Ferie ed organici, presidio dei sindacati dell’Av4. «Carenze ormai strutturali, incomprensibile la chiusura della Rsr»
PORTO SAN GIORGIO - Protesta il personale della Rsr di Porto San Giorgio che lunedì si vedrà sospendere i posti letto fino a settembre. Assemblea-presidio questa mattina di fronte all'ex nosocomio rivierasco dove le Rsu hanno esposto i motivi della protesta e chiesto un confronto anche all'assessore regionale alla sanità Saltamartini. «L'Av4 ha bisogno di personale, infermieri e Oos, basta combattere contro questa carenza strutturale».
Protestano gli operatori della Rsr di Porto San Giorgio. Lo hanno fatto stamattina di fronte all’ex nosocomio rivierasco supportati dalle Rsu. Un presidio per accendere i riflettori sulla situazione che da anni affligge, nel periodo estivo, uno dei servizi più importanti dell’Area vasta 4, quello offerto dalla residenza sanitaria riabilitativa che lunedì vedrà i suoi posti letto essere temporaneamente sospesi su disposizione della direzione «per fronteggiare in primis l’elevata contagiosità del Covid» avevano chiarito i vertici. Attività che dovrebbe riprendere nei primi giorni di settembre. La stessa direzione dell’Av4 aveva poi aggiunto che «la chiusura temporanea della Rsr si rende necessaria al fine di garantire la piena copertura del personale per tutti i servizi e per consentire che venga rispettato il piano ferie».
Motivazioni che non convincono troppi personale e sindacati. Duro Giuseppe Donati, coordinatore Rsu. «Il problema del personale esiste e non da ora -spiega quest’ultimo- si chiude un reparto in estate ed i malati vengono trasferiti. E’ inaccettabile ed incomprensibile. Non ci sono servizi da sacrificare rispetto ad altri. La carenza di personale è strutturale e non ha nulla a che vedere con la recrudescenza Covid. E’ vero, ci sono anche infermieri positivi e in quarantena, ma la programmazione parte molto prima. Non si può chiudere l’unica Rsr del sud delle Marche, con 14 pazienti, ed utilizzare il personale presente per coprire la carenza di professionisti altrove». Donati snocciola poi alcuni numeri a conferma di uno stato di crisi endemico sul fronte della dotazione organica. «Il piano di fabbisogno prevede che nell’Av4 si passi da 633 a 646 infermieri, ovvero una dozzina in più, ma non bastano. Basti pensare che nel 2021, grazie alle assunzioni a tempo determinato rese possibili con lo stato di emergenza legato al Covid, avevamo raggiunto quota 691 e nonostante ciò eravamo in difficoltà. Siamo preoccupati per il futuro, per ciò che ci aspetta. I turni restano scoperti, servizi che vanno avanti con metà del personale e ferie da smaltire. L’Asur, però, ha pensato bene di sbloccare le assunzioni a giugno, impedendo all’Av4 di attingere alle graduatorie». Le rappresentanze sindacali puntano l’indice pure contro le lentezze burocratiche. «Non vogliamo essere la Cenerentola delle Marche -prosegue Donati a nome delle sigle che hanno proclamato l’assemblea- abbiamo ricevuto molto meno del nord della regione. Se questo deve diventare un centro di eccellenza nella riabilitazione occorre difenderlo e non chiuderlo in estate. Se vogliamo che la riabilitazione resti pubblica dobbiamo partire dal rispetto della dignità di chi vi opera». Mano a mano il presidio si allarga, arrivano alcuni infermieri che lavorano alla Rsr di Porto San Giorgio. Sono affranti e delusi perché speravano che quest’anno, dopo 13 anni, il reparto continuasse a lavorare durante la stagione estiva. Espongono dei piccolo cartelli ed applaudono alle istanze sindacali.
Roberto Lanfranco della Cgil spiega che questa assemblea vuole essere anche un segnale alle istituzioni. «Nel momento in cui si sta discutendo del superamento dell’Asur e si riconosce autonomia ai territori in tema di sanità è necessario che maggioranza ed opposizione abbiano di fronte lo stesso obiettivo: riequilibrare la sanità delle Marche da nord a sud, ottenere i fondi che ci mancano per il Fermano». Gli fa eco Donati che si rivolge direttamente all’assessore regionale alla sanità Saltamartini «ci dica chiaramente se questo territorio è destinato a fare da cuscinetto tra altri, quasi come se fossimo di ingombro o se si vuole investire anche qui». Una cosa è certa, la protesta non si ferma e nuove iniziative verranno intraprese a breve. Invitato dalle Rsu, anche il sindaco Valerio Vesprini è intervenuto al presidio. «Sono qui e ci metto la faccia -ha detto- sono vicino a tutti gli operatori e non mi tirerò indietro perché qui si parla di un servizio fondamentale che riguarda Porto San Giorgio ed il territorio provinciale. La situazione mette a rischio il diritto alla salute di tutti quei cittadini che hanno bisogno di assistenza. Rappresenterò le istanze delle sigle sindacali nei tavoli giusti e chiederò a tutti i sindaci di essere compatti nell’ottenere il riequilibrio territoriale». Presenti per la Uil Luigi Emiliozzi, per la Nursing up Anna Donataccio e Piero Antognozzi per la Nursind.