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Omicidio Marini, colpo di scena: il giudice vuole vederci chiaro. Nominato un Ctu (Ascolta la notizia)

BELMONTE/FERMO - All’udienza di discussione una discrepanza tra le relazioni dei consulenti sulle tracce di alcol e cocaina nella vittima. Il giudice Pepe nomina un Ctu per approfondire ulteriormente le indagini

L’Avv. Antonella Natale, difensore di Paolo Finucci

di redazione CF

Tremano i banchi al cospetto del Gip Teresina Pepe durante l’udienza di discussione tenutasi stamani nel Tribunale di Fermo per il processo che vede in qualità di imputato Paolo Finucci, difeso dall’Avv. Antonella Natale. Quest’ultima ha chiesto la assoluzione del proprio assistito per legittima difesa, rimarcando che all’esito delle analisi e del conseguente rapporto dettagliato del suo consulente Dott. Tombolini, in quella drammatica notte del 19 luglio 2021 a Belmonte Piceno, la condotta aggressiva e provocatoria di Marzio Marini fosse dettata anche dall’assunzione di acool e cocaina, sostanze che avrebbero lasciato le loro tracce nella bile, nei capelli e nelle urine.

I consulenti del Pm Dott.ssa Francesca Perlini, il dottor Froldi e la dottoressa Romanelli, nella loro relazione sostengono che la quantità di stupefacenti assunta da Marini non sia stata tale da raggiungere la soglia di rilevabilità, mentre il fatto che avesse abusato di alcol non è stato mai posto in discussione.

Letti i plichi consegnati dai medici legali delle contrapposte parti, e riscontrandone delle divergenze, il giudice Teresina Pepe ha  manifestato l’intento di approfondire nuovamente le indagini e rafforzare il materiale a sua disposizione con la richiesta di un’ulteriore Ctu, che presterà giuramento a luglio e si dovrà impegnare a rispondere ad ulteriori quesiti, specificatamente sulla rintracciabilità di quelle sostanze psicoattive, quali alcool e droga (in particolare la cocaina) nel tessuto cerebrale del Marini, accertamento che potrebbe portare a breve termine a eclatanti colpi di scena.

Ascolta la notizia:

Il pubblico ministero aveva invocato la condanna per omicidio a 21 anni di reclusione, con riduzione della pena ad anni 14 per via del rito abbreviato, mentre le parti civili, genitori e fratelli, assistiti dagli avvocati Gabriele e Massimiliano Cofanelli pretendono un risarcimento per centomila euro.

L’avvocato Antonella Natale ha richiesto anche la revoca o, in subordine, la modifica della misura cautelare cui è attualmente sottoposto Finucci, presente in aula, e di risposta il giudice si è riservato. 

Il luogo della fatale aggressione


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