di Leonardo Nevischi (foto di Simone Corazza)
Dopo la tappa pesarese e quella anconetana, questa mattina il ciclo di incontri illustrativi delle misure predisposte da Camera di Commercio e Regione Marche per imprese e territori ha fatto tappa a Fermo. Sono stati due i bandi presentati e che diventeranno le colonne portanti della nuova politica industriale regionale: “Filiere ed ecosistemi” ed “Investimenti produttivi”.
Al centro degli interventi di sostegno la digitalizzazione, l’export, la valorizzazione dell’entroterra e del commercio nei borghi. Ed a presentarli sono stati proprio il Vice Presidente della Regione e Assessore allo Sviluppo Economico, Mirco Carloni, ed il presidente della Camera, Gino Sabatini. In corso Cefalonia presente anche il Prefetto Vincenza Filippi, la quale ha espresso soddisfazione per la vicinanza operosa di Camera e Regione nel territorio. «Questi incontri denotano vicinanza al territorio, alle imprese e al sistema produttivo attraverso una politica di bandi incisiva in un momento in cui in Italia regna uno scoramento generale – ha esordito -. L’idea di avere una Regione così presente, sperando sempre in un miglioramento infrastrutturale, è molto importante per il territorio fermano. Si pensava che con la Camera di Commercio sita in Ancona il sud delle Marche potesse essere una “Cenerentola” ed invece così non è stato, anzi nei momenti difficili si è messa in campo per riattivare le imprese del fermano».
Il sindaco Paolo Calcinaro ha poi elogiato la modalità comunicativa che la Regione sta avendo negli incontri precedenti nel parlare di arretramento della ferrovia e di terza corsia: «Questa è la via giusta». Poi il primo cittadino fermano ha messo l’accento sulla questione borghi, puntando il dito sull’eccesso di risorse previste di alcune misure dirette a singoli borghi: «La Regione ha fatto una selezione dei borghi legata al Pnrr con il borgo ascolano di Montalto che è stato aggiudicatario, ma ci sono anche altri progetti arrivati e elaborati da comuni importanti di tutta la Regione e c’è già una lista di progetti validi. Non buttiamo al mare gli altri progetti vagliati e ritenuti ammissibili, ma diamo un sostegno anche a loro». Infine Calcinaro ha parlato della necessità di un percorso di digitalizzazione delle imprese: «Ad un anno dall’apertura della nostra piattaforma di ricerca finanziata dal comune e realizzata con Univpm sarebbe bello che le associazioni di categoria allargassero percossi di digitalizzazione e facessero avvicinare le imprese per far progredire questa piattaforma di ricerca o le facessero entrare in quelle sostenute dalla regione Marche». Ed in sala a raccogliere l’invito di Calcinaro anche i vertici regionali e fermani di Cna, quali Paolo Silenzi e Alessandro Migliore.
A seguire il Presidente della seconda commissione Andrea Putzu ha ricordato come «alla misure dei bandi si affiancheranno le risorse della programmazione europea, per oltre 1 miliardo di euro». La collega consigliere regionale, Jessica Marcozzi, ha invece ringraziato Camera Marche per «il ruolo giocato nella partita dell’estensione della Zes (partita ora congelata alla luce della crisi di Governo)» e poi si è lasciata andare ad una riflessione sulle «imprese sul confine che ora potrebbero emigrare». Rammarico colto dal Presidente Sabatini: «Potevamo essere più veloci e avere la Zes prima che le vicende romane precipitassero, ma sono soddisfatto per la risposta delle imprese. Insieme si ascolta meglio e si risponde in modo più accurato alle richieste. Siamo riusciti a offrire bandi con dotazioni maggiori anche rispetto a quelli previsti dal Mise. Per il bando fiere primo semestre che chiude oggi sono arrivate 300 domande, molte dal fermano».
Per Mirco Carloni «Fermo rimane un territorio fondamentale ed il fatto che questa provincia mi stia a cuore lo dimostra il fatto che al mio arrivo la wifi si sia allacciata autonomamente al mio telefono, segnale che vengo spesso in questa sede – ha scherzato il vicepresidente regionale prima di tornare serio -. Oggi presentiamo cose evanescenti, ma due bandi concreti. Questa provincia, che esprime eccellenza e capacità e reclama attenzione e supporto perché è qui che le crisi hanno colpito più duro e l’emergenza è più forte rispetto alle altre province, è il laboratorio perfetto per sviluppare la filiera della moda. A questo riguardo di prossima uscita un bando in tema di artigianato artistico. Altri temi centrali da rafforzare sono l’innovazione e la diversificazione dei mercati. In autunno ci occuperemo di quello statunitense con Camera e Ice e ci sono progetti anche su Dubai. Siamo tornati al mondo, a Berlino, Parigi e non ci fermeremo».
PRIMO BANDO: “INVESTIMENTI PRODUTTIVI“
Obiettivi: La Regione Marche sostiene la realizzazione di Piani industriali per la crescita e il rafforzamento competitivo del sistema produttivo e delle filiere regionali, in particolare promuovendo: la crescita dell’occupazione e delle competenze e l’aumento del livello tecnologico delle produzioni.
Finalità dei piani industriali: Promuovere l’espansione delle imprese sul territorio; favorire l’attrazione di investimenti da parte di imprese extra-regionali e in particolare da parte dei marchigiani nel mondo; sostenere il rientro di investimenti da paesi esteri (Reshoring); sSostenere la reindustrializzazione di imprese in crisi.
Modalità di attuazione: le imprese presentano un piano industriale con un programma di investimento articolato in progetti su più ambiti coerenti tra loro. Il programma, se approvato, diviene oggetto di un Accordo Regionale di Investimento e Innovazione tra l’impresa e la Regione, di durata triennale che definisce l’entità dell’investimento, del contributo e dell’obiettivo occupazionale (minimo 20 addetti addizionali rispetto al dato del 31 dicembre 2021).
Contenuto del programma: almeno un progetto deve riguardare l’investimento produttivo (realizzazione di una nuova unità produttiva, ampliamento unità produttiva esistente, riqualificazione di unità produttiva inutilizzata) e la realizzazione di una infrastruttura di ricerca o infrastruttura tecnologica. Facoltativamente può riguardare: ricerca e sviluppo, innovazione organizzativa e/o di prodotto (solo Pmi), innovazione energetico-ambientale, formazione dei lavoratori, assunzione di lavoratori disoccupati o appartenenti a categorie fragili.
Destinatari: Imprese nella forma di società di capitali, anche in forma cooperativa o consortile, ad esclusione delle imprese agricole e delle imprese operanti nei settori finanziario, assicurativo, immobiliare e nel settore del commercio. È possibile presentare anche un Piano Industriale integrato di filiera tra più imprese in Associazione temporanea, collegate tra loro sul territorio in termini di catena del valore. Investimento minimo di 1 milione di euro.
Durata del programma: il Programma di investimento è regolato dall’Accordo Regionale di Investimento e Innovazione. La durata dell’accordo è di 3 anni dalla firma, prorogabile di max 6 mesi. Il completamento del piano occupazionale può eventualmente avvenire fino a dopo 12 mesi dal completamento del programma, su richiesta. L’occupazione deve essere mantenuta per almeno 3 anni dalla conclusione del programma. Ogni progetto può avere, all’interno della durata del programma, una sua tempistica autonoma.
SECONDO BANDO: “FILIERE ED ECOSISTEMI“
Obiettivi: la Regione Marche sostiene la realizzazione di progetti condivisi tra MPMI per rafforzare i fattori di competitività delle filiere nelle funzioni critiche della catena del valore e per il rafforzamento degli ecosistemi. Anche una grande impresa può partecipare, ma con almeno altre tre Mpmi indipendenti. Sono escluse le imprese agricole, finanziarie e assicurative. Sono incluse quelle turistiche, commerciali e i professionisti.
Tipologia e localizzazione dei progetti: I progetti possono contemplare la realizzazione di almeno uno dei seguenti investimenti condivisi per lo sviluppo di funzioni comuni tra piccole e medie imprese e microimprese (Mpmi): piattaforme logistiche; piattaforme informatiche; centri di progettazione e design; laboratori di sperimentazione e ricerca; strutture commerciali, espositive e distributive; centri assistenza clienti; data center condivisi; siti e piattaforme web per la commercializzazione e promozione dei prodotti offerti; piani di comunicazione e marketing, anche attraverso la registrazione e pubblicizzazione di marchi condivisi; sistemi di gestione della catena del valore (value chain), anche ai fini dello sviluppo di sistemi di economia circolare; sistemi energetici efficienti e sostenibili; strutture di welfare aziendale.
Destinatari: Mpmi costituite in contratti di rete con almeno 3 imprese. Sono escluse le imprese agricole, finanziarie e assicurative. Sono incluse quelle turistiche, commerciali e i professionisti. Può partecipare anche una grande impresa con almeno 3 Mpmi. Ogni impresa non può avere una quota superiore al 40%. Nessuna impresa può avere una quota inferiore alla metà del peso numerico. Esempio: Se la rete è fatta da 5 imprese, il peso medio è il 20%, nessuna impresa può avere meno del 10%.
Spese ammissibili: opere edili/murarie e impiantistiche; acquisto di macchinari ed attrezzature di nuova fabbricazione e hardware; investimenti immateriali (brevetti, marchi, modelli, licenze, disegni, know-how, software ed altre applicazioni digitali); spese di consulenza tecnica e progettazione; spese di personale dipendente con incarico di progettazione e management di rete; spese generali (forfetarie).
Contributo regionale: la Regione contribuisce al 50% delle spese sostenute (in regime de minimis). Investimento minimo 50.000 Euro Contributo massimo 400.000 Euro Il progetto deve avere la durata massima di 18 mesi prorogabile al massimo di 6 mesi.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati