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Inaugurati i nuovi locali del reparto di Medicina. Grinta: «18 posti letto. Riorganizzazione di area medica e degenza»

FERMO - Questa mattina l'inaugurazione e la benedizione dei nuovi spazi del reparto guidato dal direttore Angelici. Presente anche il direttore Av4 e il nuovo cappellano del Murri, fra Andrea Patané

 

Si è svolta questa mattina, alla presenza del direttore dell’Area vasta 4 Roberto Grinta, della direttrice sanitaria dell’ospedale Murri Elisa Draghi e di una rappresentanza di medici ed operatori sanitari, la benedizione dei nuovi locali del reparto di medicina, diretto dal dottor Stefano Angelici. Ad officiare la cerimonia il cappellano dell’ospedale, don Andrea Patané. Dopo i saluti al personale del dr. Grinta e del primario Angelici, è seguita una visita nelle stanze che entreranno a pieno regime prima della fine di agosto.

“Questi nuovi 18 posti letto, dove i pazienti saranno trasferiti a partire dai prossimi giorni, rientrano nel programma di riorganizzazione dell’area medica e della degenza ospedaliera che questa direzione sta portando avanti – ha commentato il direttore di Area vasta Roberto Grinta – ringrazio per la collaborazione tutti gli operatori sanitari della Uoc Medicina di Fermo e quelli della medicina di Amandola. Con l’apertura del reparto si procederà anche ad una riorganizzazione dei posti letto. Nello specifico, dopo l’ingresso dei pazienti nella nuova ala di medicina, proseguiremo con il trasferimento dell’UOC di cardiologia che farà a breve ritorno nei locali che occupava nel periodo antecedente l’emergenza Covid».

Dal direttore Grinta anche un saluto al nuovo cappellano del Murri fra Andrea Patané, recentemente nominato. «Ringrazio la Curia arcivescovile di Fermo per la sensibilità verso la sanità fermana. Al nuovo cappellano auguro di continuare ad essere un punto di riferimento spirituale per i degenti e loro familiari, come fatto in precedenza da don Sebastiano Serafini. In questo periodo le misure anti Covid continuano ad imporre una limitazione degli ingressi ai visitatori e richiedono che i degenti restino nei propri reparti, per questa ragione non si stanno celebrando messe, ma la presenza spirituale del cappellano a fianco dei malati è sempre garantita».


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