Finalmente ritorna ‘Fermo sui Libri’ a illuminare di senso critico e passione letteraria l‘estate fermana. Giunta alla sua settima edizione, la rassegna propone quest‘anno di indagare il tema del Paradosso, inteso come tensione fra il (buon)senso comune e la visione nuova, sorprendente e contraddittoria, che però sembra superare ogni imbarazzo nel suo essere controcorrente eppur limpidamente valida. Promossa dal Comune di Fermo, dall‘Assessorato alla Cultura, dalla Biblioteca Romolo Spezioli, con il contributo di numerosi sponsor privati, Fermo sui libri presenta sette appuntamenti pieni di personaggi della scena intellettuale che parleranno della loro visione di paradosso tra filosofia, storia, letteratura, politica e musica.
Si parte con il filosofo, psicanalista, saggista e giornalista Umberto Galimberti, che aprirà le danze il 22 giugno, alle ore 21,15, presentando in Piazza del Popolo la sua lectio magistralis sul paradosso dal titolo L’incerto confine fra ragione e follia.
Seguirà il 23 giugno, alle ore 17,30, nella Sala dei Ritratti il filologo e storico Luciano Canfora, che presenterà, con la sua preclara ironia, il concetto storico-politico di paradosso con un intervento dal titolo La democrazia dei signori.
Il terzo appuntamento vedrà protagonista la scrittrice e politica Lidia Ravera che, il 28 giugno, alle 21,15 presso Piazzale Azzolino, racconterà la sua visione del paradosso tramite Giovanna, protagonista del suo ultimo romanzo Avanti, parla, che nell’epoca della visibilità e delle connessioni di rete sceglie una vita solitaria e anonima, votata al silenzio dell’ego.
Protagonista del quarto appuntamento sarà la scrittrice ed autrice radiofonica Claudia Tagliaferri, che, l’8 luglio, alle 21,15, presso Piazzale Azzolino racconterà il paradosso che corre nei giovanissimi del presente tra volontà di controllo di sé e degli altri e povertà (e conseguente bisogno) di denaro tramite il suo ultimo romanzo Strega comanda colore.
Il quinto appuntamento sarà condotto dal brillante giornalista televisivo Gianluigi Nuzzi, che il 19 luglio, alle 21,15, sempre presso Piazzale Azzolino, presenterà il paradosso della ricchezza dei nostri tempi attraverso la sua inchiesta dal titolo I predatori, dedicata al mondo dell’imprenditoria di rapido successo e di facile spendibilità, che però non riesce a fare a meno della criminalità di bassa lega legata alla droga, agli stupri e ai festini illegittimi per cercare la conferma della propria immagine vincente, e proprio per questo assolutamente perdente.
La cantante, autrice e polistrumentista Marina Rei sarà la protagonista del sesto appuntamento, il 26 luglio alle ore 21,15 presso Villa Vitali, in cui racconterà, tra racconti personali e musica, la sua esperienza personale ed artistica del paradosso.
Il settimo ed ultimo appuntamento sarà condotto dal filosofo e scrittore Vito Mancuso, che l‘8 agosto, alle 21,15, presso Villa Vitali, racconterà la sua visione del paradosso e del suo superamento attraverso lo sforzo mentale e filosofico dell‘innamoramento, indagato nel suo recente volume La mente innamorata.
Tornando al protagonista del primo appuntamento, Umberto Galimberti inaugurerà l’inizio di un percorso che si protrarrà fino all’otto di agosto. Seguendo il fil rouge della rassegna, quest’anno dedicata ai Paradossi, proporrà, si diceva, la sua intensa riflessione titolata “L’incerto confine fra ragione e follia”.
Umberto Galimberti è nato a Monza nel 1942 ed è uno dei più noti filosofi, sociologi e psicoanalisti italiani. Laureatosi alla Cattolica di Milano con una tesi su di lui, diventa poi amico e traduttore dello psichiatra e filosofo Karl Jaspers. La sua curiosità e la sua strenua volontà di fare ricerca scientifica all’interno delle mille sfaccettature della filosofia e della psiche umana, gli donano una fama che lo precede e che arriva in breve tempo a procurargli il ruolo di professore, prima di Antropologia Culturale, poi di Filosofia della Storia e di Filosofia Morale alla Ca’ Foscari di Venezia, per la quale ha insegnato dal 1972 ad oggi. Indagatore del pensiero, diventa poi, dopo un percorso di psicanalisi privata presso il CISA di Milano, indagatore dei nessi tra psicopatologia e problemi filosofici dell’essere umano, divenendo poi non solo psicanalista ma anche ricercatore e membro della prestigiosa International Association for Analytical Psychology. La sua attività di ricerca si è presto affiancata a quella naturale di divulgatore scientifico, è stato infatti collaboratore delle pagine filosofiche, culturali e divulgative de’ Il Sole 24 Ore tra 1987 al 1995 e lo è attualmente de’ La Repubblica; Galimberti racconta volentieri al grande pubblico anche le su riflessioni sul rapporto tra filosofia e psicologia, tra filosofia e religione, e tra le nuove generazioni e il nichilismo. Tra i suoi volumi sono divenuti celeberrimi i saggi divulgativi come L’Ospite Inquietante. Il nichilismo e i giovani, I miti del nostro tempo, e Cristianesimo. Religione dal cielo vuoto. A Fermo sui Libri porta un intervento quanto mai attuale sul rapporto fra ragione e follia, quella follia che abita ogni essere umano e che va contenuta, arginata attraverso l’esercizio della ragione per poter costituire una comunità ove non si tema l’imprevedibile e ove tutto sia codificato attraverso regole condivise. Tuttavia dalla ragione non nasce nulla, solo la follia è genitrice di idee, solo quando l’essere umano smargina si compie il salto prodigioso: la scoperta, l’azzardo, l’intuizione, l’opera d’arte. Sarà l’amato filosofo a fare da guida in questi terreni accidentati trovando, forse, una sintesi fra ragione e follia, il primo dei Paradossi.
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