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Infrastrutture e mobilità sostenibile, il focus del viceministro Morelli tra terza corsia, ferrovia e Mare Monti

PORTO SAN GIORGIO - Tra rilancio e futuro, il viceministro alle infrastrutture e alla mobilità sostenibile ha fatto il punto della situazione nel Fermano in compagnia dell'onorevole Mauro Lucentini, del consigliere regionale Marco Marinangeli, del commissario provinciale Alan Petrini, del capogruppo consiliare della Lega Porto San Giorgio, Fabio Senzacqua, e dei parlamentari leghisti Giugliano Pazzaglini, Luca Paolini e Tullio Patassini

 

di Leonardo Nevischi

Saranno 1,25 i miliardi di euro di investimenti che fanno capo al Mims da utilizzare nei prossimi anni per infrastrutture e mobilità sostenibili nelle Marche. Di questi 92 milioni saranno destinati per i porti della Regione, di cui 52 milioni per quello di Ancona (in particolare l’ultimo miglio ferroviario verso il porto del capoluogo), mentre 510 milioni verranno utilizzati per velocizzare Orte-Falconara, in un opera che complessivamente ammonta a 3,7 miliardi di euro.

Si è parlato di questo, nella tarda mattinata odierna a Porto San Giorgio, in compagnia del viceministro alle infrastrutture e alla mobilità sostenibile, Alessandro Morelli, il quale ha fatto un focus su terza corsia autostradale, arretramento della ferrovia e digitalizzazione delle aree colpite dal sisma. Con lui anche l’onorevole Mauro Lucentini, i consiglieri regionali Marco Marinangeli, Anna Menghi, Andrea Antonini, Luca Serfilippi, il commissario provinciale Alan Petrini, il capogruppo consiliare della Lega Porto San Giorgio, Fabio Senzacqua ed i parlamentari leghisti Giugliano Pazzaglini, Luca Paolini e Tullio Patassini.

Mauro Lucentini

Dopo una breve parentesi sulle imminenti elezioni amministrative, il tema dominante dell’incontro sono state le infrastrutture e la mobilità sostenibile intese come volano dello sviluppo ambientale, economico e sociale del Fermano. «Qui a Porto San Giorgio abbiamo scelto di far parte di una coalizione civica che fa capo a Valerio Vesprini e secondo noi rappresenta la scelta migliore che potessimo fare – ha esordito Lucentini -. È una scelta condivisa da molti ed in giro sentiamo entusiasmo: siamo convinti che lunedì potremmo festeggiare e riprenderci Porto San Giorgio». «Domenica saremo difronte ad un bivio sia dal punto di vista politico sia umano: abbiamo bisogno di unità e di sostegno – è stato, invece, l’appello di Alan Petrini -. Abbiamo affrontato una campagna molto dura e lunga su temi molto sentiti, sia a Porto San Giorgio sia a Sant’Elpidio a Mare: è stato un lavoro faticoso e dobbiamo cercare di non renderlo vano». Senzacqua parla, invece, di «operazione vincente» e poi aggiunge: «Siamo civici ma godiamo dell’appoggio dei sottosegretari e dei ministri: è giunto il momento di cambiare rotta e rilanciare questo paese».

Marco Marinangeli

Attraverso l’intervento di Marinangeli, il focus si è poi spostato su un livello provinciale: «Nel Fermano abbiamo stanziato 10 milioni e mezzo per il collegamento dal casello autostradale di Porto Sant’Elpidio alla bretella che va lungo Tenna, quella stessa zona dove sono stati già stanziati 4,5 milioni per poter garantire un accesso comodo e veloce con Campiglione dove è in fase di costruzione il nuovo ospedale della provincia di Fermo: lì faremo una strada di tipo C1 di 10,5 metri (3,75 metri per le due corsie e 1,5 metri per quelle laterali di emergenza). Inoltre è in fase di ultimazione un accordo con Anas che vedrà un intervento di circa 8 milioni per il collegamento che passerà a ridosso della Conceria e si collegherà con la Mezzina. Infine un altro collegamento viario riguarderà quello che parte da Caldarola e giunge ad Amandola passando per Sarnano. Da Amandola partirà un altro collegamento per Servigliano dove già abbiamo messo 4 milioni di euro per la progettazione e 30 milioni per il primo stralcio: ovviamente saranno necessarie ulteriori risorse per completare l’opera, ma quantomeno questo testimonia che si sta concretamente facendo qualcosa».

Il microfono è poi passato nelle mani dell’ospite d’onore: «Lo sviluppo del porto di Ancona è come un sasso che cade in uno stagno: avere un porto sviluppato che può dare maggiore accoglienza turistica e commerciale può portare a tutta l’area limitrofe degli interessi economici positivi – ha esordito con una metafora il viceministro Morelli -. Questa Regione è fortemente votata all’industrializzazione, all’artigianato e all’esportazione ma questo avviene quando ci sono dei collegamenti efficaci ed efficienti. Attraverso il Pnrr, il nostro obiettivo è dare uno sviluppo migliore a tutti quei territori rimasti finora in uno stato di arretratezza. È ovvio che una migliore infrastutturazione permette una maggiore attrattività».

Il viceministro Alessandro Morelli

«Una grande opportunità viene data dalle infrastrutture stradali ferroviarie: la terza corsia autostradale non è un’ipotesi ma una realtà che deve essere a disposizione dei marchigiani per favorire il turismo e accrescere le possibilità di sviluppo – ha proseguito Morelli -. Si deve fare sintesi tra tutte le componenti marchigiane ed arrivare ad una decisione definitiva perché con un’infrastrutturazione migliore si avrebbe una maggiore economia e una maggiore socialità. Però questo non può deciderlo il Governo centrale, serve prima unione di intenti qui nel territorio. Finché nelle Marche ci sarà questo dibattito sarà difficile sciogliere la matassa a Roma. Le infrastrutture portano ricchezza e turismo ed il turismo marchigiano è una risorsa che va sviluppata rendendo appetibili i territori anche dal punto di vista degli investimenti. L’obiettivo terza corsia è un tema fermo e mi auspico che si trovi un equilibrio politico, ma il Governo dovrà prendersi le proprie responsabilità e prendere una decisione».

Per quanto riguarda, invece, il tema dell’arretramento della ferrovia: «L’opera non è inserita nel Pnrr e anche su questo un governo politico potrà fare le sue scelte mettendoci la faccia – ha detto Morelli -. Logico che investire sul porto di Ancona ma non collegarlo alle zone limitrofe a causa della mancanza di infrastrutture sarebbe uno spreco. Tuttavia non sarà semplice fare l’arretramento perché significherebbe cambiare la logistica di cinque regioni. Parliamo di un investimento superiore a 5 miliardi di euro».

Infine il focus del viceministro sfocia sulla digitalizzazione: «Nel prossimo decreto, oltre al tema delle aree grigie e aree bianche che riguardano la digitalizzazione del Paese (e che già vedono diversi investimenti all’interno del Pnrr) ci sarà una serie di normative che favorirà la digitalizzazione a step, ossia una manutenzione straordinaria delle strade e delle ferrovie che preveda una infrastutturazione digitale».

 

 


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