Non si placano le polemiche, e conseguentemente, i botta e risposta politici sul casus belli di questi giorni, ossia l’assenza di medici al Punto Primo Intervento di Amandola.
Sul fronte sanitario la soluzione, dopo la comunicazione di servizio, il direttore Av4 Roberto Grinta l’ha trovata. Ma il braccio di ferro politico continua. E oggi il segretario provinciale Pd, Luca Piermartiri, tra i primi a puntare l’indice contro l’amministrazione regionale per il gap medici ad Amandola, torna a parlare per replicare contro il suo omologo di FdI, Andrea Balestrieri che, invece, aveva difeso l’operato della Regione, complimentandosi con Grinta. E puntando l’indice proprio contro la gestione della sanità targata Pd.
«Il segretario FdI Andrea Balestrieri ogni qual volta che deve giustificare l’operato (o meglio il non operato) della Regione ripete sempre le stesse cose, come se avesse il medesimo copione da leggere all’infinito. Quando arriverà il momento per questa amministrazione e per questa destra di prendersi le proprie responsabilità? Il segretario deve prendere atto che il punto di primo intervento di Amandola stava per essere abbandonato a se stesso e senza coperture e che, se oggi la situazione si è capovolta, è stato grazie al sindaco che subito ha alzato la voce e grazie al Partito Democratico. Se non fossero arrivate le nostre forti sollecitazioni il tutto sarebbe rimasto così, esattamente come recitava il cartello fuori dalla porta. Non c’era nemmeno la volontà di provare a risolvere il problema. Piuttosto che fare uscite a vuoto, il segretario Balestrieri – l’affondo di Piermartiri – ci dica quando la Giunta Acquaroli riaprirà il reparto di medicina; una risposta che il comune di Amandola attende da tempo e che, nonostante la promesse in campagna elettorale, non si è ancora realizzata. La struttura è pronta, cosa aspettano? Il Partito Democratico finora ha evidenziato le mancanze sopraggiunte da quando la destra governa la Regione. Invece di addossare colpe ad altri, cosa è stato fatto per la sanità fermana?
Sarebbe meglio spiegare ai cittadini e al territorio tutto la riforma di riorganizzazione che l’amministrazione regionale si è affrettata ad approvare in piena estate, senza fare i dovuti passaggi.
Una riorganizzazione che, come abbiamo spiegato anche pubblicamente, acuirà la disparità territoriale rischiando di minare l’universalità del diritto alla salute. È ancora presente l’incoerenza con il Piano regionale Socio Sanitario che, ancora oggi, coincide in larga parte con quello varato dalla precedente amministrazione e non è stato aggiornato sulla base di ciò che stanno cambiando. Non hanno spiegato l’impatto economico-finanziario, né le garanzie per il territorio: l’esito sarà quello di creare scatole vuote con il risultato di causare forti ripercussioni sui servizi. Per non parlare dell’assenza, nel piano riorganizzativo, degli ospedali di primo livello.
Ancora senza risposta l’aspetto legato all’individuazione degli Ats. Chiediamo ancora come la Giunta intenda far coincidere, così come si prevede, questi ultimi con i distretti? La Regione sta schiacciando il sociale che viene di fatto disintegrato, senza tener conto delle progettualità costruite dagli Ats negli anni, i quali vengono messi a dura prova e squilibrati difronte alle necessità dei servizi sociali. Pertanto il segretario Balestrieri dovrebbe occuparsi di questi aspetti anziché rileggere, giorno dopo giorno, il medesimo copione».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati