Si scaldano i motori nelle segreterie di partito in vista del voto del 25 settembre. Anche il Pd fermano, ovviamente, è al lavoro. E dopo le riunioni di rito per i dem della nostra provincia sono emersi i nomi su cui puntare: si tratta di quello del senatore Francesco Verducci, una conferma dunque, e di quelli di diversi sindaci ed ex primi cittadini.
«Soltanto pochi giorni fa il paese ha visto la fine del Governo Draghi e con esso, allo stesso tempo, l’inizio di un forte senso di smarrimento. Per l’ennesima volta l’Italia viene esposta a serie difficoltà mentre ancora subiamo le conseguenze (sociali, economiche, sanitarie) della pandemia, le ripercussioni della guerra e in cui sono in ballo i fondi Pnrr. Il Partito Democratico ha provato, con senso di responsabilità, ad evitare questo epilogo. Tuttavia, ora è pronto a dare all’Italia le risposte e la stabilità necessarie e ad evitare l’avanzata non di un centrodestra, bensì di una destra estrema. La Federazione, dopo aver riunito segreteria e direzione provinciali, chiede con forza, agli organismi regionali e nazionali, la candidatura del senatore Francesco Verducci, proposto e sostenuto convintamente in modo unanime». E’ quanto fa sapere, a margine delle riunioni in casa dem, il segretario provinciale Pd, Luca Piermartiri.
Ascolta la notizia:
«Verducci deve continuare a rappresentare l’intera regione ed, in particolare, le tre province del Sud delle Marche poiché ha dimostrato di essere un valido riferimento per l’intero territorio, dando voce in Parlamento alle istanze sociali più urgenti: gli atti legislativi sulla ricostruzione post-sisma; contrasto alle crisi industriali, a partire da quelle della Whirlpool nel Piceno e del distretto calzaturiero fermano-maceretese; sostegno agli enti locali ed alla rete scolastica territoriale. Temi di grande rilievo, così come il lavoro legato alla valorizzazione della memoria e dei beni culturali del nostro territorio, come ad esempio l’avvenuto riconoscimento del campo di Servigliano a monumento nazionale».
«A fianco a tutto ciò, Verducci è stato autore di un lavoro legislativo di rilievo nazionale. Infatti, portano il suo nome le leggi che hanno introdotto l’indennità di discontinuità per i lavoratori delle arti e della cultura e che ha dato il giusto riconoscimento ad un settore fondamentale per l’Italia e il nostro territorio; così quelle che – continua Piermartiri – hanno riformato l’università italiana contrastando la precarietà dei ricercatori e sostenendo il diritto allo studio. Francesco Verducci è stato un riferimento nelle battaglie per i diritti civili e sociali, per l’introduzione della cittadinanza ai bambini che sono nati e che studiano in Italia, ed è il primo firmatario della mozione per la cittadinanza italiana a Patrick Zaki. In questi anni è stato vicepresidente della Commissione Cultura e Vicepresidente della Commissione Antidiscriminazioni affiancando la senatrice Liliana Segre in un lavoro fondamentale di contrasto alle discriminazioni e ai discorsi di istigazione all’odio. Inoltre, da vicepresidente dell’Unione Interparlamentare ha svolto un ruolo importante per implementare la diplomazia parlamentare e le politiche a sostegno della pace e del multilateralismo e di supporto alle relazioni commerciali ed economiche del nostro Paese su scala internazionale. Per questi meriti e per la necessità di avere personalità che coniughino credibilità locale e nazionale, si ritiene la sua figura di assoluta autorevolezza per continuare a svolgere il mandato parlamentare. In aggiunta al nome di Francesco Verducci, si è ritenuto fosse giusto indicare una rosa di nomi rappresentativi del territorio. Sono così emersi i nomi di Moira Canigola, sindaca di Monte Urano e già presidente della Provincia di Fermo, Nicola Loira, già sindaco di Porto San Giorgio per due mandati, Meri Marziali, sindaca di Monterubbiano, Carla Piermarini, sindaca di Ortezzano. Nonostante il pochissimo tempo intercorso tra la caduta del Governo e la preparazione delle imminenti elezioni politiche, sono molto orgoglioso – conclude il segretario dem – della rosa proposta dal Pd in vista di una sfida elettorale decisiva.
Nomi forti, credibili e che danno autorevolezza al Fermano grazie ai ruoli svolti o che tuttora svolgono egregiamente. Scelte fatte con i giusti criteri, in pieno rispetto della parità di genere (2 uomini, 3 donne) e che abbracciano l’intero territorio».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati