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Gap guardia medica, l’affondo di Petrozzi: «Situazione assurda, va risolta subito» J’accuse contro la Regione

MEDICINA - Il consigliere comunale e medico di medicina generale: «Di fatto la situazione è che fino all'ultimo momento non si se quel giorno ci sarà un medico che va a fare il turno di guardia oppure non ci sarà nessuno. Questo è uno stato di cose che non può andare avanti e, se sommato all'assurda chiusura delle Usca del primo luglio, dimostra in modo inequivocabile di come l'amministrazione regionale gestisca la sanità»

Renzo Petrozzi

«La situazione è gravissima e deve essere assolutamente risolta subito ad esempio rendendo appetibile per i medici coprire i turni, ossia remunerandoli secondo la legge della domanda e dell’offerta». Ne è convinto il consigliere comunale sangiorgese, Renzo Petrozzi, che anche nelle vesti di medico di medicina generale, punta l’indice anche contro la Regione.

«La guardia medica che oggi si chiama in realtà continuità assistenziale è un servizio pubblico stabilito per legge attivo in tutta Italia tutte le notti dalle 20 di sera alle 8 di mattina e nei giorni festivi e prefestivi. Il medico effettua visite ambulatoriali, domiciliari o dà semplici consigli telefonici. Nella nostra provincia sono attive nove sedi, fra cui ovviamente Porto San Giorgio. Il servizio va avanti dal 1978 ed ha sempre funzionato bene. Però da circa un anno e mezzo la situazione è notevolmente peggiorata, nel senso che non si trovano medici sufficienti a coprire i turni nelle varie sedi della Provincia. In particolare sono spesso scoperti i turni del sabato e della domenica. Il cittadino che si sente male, che ha magari bisogno solo di un consiglio telefonico, non sa proprio a chi rivolgersi, perché un servizio a cui avrebbe diritto per legge semplicemente non c’è e comunque può spesso non esserci. Come conseguenza immediata si ha l’affollamento del pronto soccorso che dovrebbe occuparsi invece soprattutto dei problemi più seri. La situazione è gravissima e deve essere assolutamente risolta subito ad esempio rendendo appetibile per i medici coprire i turni, ossia remunerandoli secondo la legge della domanda e dell’offerta. Ma perché si è creata questa assurda situazione. Certamente la colpa non è certo dei dirigenti dell’Area Vasta 4 che stanno facendo veramente tutto quello che possono, vista la situazione che si è creata».

«Il primo motivo – l’analisi di Petrozzi – va ricercato nell’introduzione, avvenuta più di trenta anni fa del numero chiuso nella facoltà di Medicina, che nel lungo periodo ha creato una spaventosa carenza di medici. Ma soprattutto le ragioni sono legate a una amministrazione regionale che non è stata in grado di prevedere e di programmare adeguatamente. C’è stata una rincorsa sulla stampa di dichiarazioni di Consiglieri regionali e di sindacalisti. Ognuno ha detto la sua sostenendo che si sta facendo tutto il possibile. Il problema è che questa questione va avanti da un anno e mezzo e, se non l’avessi sollevata io, probabilmente nessuno se ne sarebbe mai occupato. Di fatto la situazione è sempre la stessa, ossia fino all’ultimo momento non si se quel giorno ci sarà un medico che va a fare il turno di guardia oppure non ci sarà nessuno. Questo è uno stato di cose che non può andare avanti e, se sommato all’assurda chiusura delle Usca del primo luglio, dimostra in modo inequivocabile di come l’amministrazione regionale gestisca la sanità in modo inadeguato».


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