«Il superbonus 110 per cento traina l’economia delle Marche. Ma il futuro è denso di incognite. Al 30 giugno di quest’anno, erano 4.386 i progetti presentati e asseverati per 884 milioni di euro di investimenti ammessi a detrazione. Di questi progetti, sono 1.876 quelli che riguardano lavori negli edifici unifamiliari per 202 milioni di euro di investimenti. Gli edifici condominiali interessati dal superbonus sono 1.096 per 553 milioni di euro di crediti asseverati. Infine sono 1.414 i lavori su unità immobiliari indipendenti per 128 milioni di euro. L’investimento medio nei condomini è di 505 mila euro mentre per gli edifici unifamiliari è di 107 mila euro e per le unità immobiliari indipendenti scende a 90 mila euro. Il 70,8 per cento dei lavori è già stato realizzato. Lo rende noto il Centro Studi Cna Marche, che ha elaborato i dati dell’Enea e del Ministero della Transizione Ecologica». E’ quanto fanno sapere dalla Cna.
«Sbloccare i crediti per non far fallire le imprese. Nell’ultimo anno il superbonus – afferma Marco Rossi, presidente Cna Costruzioni Marche – ha contribuito ad una crescita della produzione nel settore marchigiano delle costruzioni, del 32,6 per cento, con gli investimenti che sono cresciuti del 22,4 per cento. Anche gli occupati in edilizia sono aumentati, passando da 29.856 a 31.232. Inoltre l’edilizia ha trainato la crescita di oltre il 7 per cento del Pil regionale. Ora la crescita, senza regole certe per la cessione dei crediti, si fermerà. Si rischiano il blocco dei cantieri e il fallimento delle imprese. La priorità è consentire alle imprese di recuperare i soldi che hanno anticipato ai clienti con lo sconto in fattura. In cinque mesi le norme sulle detrazioni per i lavori edili sono cambiate quattro volte. Ci auguriamo che si faccia chiarezza una volta per tutte, prevedendo lo sblocco e la cessione dei crediti del superbonus ai correntisti bancari titolari di partita Iva, comprese le cessioni di credito precedenti il primo maggio 2022. Senza questa modifica normativa, il 15 per cento dei crediti riconosciuti dalle imprese marchigiane, attraverso il meccanismo degli sconti in fattura, resterà bloccato e le imprese falliranno».
«Le case dei marchigiani mettono il cappotto. E’ il cappotto termico, infatti – rimarcano dalla Cna – l’intervento più richiesto nell’ambito del superbonus. Seguono la sostituzione delle caldaie e degli infissi. Scendendo nel dettaglio, gli interventi di isolamento termico (cappotto) riguardano il 40 per cento. Il 20 per cento concerne la sostituzione di impianti termici e il 20 per cento la sostituzione degli infissi. Il restante 20 per cento si divide tra installazione di impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo, schermature solari e colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Secondo uno studio di Nomisma, ogni passaggio di classe energetica ottenuta da un edificio corrisponde a un risparmio del 20 per cento dei consumi e ad un risparmio medio in bolletta di 500 euro».
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