«Come previsto, nelle serate di lunedì 4 e martedì 5 luglio prossimi si svolgerà a Fermo il Forum cittadino sulla riqualificazione della Casina delle Rose, presso il Teatro Romano in via del Teatro antico». E’ quanto annuncia il professor Carlo Di Marco, presidente Demos.
Il programma prevede, per la prima serata, un’assemblea plenaria di apertura, alle ore 18, nella quale saranno illustrate le risultanze del lavoro del Tavolo degli esperti, concluso con un documento già consegnato alle autorità comunali. Nella stessa serata è prevista la formazione dei Gruppi di lavoro popolari sulla base delle richieste di adesione pervenute dai cittadini (oltre 120). Questi organizzeranno autonomamente riunioni da due ore nelle quali si svolgerà, in ognuna, un dibattito approfondito sul documento, fino ad approvarlo e/o emendarlo. Il lavoro dei Gruppi può continuare anche per la giornata di martedì sino alle ore 18 quando si aprirà la fase conclusiva del Forum. Questa prevede un’Assemblea plenaria di chiusura nella quale saranno illustrate le risultanze del lavoro dei Gruppi popolari. Si riaprirà, infine, un dibattito assembleare conclusivo e verrà messa ai voti la proposta popolare di chiusura.
«Nel procedimento previsto, è evidente il ruolo fondamentale, attivo e partecipativo dei cittadini che – aggiunge Di Marco – si esprimeranno tutti. In altre parole, non saranno solo esperti e politici ad esprimersi, ma tutti i partecipanti che troveranno nei Gruppi popolari la sede adatta per informarsi bene ed esprimere un parere consapevole. Tali Gruppi, infatti, saranno poco numerosi (massimo 10 componenti ciascuno), organizzati in modo democratico e seguiti dagli esperti. Il documento conclusivo che uscirà dal percorso deliberativo e partecipativo rappresenterà una vera testimonianza di cittadinanza attiva su una scelta comunale che sembra già definita, ma che potrebbe indurre i politici a “ripensarci”. La partecipazione popolare, infatti, non è una realtà evitabile poiché nel nostro ordinamento costituzionale rappresenta un diritto soggettivo incomprimibile. Forse rappresenterà anche un’esperienza di “scuola” per quei partiti che intendono rinnovare il loro modo di essere strumenti dei cittadini (come vorrebbe l’art. 49 della Costituzione) non il contrario».
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