La presentazione delle liste di centrodestra a sostegno di Gionata Calcinari per le elezioni a Sant’Elpidio a Mare si completa con Unione civica, fondata dall’ex sindaco Giovanni Martinelli. Un gruppo vario per fasce di età e categorie professionali, dal decano Franco Perini, 85 anni, già consigliere comunale, fino al medico di medicina generale Andrea Catini. La lista al completo è composta da Michel Acciarrini, Andrea Catini, Mara Eustacchi, Juri Fiorani, Veronica Giorgini, Giorgio Gismondi, Emma Giuggiolini, Benito Macerata, Gianni Marsili, Franco Perini, Maria Laura Perugini, Emanuele Pieristé, Paola Renzi, Rebecca Rossi, Paola Valeriani, Veronica Zampaloni.
Una squadra sempre presente, come sottolineato da Calcinari, sin dal 2004, “quando ho avuto l’onore di essere assessore con Martinelli, anni importanti in cui ho maturato esperienza amministrativa, imparando molto da Giovanni e dai colleghi di giunta. Ecco perchè oggi mi sento pronto a guidare una stagione di rilancio per Sant’Elpidio a Mare dopo decenni in cui abbiamo perso slancio, protagonismo e servizi. I miei competitors, l’ho detto e lo ripeto, sono due facce della stessa medaglia, entrambi responsabili del declino”.
Critica i servizi sanitari persi, Calcinari, una pavimentazione del centro storico “costata il doppio di quanto preventivato e tutta da rifare dopo 10 anni, un ex consorzio agrario acquistato a peso d’oro e da 15 anni utilizzato solo come parcheggio. Noi abbiamo le idee chiare su quello che serve, ad esempio in centro storico già nel 2005 volevamo il Tarantelli come palazzo della cultura, che ospiterà biblioteca ed archivio storico, ed uno spazio dedicato al coworking in piazza Gramsci. Vogliamo l’area degli ex campi da tennis non edificabile, per tornare luogo di sport e aggregazione, un recupero dell’area Mandozzi e investimenti sullo sport. Sappiamo cosa e come fare, abbiamo un governo regionale della nostra parte politica, possiamo tornare un’eccellenza. Il centrodestra siamo solo noi, l’alternativa siamo noi, il sogno del cambiamento siamo solo noi, Alessandrini e Pignotti sono la prosecuzione di un incubo”.
Tocca a Giovanni Martinelli, che parte da una parola: “Coerenza. Noi siamo dove siamo sempre stati, dal 2004 ad oggi. Io non mi candido perchè occorre capire quando si è fatto il proprio tempo. Il primo ringraziamento è a tutti i candidati che hanno messo la faccia. Si ripropongono ancora temi di cui parlavamo già quando divenni sindaco, significa che sono passati tanti anni ma non è cambiato nulla, Sant’Elpidio a Mare è marginale in tutto, a livello economico, commerciale, infrastrutturale. Il fatto che Regione e Provincia siano ora governate dal centrodestra è sintomo di maturità di un elettorato che vuole un distinguo netto da chi ha disamministrato per anni. Ci attendono le opportunità con i finanziamenti del Pnrr, fondi che vanno gestiti in prospettiva, non in contingenza. Servono investimenti con una progettualità. La mia amministrazione guardava al futuro già quando pensava al consorzio agrario e alla scuola che poi la famiglia Della Valle ha donato a Casette d’Ete. Studiammo la viabilità per aprire una via che dal polo scolastico Bacci portasse in via Tevere. Qualcuno ci denunciò e non consentì di concretizzare quell’opera. Non dico chi fu, ma oggi è coinvolto nelle elezioni in corso. Sugli impianti sportivi non servono monumenti, ma spazi adeguati per consentire a ragazzi e società di fare sport. Non abbiamo niente. Nelle ultime 3 elezioni sono cambiate le pedine, ma hanno amministrato sempre gli stessi, da alleati o da finti avversari”.
Martinelli definisce “kafkiana la situazione che viviamo, con una maggioranza che si presenta spaccata alle prossime elezioni, ma continua fino all’ultimo ad amministrare insieme. Sento tanto parlare di presunti accordi in vista del ballottaggio, ma sono discorsi che non hanno alcun senso, perchè la politica si vive al presente. Poi, dopo il 12 giugno, si vedrà”.
Un capitolo particolare viene dedicato al progetto per il tempio crematorio al cimitero di Cura Mostrapiedi. In lista, infatti, c’è anche Emanuele Pieristé, attivista del comitato formatosi alla frazione contro la realizzazione dell’impianto. “I miei avversari il crematorio lo vogliono fare – puntualizza Calcinari – manca solo che la Regione disciplini la realizzazione di questi impianti, deve solo dire quanti se ne possono fare, ma la scelta è politica, compete all’amministrazione locale. La maggioranza uscente vuole attuare questo project financing, perchè ha accolto la proposta e portato avanti la pratica. Noi siamo gli unici a dire con fermezza che il crematorio, se vinciamo, non si fa”.
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