Anche nelle Marche la crisi idrica sta accelerando il passo, pertanto il Consiglio regionale approva un ordine del giorno al termine del dibattito che si è sviluppato in Aula sulla base dei contenuti di cinque mozioni ed un’interrogazione. Nell’atto il presidente della Giunta viene impegnato a chiedere al presidente del Consiglio dei Ministri l’estensione al territorio delle Marche dello stato di emergenza, dichiarato dal Governo nel corso della riunione svoltasi il 4 luglio scorsi; a prevedere sostegni e ristori per i danni subiti dal comparto agricolo a seguito dell’emergenza siccità; a porre in essere tutte le azioni utili per una migliore ottimizzazione delle risorse idriche.
L’ordine del giorno, con primi firmatari Fabrizio Cesetti (Pd) e Renzo Marinelli (Lega), è stato sottoscritto dai rappresenti di tutte le forze politiche. Successivamente sono state approvate le cinque mozioni sull’argomento discusse nel corso del dibattito consiliare.
Via libera anche per l’atto sottoscritto da Marta Ruggeri (M5s) e Simona Lupini (Gruppo misto) relativo alla “Programmazione e tutela della risorsa idrica” e per quello del gruppo Pd (primo firmatario Andrea Biancani) su “Interventi per contrastare la riduzione della disponibilità di acqua potabile nelle Marche ed in particolare nella provincia di Pesaro Urbino”. Ottengono il parere favorevole dell’Aula anche le mozioni proposte rispettivamente dai consiglieri Dino Latini (Udc), Gianluca Pasqui e Jessica Marcozzi (Fi) Giacomo Rossi (Civici Marche), Luca Santarelli (Rinasci Marche), sempre sui provvedimenti da adottare per superare la situazione, ed ancora di Luca Santarelli per il contrasto alla siccità e di Dino Latini dedicata soprattutto agli interventi nel mondo agricolo.
Non si sono fatte attendere le dichiarazioni dei consiglieri, a partire da Fabrizio Cesetti (Pd), il quale sollecita a gran un cambio di marcia dell’amministrazione regionale riguardo la richiesta dello stato di emergenza: «Ritengo grave che la giunta regionale non abbia ancora inoltrato al governo nazionale la richiesta dello stato di emergenza per la siccità, dichiarata proprio ieri a sostegno di cinque regioni italiane. Il fenomeno, infatti, sta duramente colpendo anche le imprese agricole del nostro territorio. In tal senso, l’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno che ho presentato insieme al gruppo del Partito Democratico per sanare questa clamorosa svista, che rischia di danneggiare pesantemente i nostri agricoltori, è certamente un segnale chiaro e importante che l’Assemblea legislativa delle Marche ha voluto dare alla giunta. Auspico che il presidente Acquaroli colga ora l’opportunità offertagli per aprire un immediato canale di dialogo con il governo volto a sostenere concretamente la nostra regione e, in particolare, il settore agricolo». «Oltre a chiedere l’estensione alle Marche dello stato di emergenza – spiega Cesetti – il documento approvato impegna il presidente Acquaroli a prevedere sostegni e ristori per i danni causati dalla siccità e a porre in essere tutte le azioni utili per una migliore ottimizzazione delle risorse idriche. Del resto, di fronte a una situazione ormai drammatica, che va ad aggravare gli enormi problemi generati dagli aumenti del costo del carburante, dei mangimi e dei fertilizzanti, i nostri agricoltori non possono essere lasciati in balia degli eventi, ma hanno bisogno di certezze immediate, anche mettendo in campo, se necessario, la pianificazione di interventi straordinari volti a proteggere l’intero comparto».
È stata approvata anche la mozione avanzata dal consigliere Udc Dino Latini: «Nel nostro provvedimento, accolto insieme ad un pacchetto di altre tre mozioni e un ordine del giorno sul medesimo argomento, si impegna il presidente e la Giunta regionale ad adottare tutte le soluzioni utili a preservare il consumo di acqua, per motivi economici e, soprattutto, per tutelare la disponibilità potabile del bene più prezioso, anche emanando ordinanze che abbiano la finalità di ridurre o sospendere i prelievi idrici e di ottimizzare l’invasamento di acqua». «Si chiede inoltre di supportare con idonee iniziative il settore agricolo marchigiano e intervenire efficacemente, anche avviando un iter legislativo, affinché si possa fin da subito prevedere che le acque reflue siano recuperate per fini irrigui, in linea con quanto stabilito dalle norme comunitarie» è l’invito di Latini. «Nella mozione si impegna la Giunta regionale a valutare la possibilità di adottare iniziative per istituire uno strumento finanziario complementare a quelli previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – conclude – per la definizione di un piano per la realizzazione di piccoli invasi per la raccolta di acqua piovana, diffusi sul territorio regionale, da destinare sia all’uso irriguo che al servizio antincendio e a promuovere l’attivazione di misure e progetti con la finalità di ampliare la capacità di depurazione e riutilizzo delle acque reflue».
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