«Dovremo sacrificare anche la Solgas? Sembra proprio di sì. Martedì in occasione del prossimo consiglio comunale si porranno le basi per una possibile cessione al socio privato della Solgas. Si voterà il nuovo Statuto che trasformerà la società da srl in SpA, modificando l’assetto della governance che comporterà la sostituzione dell’amministratore unico in un CdA il cui ad sarà nominato dal socio privato mentre al socio pubblico resterà la nomina degli altri due membri. Inoltre il socio privato nominerà il Presidente del Collegio dei Revisori dei conti o l’eventuale revisore unico. Infine il direttore sarà assunto per concorso ma il socio privato avrà il potere di indicare il Presidente della Commissione esaminatrice». Il capogruppo di Fermo Capoluogo, Renzo Interlenghi, torna a puntare l’indice contro l’operato dell’amministrazione. E dopo aver fatto sentire la sua voce su Casina delle Rose, in vendita, e pista ciclabile di Marina Palmense, questa volta l’oggetto del suo intervento è proprio la Solgas.
«Insomma – tuona Interlenghi – prosegue la politica di privatizzazioni messe in campo dall’attuale maggioranza: Casina delle Rose, urbanizzazione di Marina Palmense, ecc… all’appello è mancata, per un soffio, quella dell’area Santa Lucia della Steat. Motivo dell’operazione? La crisi energetica indotta dalla guerra in Ucraina. Un dato è certo, questa amministrazione ha la capacità di sfruttare ogni evento nefasto per mettere in pratica il depauperamento del patrimonio pubblico. Ovviamente c’è una contropartita: il Comune di Fermo potrà esercitare il diritto di opzione di vendita delle proprie azioni e, qualora decidesse di farlo entro 5 anni, potrebbe incassare ove la vendita fosse totale, quindi consegnando tutta la proprietà al privato, oltre 5 milioni di euro.Ma è questo il mandato che gli elettori hanno dato a questa maggioranza? Siamo sicuri che questa sia l’unica strada giusta da percorrere e che il futuro della Solgas sia così nero e oramai segnato? Cosa ne pensano la cosiddetta sinistra radicale e i cittadini che non votarono il centrosinistra per acclamare questo civismo? Già so che il sindaco si meraviglierà per questa mia uscita, adducendo una mia mancanza di visione unitaria e bla bla. Caro Sindaco, basta con la svendita del patrimonio pubblico in nome di una “politica del fare” che costerà lacrime e sangue a chi verrà dopo di te quando si ritroverà con le casse vuote e la città più impoverita».
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