AMANDOLA - L'avviso urgente, comparso in queste ore, annuncia che «in data odierna il Ppit di Amandola è sprovvisto di medico». L'attacco di Verducci all'amministrazione Acquaroli. Piermartiri: «Grave come nessun candidato di centrodestra batta ciglio»
«Non c’è fine al precipizio della sanità nella zona montana. Le responsabilità della giunta regionale sono gravissime. È di stamattina la notizia della sospensione per l’intero fine settimana del punto di primo intervento medico di Amandola. Il cartello appeso alla porta del punto di primo intervento è grave per tutti i cittadini», così in una nota il senatore Francesco Verducci.
Sul cartello in questione, infatti, è riportato un avviso urgente, ossia che «in data odierna il Ppit di Amandola è sprovvisto di medico, per cui si prega di rivolgersi alla postazione del 118 per urgenze effettive (o chiamare il 112), o rivolgersi al medico di medicina generale o guardia medica per prestazioni ordinarie. Ci scusiamo per il disagio». Un cartello a firma del dottor Licio Livini, direttore del distretto di macro Area-coordinamento servizi sanitari del territorio.
«Questo è l’ennesimo emblema di una politica sanitaria regionale che ha voltato le spalle all’entroterra e al Fermano. I disservizi e le mancanze sono quotidiane e mettono a rischio le persone più fragili. Le istanze delle zone montane vengono continuamente mortificate, a fronte di una difficoltà sempre più evidente di assicurare servizi essenziali ai cittadini ed ai tanti turisti che in questi giorni sono nelle nostre zone. La Regione si attivi immediatamente per recuperare questa situazione. I tagli continui provocano la situazione che oggi abbiamo di fronte» conclude Verducci.
Sulla carenza medici interviene anche Riccardo Treggiari, ex sindaco di Amandola, che nei giorni scorsi aveva anche
scritto un appello al direttore Av4, Roberto Grinta: «Scrivo ancora perché, malgrado l’appello con la lettera aperta al dottor Grinta, la situazione è in fase di peggioramento. Ci sentiamo vittime del più totale sconforto. L’accorato appello, per la mancanza di personale medico nel Punto di Assistenza Territoriale di Amandola, rivolto nei giorni scorsi, con lettera aperta alla Direzione di Area Vasta 4, non ha sortito effetto alcuno. Anzi, la situazione di precarietà sanitaria sembrerebbe indirizzata al peggioramento. Oggi, e nei giorni a venire, in ambulatorio Pat (il luogo impropriamente chiamato pronto soccorso), di giorno, sarà presente solamente personale infermieristico. La cosa ha dell’incredibile riguardo al nostro appello: silenzio assoluto da parte del direttore generale e ‘latitanza colpevole’ della classe politica multicolore, regionale e provinciale, che ci dovrebbe rappresentare e che, ulteriore aggravante, conosce perfettamente lo stato deficitario delle cose, estremamente pericoloso per la popolazione. Niente aggiungiamo sui tanti amministratori locali, non pervenuti, più impegnati a discutere dei massimi sistemi che della salute dei loro concittadini che, da parte loro, si sentono completamente abbandonati riguardo alla questione sanitaria. È da tenere presente che la zona montana, nei giorni che coincidono con le feste patronali, pullula di turisti, per la maggior parte ignari di essere scarsamente garantiti, quanto a salute, anche perché convinti dell’esistenza
in loco di una struttura ospedaliera, purtroppo per noi, presente ancora solamente nel libro dei sogni. Noi non chiediamo l’insostenibile. Pretendiamo, però, rispetto e pari dignità con la popolazione costiera che paga i servizi essenziali e vitali con la stessa moneta che usiamo noi quassù in montagna».
Luca Piermartiri
«Amaro risveglio questa mattina per i cittadini di Amandola e della zona montana. Il punto di primo intervento, così come comunicato con un cartello messo fuori dalla porta, resterà senza medico per i prossimi 3 giorni. In caso di necessità bisognerà rivolgersi altrove». E’ il turno di Luca Piermartiri, segretario Pd Federazione Fermo e Giuseppe Pochini, segretario dem circolo Amandola.
«Questo avviene ad agosto, periodo in cui la zona, oltre alla popolazione locale, è piena di turisti. Ancora una volta, a causa della Regione, dobbiamo evidenziare questa non curanza da parte della giunta Acquaroli nei confronti del Fermano e del comprensorio montano. Un ulteriore schiaffo dopo non aver ancora voluto riaprire il reparto di medicina, aspetto denunciato più volte, e con i medici di base non sufficienti. L’amministrazione regionale sta costringendo la popolazione ad andarsene ed i turisti ad allontanarsi da questi territori. Grave come nessun candidato di centrodestra batta ciglio e facciano addirittura finta di nulla. I disservizi sono ormai all’ordine del giorno mentre la Regione ha ormai avviato una riforma sanitaria che danneggerà ulteriormente i territori ed il Fermano».