Nelle Marche inizieranno nei prossimi giorni le somministrazioni del vaccino contro il vaiolo delle scimmie. «La vaccinazione avverrà su base volontaria – spiega la Regione – ed è consigliata ai soggetti più a rischio di contagio, che avviene, prevalentemente, per via sessuale. Le prime 160 fiale saranno, a breve, ritirate nel deposito nazionale. Considerata l’attuale situazione epidemiologica (nelle Marche, a oggi, sono stati accertati sei casi, compreso quello odierno, notificato alla Regione nel pomeriggio, relativo a un 31enne del senigalliese, già guarito a domicilio e mai ricoverato), tenuto conto della modalità di contagio (prevalentemente sessuale) e della velocità di diffusione, dell’efficacia delle misure “non farmacologiche” e della limitata disponibilità di dosi, il ministero della Salute ha individuato le prime due categorie “ad alto rischio” alle quali potrà essere offerta la vaccinazione: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta al virus e persone delle categorie di rischio indicate nella circolare del ministero della Salute numero 35365 del 5 agosto scorso.
Come specificato nella circolare ministeriale del 23 agosto, è prevista la somministrazione di due dosi di vaccino Jynneos (solo a persone maggiorenni) e tra la prima e la seconda dovrà intercorrere un intervallo di almeno 28 giorni. Per le persone vaccinate in precedenza contro il vaiolo sarà invece necessaria la somministrazione di una sola dose». Per richiedere il vaccino o anche solo per avere informazioni, è possibile contattare gli ambulatori Prep (Profilassi pre-esposizione)/Hiv delle unità operative di malattie infettive e i centri Hiv. «È infatti l’infettivologo la figura di riferimento per la valutazione dell’eventuale eleggibilità alla vaccinazione in base al livello di rischio identificato, come prevede la circolare del ministero della Salute – conclude la Regione -. La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target potrà essere successivamente aggiornata sulla base dell’andamento epidemiologico e della disponibilità di vaccino, al momento estremamente limitata».
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