di Serena Murri
Francesco Gramegna accusa il colpo della sconfitta ma sorride. L’esito del voto non l’ha favorito, sebbene lui ci abbia sempre creduto fino alla fine. Nonostante Vesprini fosse stato dato sempre per favorito, fin dall’inizio della campagna elettorale, grazie ad una coalizione di sei liste contro le quattro del centrosinistra, il candidato sindaco sconfitto si è detto rammaricato ma pronto a ricominciare facendo opposizione.
Poco prima della fine dello spoglio delle schede, quando già i primi dati ufficiosi davano Vesprini in vantaggio, Gramegna ha capito che non sarebbe stato lui il sindaco e, chiaramente, si vedeva subito che il morale era basso. «Quello che mi dispiace di più – ha ammesso immediatamente l’ex vicesindaco – è per i ragazzi che hanno lavorato tantissimo a questa campagna elettorale. Abbiamo fatto tutto il possibile ma non è bastato. Quello che mi dispiacerebbe di più è se entrassimo solo in quattro».
Gramegna ha incentrato la campagna elettorale sui valori. La visione di città come quella di un viaggio da intraprendere verso il 2032, attraverso un programma ben preciso che metteva davanti a tutto gli spazi per vivere la città in bici e a piedi, per valorizzarla e renderla ancora più vivibile. Il tutto sotto il simbolo chiaro del partito che ha amministrato la città negli ultimi 10 anni. I sangiorgesi hanno preso un’altra decisione, nel segno del cambiamento.
Gramegna ha aspettato il risultato del voto nella sede elettorale di piazza delle Marine e dopo i primi dati certi, ha chiamato subito il suo avversario per congratularsi con lui. «Quello che mi dispiace di più è per il progetto e la visione di città che avevamo, sicuramente condiviso, che abbiamo affrontato per la prima volta con la volontà di fare qualcosa di nuovo. Però i sangiorgesi hanno scelto – ha fatto una pausa Gramegna – ed è giusto così. Noi siamo partiti molto più tardi rispetto ai nostri avversari. Da questo punto di vista, la sfida è stata impari, come fra Davide e Golia. Nonostante tutto sono orgoglioso e contento perché è stata un’impresa dura ma ci ha gratificato e avvicinato e da qui ripartiremo. Questa prova servirà per ripartire da zero e da qui andare avanti».
Gli ha fatto eco Nicola Loira, sulla porta della sede elettorale: «Già era stata una cosa fuori dall’ordinario la mia riconferma . Valerio ha rappresentato il cambiamento, a differenza di Gramegna e della nostra coalizione che rappresentava la continuità. Valerio di fatto stava lavorando alla campagna elettorale da due anni. Francesco – di fatto – da un mese con questa coalizione. Abbiamo amministrato fino a questa mattina». Per la coalizione di centrosinistra, ora la preoccupazione è di quanti candidati entreranno in Consiglio, il timore in casa centrosinistra è che con la percentuale di oltre il 60% ottenuta da Vesprini si riduca il numero dei seggi per l’opposizione che potrebbe essere di numero inferiore ai sei previsti inizialmente.
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