Il 25 maggio è previsto l’open day reumatologico a livello nazionale. «Novartis ha aderito all’iniziativa pertanto sarà possibile prenotare gratuitamente una visita – ha ricordato la dottoressa -. Avremo alcuni volontari dell’associazione per informare sulle attività promosse. Per maggiori informazioni è disponibile il sito https://www.bollinirosa.it/h-open-day-reumatologia-2 ».

Il prossimo appuntamento con ReumaOnAir a RadioFm1 sarà il 26 maggio alle ore 11 e riguarderà l’artrite reumatoide.

Rubrica offerta da Novartis


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