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Caro luce e gas, le paure dei sindaci del Fermano. Provvedimenti ‘tampone’ su orari dei Comuni, illuminazione e riscaldamento, servizi e bilanci a rischio

I PROVVEDIMENTI adottati o al vaglio dei sindaci del Fermano, dalla 'limitazione' dell'illuminazione pubblica alla contrazione sulle giornate in Comune. Ma unanime la richiesta al Governo di misure valide per tutti

di Giorgio Fedeli

Caro energia, caro metano…e sono dolori. Famiglie sull’orlo del baratro, attività commerciali e pubblici esercizi che sono intenzionati a non riaprire, molti che non riapriranno. Insomma da una parte la crisi internazionale sui costi di luce e gas, dall’altra i cittadini, siano essi nelle vesti di lavoratori o imprenditori, che di componenti di nuclei familiari. E nel mezzo ci sono loro, i sindaci, come al solito parafulmini, spesso e volentieri di lamentele e lagnanze. In questo caso, però, il tema è ben più delicato, ben più grave. Qui non si parla di una strada da asfaltare o di un servizio comunale da migliorare. Qui stiamo parlando di milioni di persone che non riusciranno ad arrivare a fine mese, che non potranno portare avanti le loro attività, che vedranno volatilizzati gli stipendi con una o due bollette.

 

E l’istituzione più vicina a cui aggrapparsi, assaliti dalla disperazione, sono proprio i sindaci che vivono doppiamente il malessere che arriva dopo le valanghe della crisi economica, del terremoto e della pandemia. Doppiamente, si diceva: nelle vesti di cittadini, lavoratori, siano essi dipendenti, imprenditori o liberi professionisti, sia nelle vesti di gestori dei Comuni che in molti casi rischiano il default. Insomma, ci si passi il triste, amaro accostamento, siamo ben oltre ‘la canna del gas’. E allora che si fa? In queste ore a livello governativo si parla di termosifoni accesi per un’ora in meno da ottobre, con stabilito un grado in meno.

Tra i sindaci del Fermano c’è chi prova a ridurre l’illuminazione pubblica (ben consapevole che la luce da sempre è sbandierata come uno dei primi capisaldi quando si parla di sicurezza urbana), chi sperimenta una riduzione delle giornate di lavoro in Comune per i propri dipendenti. Chi si appella a impianti sportivi e scuole per diminuire i consumi. Insomma non molti e, si sapeva, nemmeno così impattanti i provvedimenti che hanno a disposizione le fasce tricolori. Ma si prova a combattere comunque la battaglia con le armi che si hanno a disposizione, seppur spuntate, capaci, nella migliore delle ipotesi, a scalfire solo la punta dell’iceberg. Di certo c’è un punto che li accomuna: dal Governo servono aiuti e disposizioni chiare per tutti i Comuni.

Paolo Calcinaro

«Innanzitutto – il punto del sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro – stiamo aspettando le indicazioni nazionali perché non si può procedere a macchia di leopardo. Qualche punto fermo lo deve mettere l’Esecutivo con decreto. Non possiamo fare “Comune che vai, modalità che trovi”, sarebbe risibile. Poi certamente abbasseremo le temperature del riscaldamento degli edifici pubblici, stesso dicasi per le scuole, così come gli edifici comunali o le palestre. Inviteremo anche, sotto forma di diversa tariffazione, le diverse società a limitare al meno possibile le ore con doccia degli atleti. D’altronde era già successo col Covid quindi un minimo di abitudine per continuare a poter fare sport ci potrebbe stare. Poi con la società che gestisce l’illuminazione pubblica stiamo studiando alcune soluzioni ma per ora, fin quando non le decideremo, inutile entrare nei dettagli. Ma comunque anche sull’illuminazione pubblica verrà messa mano».

Nazareno Franchellucci

«La questione dei rincari mi preoccupa moltissimo, sia in termini di gestione del Comune e soprattutto sull’impatto che avrà sulle famiglie. Si sta affrontando in maniera forse troppo leggera in campagna elettorale. Meriterebbe maggiore attenzione. Noi da sempre – le dichiarazioni di Nazareno Franchellucci, sindaco di Porto Sant’Elpidio – abbiamo posto l’attenzione su quello che il caro energia comporta per il mondo dello sport. Questo settore sta subendo, e ci auguriamo che non subirà ulteriormente, una delle ripercussioni maggiori, la situazione sta diventando sempre più difficile per chi si trova a gestire delle strutture. Adotteremo a brevissimo, con uno stanziamento di bilancio già fatto, una delibera con cui prevedremo un contributo una tantum per quelle realtà sportive che ci hanno rendicontato un considerevole gap di pagamenti negli ultimi mesi. E’ un primo sostegno. Ma purtroppo è una situazione che vivremo solo vivendo, toccando con mano l’impatto che avrà. Servirà un aiuto davvero importante da parte dello Stato, molto di più rispetto a quanto fatto fino ad oggi. E lunedì riunirò tutti i dirigenti comunali per fare il punto sulla situazione».

Endrio Ubaldi

«Noi, riponendo la massima attenzione al consumo energetico, con delibera di giunta a marzo, abbiamo già ridotto gli orari di accensione degli impianti di riscaldamento negli edifici pubblici, in particolare con spegnimento dell’impianto di Palazzo Municipale nei giorni di sabato e dell’impianto di Palazzo Francescani nei pomeriggi di martedì e giovedì, in cui sono previsti i rientri pomeridiani. Abbiamo anche posticipato di trenta minuti – i provvedimenti del sindaco Endrio Ubaldi – l’orario di accensione degli impianti e anticipato lo spegnimento di un’ora. Abbiamo scelto di accendere le luci all’imbrunire. E al mattino si spegne alle 4/4,30. E su questa linea proseguiremo. Abbiamo detto a tutti i responsabili di settore di provvedere alla massima sensibilizzazione di tutti i dipendenti ad un parsimonioso utilizzo dell’energia elettrica al fine di ridurre all’essenziale il suo consumo. Nel conguaglio dell’ultimo trimestre del 2021 abbiamo infatti riscontrato un + 50 mila euro rispetto al 2020. Col primo trimestre di quest’anno, sulla pubblica illuminazione, abbiamo conseguito un risparmio di 7mila euro. Il costo per i 2900 pali della pubblica illuminazione è di 360mila euro. E stando a una nostra proiezione, rischiamo di arrivare a ben 540 mila euro. Lo Stato ci ha ridato 78mila euro. Il resto lo abbiamo dovuto mettere noi con un avanzo di amministrazione 2021. Sul gas parliamo di un aumento di 50 mila euro. Stiamo lavorando per ridurre i rientri pomeridiani in Comune alla sola giornata di giovedì. Il provvedimento interesserebbe solo 13 o 14 dipendenti a cui chiediamo di lavorare un pò di più il sabato. Auspichiamo che vi siano provvedimenti certi evitando l’ordine sparso. Con altri colleghi sindaci si stava valutando anche l’ipotesi di spegnere un palo su due della luce ma è un provvedimento troppo complesso in termini tecnici. Ecco perché servono linee guida certe, uguali per tutti i Comuni».

Valerio Vesprini

Valerio Vesprini, sindaco di Porto San Giorgio, parte dai numeri. A gennaio dello scorso anno, per la pubblica illuminazione si è speso 37mila euro, a febbraio 27mila, a marzo 33mila euro. Insomma per farla breve per il 2022 il Comune, i sangiorgesi, hanno speso per l’illuminazione pubblica 464mila euro. Ecco, bene, basti dire che a gennaio di quest’anno la fattura era di 60mila euro. A febbraio di 48mila, a marzo di 62mila. Morale della favola da inizio anno a luglio compreso, in città si sono spesi 351mila euro. Nel 2021 la media annua era di 38mila euro, la media di quest’anno sui sette mesi è di 50mila. «Qualche ulteriore dato? Bene. Nel 2021 tutte le utenze del Comune sono costate 54 mila euro, stessa cifra quest’anno ma conteggiata fino a luglio. Le fontane: 14mila euro di energia per tutto il 2021, stessa cifra per i primi sette mesi di quest’anno. Il cimitero? 12 mila euro per tutto il 2021, e 12 mila quest’anno, sempre fino a luglio. Insomma si capisce bene che ci avviamo verso il raddoppio dei costi. La situazione è a dir poco preoccupante. Abbiamo vissuto in campagna elettorale l’inflazione che ha inciso sui costi delle materie prime, e di riflesso sulle opere pubbliche. Prima ancora la pandemia. Ora l’immondizia e il suolo pubblico tornano a prezzo pieno e i costi per il tessuto commerciale e per le famiglie stanno diventando insostenibili. Se si considera che il potere di acquisto delle famiglie è invariato, è facile comprendere quale sarà l’incidenza anche sul commercio. Insomma un effetto a catena devastante. Sì, certo, anche noi stiamo pensando ad azioni nel concreto per limitare i consumi, dall’illuminazione pubblica alle fontane passando per una sensibilizzazione a prestare attenzione a luci e riscaldamenti, con una lettera spedita dall’assessore Petracci ai dipendenti comunali. Stiamo tutti più attenti, perché se insieme facciamo qualcosa, ognuno nel nostro piccolo, possiamo migliorare la situazione. Ma quelli nelle possibilità di un Comune sono comunque piccoli provvedimenti che incidono relativamente sulla crisi internazionale. Cerchiamo fondi per coprire gli aumenti dei costi ma qui servono dal Governo soluzioni nell’immediato, non a quattro o cinque mesi. Una crisi di tale portata incide significativamente anche sull’attività amministrativa e di programmazione. Cosa intendo? Stiamo già lavorando sul Natale ma di questo passo, invece di accendere le luminarie, potremmo essere costretti a spegnere l’illuminazione pubblica».

La sindaca Meri Marziali

«Come possibili misure da ipotizzare e programmare – il punto di Meri Marziali, sindaca di Monterubbiano – pensiamo alla chiusura degli uffici comunali il sabato, a una programmazione dell’impianto di riscaldamento e delle relative temperature negli edifici pubblici, e al completamento poi dell’efficientamento energetico su tutto il territorio comunale con luci a Led e basso consumo e sull’impiantistica comunale. Auspico che il Governo metta a punto dei provvedimenti urgenti per famiglie ed imprese che stanno già soffrendo le conseguenze del continuo aumento dei costi dell’energia.
È importante che fra questi sia compresa una misura di sostegno per i Comuni e le Province, per sostenerne i bilanci gravati dall’aumento delle spese energetiche».

Romina Gualtieri

«Sicuramente ci saranno delle criticità. La sfida più grande – le parole del sindaco di Monsampietro Morico, Romina Gualtieri – è quella della transizione energetica sostenibile, di un aumento delle risorse rinnovabili, e dell’utilizzo di risorse nazionali. E poi si lavori per un tetto del gas a livello europeo e sui sussidi di assistenza sia per famiglie che per imprese in difficoltà. Siamo cittadini e siamo vicini ai cittadini che rappresentiamo. Credo sia importante farci portavoce in Europa delle criticità vissute dalla cittadinanza che quotidianamente ci chiede spiegazioni e aiuto, e che ha fiducia in noi».

Luca Pezzani

«La situazione è insostenibile, aggravi insopportabili per il Comune. Stiamo valutando dei provvedimenti tampone quali ad esempio, sempre nel rispetto delle leggi – illustra Luca Pezzani, sindaco di Petritoli – una riduzione dell’orario di spegnimento e di accensione della pubblica illuminazione. Ora verrà fatta un’ulteriore opera di responsabilizzazione nei confronti della scuola, della casa di riposo, per riporre tutte le attenzioni possibili alla situazione attuale. Valuteremo degli interventi di più ampio raggio come investimenti per opere di efficientamento ulteriori che ci permettano di fare qualcosa. La situazione, ripeto, si sta facendo difficilissima e noi non riusciamo a far fronte ad aggravi così alti. Parliamo di bollette della luce più che raddoppiate. Sul gas dobbiamo attenderci rincari esorbitanti. Siamo arrivati al limite per un Comune come il nostro».

Pietro Cesetti

«In tre anni non ci siamo fatti mancare nulla: il post sisma per i piccoli comuni fuori dal cratere, la pandemia, le difficoltà derivanti dall’aumento dei prezzi delle materie prime con i conseguenti rallentamenti nelle opere pubbliche. Difficoltà finanziarie e di risorse umane, carenza di tecnici. Abbiamo utilizzato – ricorda il sindaco di Magliano di Tenna, Pietro Cesetti – fondi per l’efficientamento energetico installando pannelli fotovoltaici nelle scuole, sostituito tutti i corpi illuminanti sia all’interno che all’esterno, e sull’illuminazione pubblica. Sì, noi abbiamo l’azienda elettrica ma siamo nelle stesse condizioni degli altri non avendo una centrale di produzione di energia che acquistiamo e vendiamo con i prezzi imposti dall’autorità. Non abbiamo agevolazioni. Vediamo, a questo punto, se ci saranno ristori da parte del Governo. Diversamente, i nostri bilanci non ci permetteranno di fare manovre sufficienti a supportare famiglie e imprese che credo a breve avranno tante difficoltà. Qualcuno inizia a chiudere, non arriva nemmeno a fine mese. Il Governo si attivi subito mettendo mano alle risorse diminuendo quelle per le guerre».

Alberto Antognozzi

«Certamente il problema è molto serio. Lo avevamo già affrontato parzialmente in sede di bilancio di previsione a marzo, prevedendo delle somme aggiuntive sulle voce dei costi energia e riscaldamento. Ma strada facendo – il commento del sindaco di Grottazzolina, Alberto Antognozzi – queste somme non sono sufficienti nonostante interventi dello Stato già fatti e quelli che dovrebbero arrivare a breve. Stiamo pensando di fare altro per ridurre ancora di più i costi e riuscire a chiudere l’anno, il bilancio. In primis stiamo pensando di agire sulla pubblica illuminazione, quindi cercando di ottenere un risparmio dalla mezzanotte alle sei. E qui contiamo di abbattere almeno di un 30% i costi. Poi pensiamo di intervenire sugli edifici pubblici per contenere i consumi, eliminare tutti gli sprechi eventuali, come utilizzo di luci e riscaldamento quando non necessari. Questi almeno sono gli interventi a breve termine, chiamiamoli “di tattica”. Nel medio lungo termine abbiamo in cantiere alcune azioni e investimenti anche con fondi Pnrr su scuole e su altri edifici, volti anche ad abbassare i costi dell’energia o rendere addirittura autosufficienti le strutture. Mi riferisco ad esempio alla nuova scuola elementare che abbiamo in programma, o il nuovo nido. Ma non solo».

Ivano Bascioni

«Senza andare a ritroso sulle cause nei meandri nella macro politica, questa lievitazione dei costi mette in difficoltà i cittadini e amministrazioni. E – sottolinea Ivano Bascioni, sindaco di Belmonte Piceno – abbiamo visto solo l’elettricità. L’aumento sul gas, che tutti prevedono essere ancor più cospicuo, dobbiamo ancora toccarlo con mano. Abbiamo visto le bollette della scuola, degli impianti sportivi, degli edifici comunali, aumentate in maniera preoccupante. Ora si tiene botta. La compensazione che arriva dallo Stato è insufficiente. Sì, siamo terrorizzati per aumenti di 3/4 volte sul riscaldamento. E’ quindi necessaria a livello centrale una adeguata compensazione per enti e soprattutto per i cittadini. Tantissime persone sono già in difficoltà quando invece è imprescindibile garantire a tutti una vita sostenibile, dignitosa. Noi, come Comune, abbiamo limitato l’illuminazione pubblica, limiteremo i riscaldamenti ma sono provvedimenti simbolici. Si parla di un tetto ai prezzi, insomma dinamiche molto complesse. Non sta a un sindaco di un Comune di 500 abitanti dire cosa fare a livello internazionale e nazionale ma certamente, questo sì, posso dirlo con assoluta convinzione, è necessario garantire la dignità delle persone, non è possibile che tanti cittadini debbano sacrificarsi al freddo o mangiare poco e male. In uno Stato civile questo è indegno. Tutti hanno diritto a vita dignitosa ma purtroppo da anni in Italia non succede».

Il sindaco Gaetano Massucci

«Noi come Comune – il punto di Gaetano Massucci, sindaco di Monte Vidon Combatte – da tempo abbiamo installato dei pannelli fotovoltaici sulle scuole, per intraprendere un percorso di autonomia energetica. Non siamo ovviamente autonomi sul fronte del metano e quindi abbiamo anche noi risentito dei rincari. Comunque abbiamo progettato, e siamo in via di realizzazione, altri due impianti fotovoltaici per gli impianti sportivi. Inizialmente l’ho fatto per avere meno spese correnti e quest’investimento con fondi nazionali ora ce lo ritroviamo. A questo punto potremo anche pensare a uno ‘scambio sul posto esteso’ consentito agli enti pubblici».


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