di Christian Trevisti
Il FəmFest sarà il primo festival transfemminista delle Marche. Si svolgerà il 30 e il 31 luglio a Monte Urano.
Il Festival inizierà alle 15 di sabato 30, con il mini concerto a pianoforte di Viola Mancinelli. Proseguirà poi con il laboratorio co-educativo di Sandra Arellano, con le conversazioni sulla violenza di genere online del Collettivo Clara, con il laboratorio sul movimento di Dafne Ciccola, con il mini concerto di pianoforte di Lorenzo Cattel, con il laboratorio sulle identità di genere non conformi della rete antiviolenza Non una di meno Transterritoriale Marche e con la presentazione del libro Grass di Elisa Manici. La giornata si chiuderà alle 22 con le performance di Dj Indekoròsa e Dj Alyz_Ki.
La giornata del 31 luglio prenderà invece il via con la conversazione sul linguaggio inclusivo del Collettivo Liberə Tuttə. A seguire ci saranno il laboratorio per bambini sulla parità di genere di Laura, Rosina e Ylenia (attiviste di Non una di meno Transterritoriale Marche), le conversazioni sulla violenza di genere di Laura Gaspari, il laboratorio sul movimento di Dafne Ciccola e il laboratorio contro la condivisione non consensuale di materiale intimo del Collettivo Clara. La giornata avrà come ospiti d’eccezione Oiza Q. Obasuyi (dottoressa in Relazioni Internazionali) e Marianna K. Okassaka (dottoressa in Scienze della Comunicazione). La serata sarà animata da Valentina Mira, che alle 21 presenterà un libro dal titolo molto enigmatico: X. Il festival si chiuderà alle 23 del 30 luglio, con una performance artistica a sorpresa.
Per ulteriori informazioni scrivere a info.femfest@gmail.com, consultare il sito https://femfestmonteurano.wordpress.com/ o visitare il profilo Instagram femfest.mu.
TRANSFEMMINISMO – Il transfemminismo è un movimento nato dall’incontro tra attivismo Lgbt, teoria queer e femminismo. Secondo l’autrice intersessuale Emi Koyama il transfemminismo è «un movimento fatto da e per le donne trans che vedono la loro liberazione come intrinsecamente legata alla liberazione di tutte le donne e oltre». Il movimento, sostiene la studiosa nippo-americana, è «aperto anche agli altri queer, a persone intersessuali, uomini trans, donne non-trans, uomini non-trans e altri che appoggiano i bisogni delle donne trans e considerano la loro alleanza con le donne trans essenziale per la loro propria liberazione».
Il transfemminismo è noto per l’applicazione degli argomenti transgender a quelli femministi e della teoria femminista al discorso transgender. Si differenzia dal femminismo classico perché, oltre a combattere la misoginia, si impegna in difesa del transessualismo. Figlio della terza ondata femminista, è molto critico verso le teorie elaborate dal femminismo radicale. Il transfemminismo è nato grazie al saggio di Kate Bornstein e Sandy Stone The Empire Strikes Back, elaborazione critica sulle tesi di Janice Raymond. Le principali esponenti del transfemminismo sono Susan Stryker e Julia Serano.
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