di Giorgio Fedeli e Francesco Silla
«Volete un commento, da osservatore della politica, sulle ultime elezioni comunali? Beh, un doppio suicidio del Pd». A parlare è l’ex sindaco di Fermo, esponente Fdi, Saturnino Di Ruscio che spazia da Sant’Elpidio a Mare a Porto San Giorgio. Ospite dei microfoni di Zoom, la trasmissione di approfondimento di Radio FM1, Di Ruscio, invitato nelle vesti di presidente Erap Marche, non si è sottratto ad alcune domande sulla politica fermana, con un’analisi del verdetto delle urne che a Sant’Elpidio a Mare vede Pignotti e Calcinari al ballottaggio, e la compagine guidata da Alessandrini fuori per un solo voto e pronta al ricorso, e a Porto San Giorgio dove invece Valerio Vesprini ha vinto con un risultato incontrovertibile contro il suo competitor dem Francesco Gramegna. Per molti Di Ruscio è una sorta di padre putativo politico di Vesprini.
Ascolta la notizia:
E proprio da Porto San Giorgio si parte: «Un suicidio politico del Pd. Vesprini, pur essendo uomo di centrodestra era legato a Nicola Loira che se lo è fatto scappare. Non ha lavorato per tenerlo dentro. Forse l’ex sindaco si è troppo appiattito sul Pd magari per prospettive future. Sono legato a Vesprini da una lunga amicizia. Alle Provinciali del 2009 è stato con me. Cinque anni fa lo aiutai con la lista Servire e questa volta ho fatto quello che potevo fare, ho cercato di favorire accordi e l’ho sostenuto. Nutro nei suoi confronti grande stima. E’ una persona molto avveduta, contrariamente a quanto sostengono alcuni. Sapete cosa mi disse Loira? Che Vesprini è un vero politico. Credo che se non ci saranno alzate di ingegno la sua amministrazione potrà fare bene per la città».
C’è chi sostiene, però, che i Partiti torneranno, dopo quello che il Pd ha ribattezzato camouflage sui simboli, a dire la loro sulle dinamiche amministrative sangiorgesi. «In linea di principio non lo condivido ma è una decisione che va vista nell’ottica di centrare l’obiettivo. Serve sempre buon senso – rimarca Di Ruscio – i Partiti tornino ad essere quelli di una volta, centri di discussione e di crescita invece di finire per essere scatole vuote. Se condivido la corsa elettorale senza simboli? In linea di principio no ma capisco le manovre e le scelte per portare a casa il risultato. Allo stesso tempo si deve lavorare per costruire i Partiti, per ricostruirli». E questo, però, non confligge con un sindaco civico? Una formula, quella del civismo dei primi cittadini che ormai è diffusissima soprattutto nelle corse alla fascia tricolore: «Beh a volte essere civico conviene perché consente di allargare lo spettro di possibili elettori ma ogni sindaco ha le sue idee». Voti che, soprattutto alle comunali, ma non solo, per Di Ruscio, sono soprattutto alla persona: «Il voto è volatile e spesso va a chi sa convincere meglio gli elettori. Io alle regionali ho preso voti anche a sinistra (era candidato con FdI) anche se tutti sanno come la penso».
E Sant’Elpidio a Mare? «Altro suicidio politico del Pd – incalza Di Ruscio – io non avrei corso in solitaria. Avrei fatto un accordo con Terrenzi. Così avrebbero vinto al primo turno. Invece hanno scelto di giocare a perdere. Ora il ricorso nemmeno lo farei, se per loro dovesse andar bene, favorirebbe solo l’accordo Pignotti-Calcinari. Fdi ha fatto un ottimo risultato. Il Pd, invece, dove recupererebbe voti?».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati