«Il Pd delle Marche, al quale è stato inspiegabilmente in tutti i modi e per troppo tempo impedito di svolgere il suo congresso, non poteva avere, come non ha avuto, alcuna voce in capitolo nella decisione per le candidature eleggibili. Anzi, queste sono la evidente e voluta conseguenza della “sospensione” della vita del Partito regionale». A parlare, a poche ore dalla notizia sui nomi dei candidati dem nelle Marche, è il consigliere regionale Pd, Fabrizio Cesetti.
Un giudizio critico il suo, che ultimamente, per dare una sferzata al suo partito, non ci è mai andato per il sottile, soprattutto nel commentare le sconfitte elettorali dei dem. Cesetti, un passato da parlamentare, da assessore regionale al bilancio, da presidente della Provincia di Fermo e ora consigliere di opposizione in Regione, questa volta parla quasi nelle vesti di ‘saggio’ dem. Insomma un giudizio da osservatore quasi ‘esterno’ se non si trovasse a commentare le candidature del suo stesso Pd. Sì perché, a onor del vero, da più parti nei mesi scorsi gli è stato anche chiesto di candidarsi, di mettersi a disposizione nella corsa parlamentare. Ma ha declinato elegantemente gli inviti, fin da subito. E oggi, dunque, dice la sua.
«Qualcuno dirà che è colpa di una pessima legge elettorale, ma ancora peggiore è l’uso che se ne fa. Adesso a lavoro per sostenere il Pd ed i suoi candidati/e perché dopo le elezioni verrà il tempo per un confronto democratico che per troppo tempo è stato impedito».
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