di Antonietta Vitali
«Il suggerimento che do, prima di tutti a me stessa, è che ogni asperità, avversità, si supera se, con coraggio, senso di responsabilità e perseverante pazienza si dona il meglio di sé, in qualsiasi settore ci si trovi ad operare, rinverdendo quella dignità tipica dei resilienti cittadini dei magnifici borghi dell’entroterra che trasudano storia, cultura, e che ci chiedono maggiore impegno per farli tornare a vivere, per loro, onorando la memoria di chi, con tanto sacrificio, ci ha lasciato tanta bellezza e civiltà. Grazie». Con questo importante messaggio il sindaco di Monsampietro Morico, Romina Gualtieri, conclude il suo discorso pronunciato per la riapertura del Cine Teatro Beniamino Gigli dopo gli interventi di recupero che si sono resi necessari dopo la scossa del 30 ottobre 2016 di cui, il piccolo comune che lei guida dal 2009, ha fortemente risentito. E lì, in platea, ad ascoltarla ed applaudirla, oltre alle più alte cariche civili e militari del Fermano e della Regione, anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Franco Gabrielli.
I “loro” a cui il sindaco nel suo intervento si riferisce sono i bellissimi bambini della Scuola dell’Infanzia ‘Giovanni Paolo II’ di Monsampietro Morico, che in quel brutto anno in cui la terra tremava non erano ancora nati e che oggi si sono seduti sulla scaletta che dalla platea conduce al palco e che sono la prova tangibile che c’è sempre un futuro da costruire. Poco di 600 abitanti, una popolazione che dopo il sisma è scesa, una frazione, Sant’Elpidio Morico, che ha fortemente risentito della scossa del 24 agosto 2016 perché sullo stesso asse di Amatrice e Arquata del Tronto, la tenacia di chi è rimasto nel recuperare i luoghi di questi due piccoli borghi che sono il segno della cultura da tramandare alle generazioni future. E così, con la consapevolezza che fare bene e in fretta non sempre è possibile, armati di «una pazienza a volte logorante – precisa il sindaco – con coraggio, tra rimpalli di responsabilità, irritazioni, frustrazioni e non poco malessere, ci si è battuti, per ridonare alla cittadinanza, oltre che alla sede del Municipio ripristinata lo scorso 18 novembre, anche questo piccolo teatro pregno, però, di un profondo significato».
Valori di identità e inclusività espressi anche dal sottosegretario Gabrielli che ha sottolineato: «A volte, in una sorta di modalità un po’ scomposta, si equivocano i termini, si rischia di fare confusione, quando si parla di identità qualcuno potrebbe interpretarla come una modalità con la quale non ci si apre agli altri. Io credo che sia esattamente il contrario, si è tanto più accoglienti, si è tanto più disposti ad aprirsi quando si è forti della propria identità, delle proprie radici, dell’appartenenza ad una cultura, ad una sensibilità che è tipica dei territori. Il futuro sarà insegnare ai giovani il saper essere custodi delle proprie tradizioni».
A sottolineare il grande senso civico di questo evento, Igor Giostra, presente a Monsampietro Morico in qualità di direttore del Conservatorio Pergolesi di Fermo, che ha accettato con grande entusiasmo di partecipare alla cerimonia di riapertura perché «il segnale trasmesso da questo teatro è che ci sono ferite, profonde, che non possono essere dimenticare ma che possono essere ricucite, con impegno e lungimiranza».
Due i cantanti che si sono esibiti con l’accompagnamento al pianoforte del maestro Alessandro Ciucani: «Abbiamo scelto due cantanti – ha spiegato il direttore Giostra – un basso e un mezzo soprano, non italiani, provenienti dall’oriente, a simboleggiare che l’immenso patrimonio culturale italiano è amato e studiato da tutti».
Seconda volta del sottosegretario Gabrielli in vista a Monsampietro Morico, ancora una volta un invito accettato con gioia e che vuole essere la prova che le istituzioni sanno essere a fianco di tutte le realtà territoriali. Messaggio che passa attraverso la presenza del sottosegretario ma anche in quella di tutte le altre personalità presenti quali il prefetto Vincenza Filippi, il questore di Fermo Rosa Romano, il comandante regionale dell’Arma dei Carabinieri, il generale Fabiano Salticchioli, il comandante regionale dell’Esercito, il colonnello Claudio Brunetto, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, colonnello Gino Domenico Troiani, su delega del Comandante provinciale della Guardia di Finanza, il colonello Regina, presente il maggiore Addolorato, il comandante della Compagnia di Montegiorgio, capitano Massimo Canale, il sostituto direttore Marco Lambruschi per il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Ugo Filisietti, il parroco di Monsampietro, don Olivio, il presidente della Provincia Michele Ortenzi e il presidente della Fondazione Carifermo Giorgio Girotti Pucci. I complimenti per l’organizzazione sono arrivati dal prefetto Filippi alla quale l’evento ha portato alla memoria il ricordo di vicende personali legate alla perdita, il 24 agosto del 2016, di una sua cara amica che si trovava ad Amatrice per lavoro, «ognuno di noi serba nel cuore quei momenti, quegli incontri, quelle persone, e serba anche questo territorio così bello e anche fragile – ha detto il prefetto – c’è poi questa grande capacità dei sindaci del territorio e questa sinergia delle istituzioni che fanno la differenza». Il filo sottile che ha legato la cerimonia inaugurale del teatro Gigli, fondando le sue radici nel passato, concretizzandosi di nuovo nel presente, proiettandosi nel futuro attraverso i bambini che diventeranno adulti, si riassume perfettamente nella citazione di Baricco fatta dalla Filippi in chiusura intervento «non si finirà di vivere fino a quando ognuno di noi penserà a una storia e avrà la capacità di raccontarla».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati