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Cesetti (Pd): «Giunta regionale troppo timida, serve autonomia di intervento in settori strategici per le imprese e il lavoro»

FERMANO - Il consigliere regionale del Partito Democratico si pronuncia sul regionalismo differenziato: «Le Marche rischiano di essere marginalizzate. Spero che la giunta regionale non sottovaluti le opportunità che deriverebbero da una maggiore autonomia legislativa, amministrativa e fiscale per il nostro sistema economico»

«Sul percorso istituzionale da portare avanti affinché le Marche possano ottenere maggiore autonomia legislativa, amministrativa e fiscale, mi sembra che la giunta regionale sia affetta da una eccessiva e per certi versi preoccupante cautela. A livello nazionale è in corso un importante dibattito, riacceso lo scorso maggio dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, il quale ha annunciato l’impegno del governo per una legge quadro volta a completare il percorso di autonomia differenziata e rendere più efficiente, trasparente ed economica la Pubblica amministrazione. Eppure nelle Marche pare non accorgersene nessuno. Una sensazione confermata dalle vaghe parole con cui ieri, durante il consiglio regionale, l’assessore Guido Castelli ha risposto alla mia interrogazione che chiedeva quali iniziative intendesse portare avanti la giunta regionale per proseguire il percorso istituzionale già avviato nel 2018 dalla precedente Amministrazione».

A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, il quale nella sua nota stampa prosegue: «Questo provincialismo intellettuale – attacca Cesetti – che porta le Marche a estraniarsi dai processi nazionali che hanno un impatto diretto sul nostro territorio, rischia di marginalizzare la regione, facendole perdere importanti occasioni per risolvere vecchi e nuovi problemi, acuiti nel corso degli ultimi due anni dalla pandemia, dalla crisi energetica e infine dalla guerra in Ucraina. Spero che la giunta regionale non sottovaluti le opportunità che deriverebbero da una maggiore autonomia legislativa, amministrativa e fiscale per il nostro sistema economico. In tal senso, sarebbe molto importante se un segnale arrivasse anche dalle associazioni di categoria e dai sindacati, attraverso la richiesta di un impegno più energico da parte della Regione Marche per proseguire l’iniziativa intrapresa dalla giunta Ceriscioli e da altre Regioni come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna».

«Anche perché – conclude Cesetti – il documento che approvammo nel 2018 e che diede inizio all’interlocuzione con il governo nazionale prevedeva maggiore autonomia di intervento in settori strategici per il tessuto produttivo: l’internazionalizzazione delle imprese, la ricerca scientifica e tecnologica, il sostegno all’innovazione, la tutela e sicurezza del lavoro, l’istruzione tecnica e professionale, la rigenerazione urbana, l’ambiente, le infrastrutture, la tutela della salute, la protezione civile, la tutela paesaggistica e dei beni culturali, il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, nonché l’attuazione del diritto dell’Unione europea. Perdere una simile occasione, porterebbe ad allontanare le Marche dalle regioni italiane più evolute».


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